La magia dei Rolling Stones incanta Cuba

Quando la band è una Band con la ‘b’ maiuscola, già in automatico, ogni concerto è un concerto – evento. Se la Band si chiama Rolling Stones e la location è Cuba, l’evento diventa subito Storia.

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Una pagina di Storia importantissima, scritta poche notti fa all’Avana da Mick Jagger e soci. Finalmente nell’Isola “ora che le cose stanno cambiando”. Ora che Barack Obama ha ‘rotto’ il muro e fatto visita ai Castro. Ora che, forse, si prospetta un futuro diverso e l’embargo sarà solo un ricordo.

Già, di ricordi si parla. Anche quando si tratta di musica. Ma quei ricordi in questi giorni sono vivi e soffiano nell’aria perché uno dei gruppi più importanti di sempre ha lasciato un’impronta indelebile, per la prima volta, a Cuba.

C’erano 250 mila spettatori presenti nel grande piazzale della Ciudad Deportiva dell’Avana per il primo concerto dei Rolling Stones. Dopo il primo pezzo, “Jumping jack flash”, Mick Jagger, in una sfavillante camicia color granata, ha cantato “It’s only rock and roll” e ricordato gli anni in cui a Cuba Fidel Castro aveva proibito la musica rock, da Elvis Presley, ai Beatles, agli stessi Stones. Perché, dopo l’abbraccio della rivoluzione cubana con l’Urss, quella anglosassone era ritenuta “musica sovversiva”, simbolo della decadenza del capitalismo occidentale. Ricordi, anche questi. Talvolta dolorosi.

Il concerto gratuito dell’Avana è stato anche l’ultimo del tour latinoamericano dei Rolling Stones che prima avevano suonato in Uruguay, Perù, Colombia, Brasile e Messico. Ma era sicuramente il più importante perché si è svolto subito dopo la visita di Obama, la prima di un presidente americano nell’isola da 88 anni. La settimana del disgelo, aperta domenica scorsa dall’arrivo della famiglia presidenziale americana e chiusa dai Rolling Stones.

Una folla molto composita ha accolto Jagger, Watts, Richard e Wood, che hanno iniziato a suonare poco dopo il tramonto su uno scenario dietro il quale era facile riconoscere alcuni luoghi simbolo dell’isola, dal palazzo dell’hotel “Habana Libre”, l’ex Hilton, fino alla piazza della Rivoluzione.