Elio, le Storie Tese e l’album con l’errore di battitura nel titolo

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Dal 1980 ad oggi hanno fatto molta strada, sebbene si tratti di una strada assolutamente alternativa. Se non vi piace questo termine, ormai inflazionato, potete sostituirlo con il più sobrio “parallela”. Elio e le storie tese rilasceranno domani il loro “L’album Biango“.

Un disco che riesce a cavalcare alcuni clichet con la consueta ars dissacrante, propria di una band che non ama la retorica, né tantomeno l’età moderna così ricca di vetrine, tronisti e nuovi luoghi comuni. Se Elio e le storie tese, forti della loro identità, mettono piede in questi “luoghi comuni” è soltanto per abbatterli con la musica.

Così, “L’album Biango” si configura come la pantomima della realtà di oggi, ricca di episodi che fanno sorridere e nel contempo riflettere. Quali sono quelli che hanno ispirato il gruppo? “Lo spam che ti invita a ‘enlarge your penis’, le foto fatte solo per essere mostrate sui social network, le mail che richiedono risposta immediata: il malcostume digitale” sono i principali input a detta del dream team milanese. Ospiti del disco saranno Nek (si, avete letto bene), Eugenio Finardi e gli Area.

Il ‘biango’, i Beatles e le uova cotte

L’attenzione non può che ricadere in primis sul titolo e su quel “biango” che lascia un alone di mistero. Pare voglia essere un tributo velato al “White album” dei Beatles, e che il cambio della lettera fosse necessario ad evitare un’azione legale da parte di chi detiene i diritti della produzione della band di Liverpool. Inizialmente, giusto per mettere un pò di sale sulla coda, Elio ha dichiarato che il disco voleva essere un “chiarissimo tributo all’albume dell’uovo cotto”. Poi, però, Cesareo ha corretto il tiro parlando di un errore di battitura.

Sembra che, in tutto ciò, Elio e compari ci abbiano preso gusto con i ‘tormentoni‘ e con le contraddizioni volute. Già, perché ad alcuni fan non va giù la presenza del frontman come giudice in un talent show (anche se, sottolinea Elio, non c’è ancora la firma sul rinnovo del contratto), né tantomeno la presenza in manifestazioni come Sanremo (dove però la band, in versione ‘asso pigliatutto’ ha fatto incetta di premi e ha lasciato il segno con “La canzone mononota”) o come il ‘Concertone‘ del Primo Maggio (ma non avevano il “Complesso”). Da domani, però, parlerà come sempre la musica. Fuori dal comune, dagli anni ’80 ad oggi.