Milano Latin Festival: l’intervista a Maykel Fonts

Aumentano le temperature e si scaldano gli animi. L’estate 2015 sarà ricca di novità e
appuntamenti che vedranno coinvolta la città, dall’Expo al Milano Latin Festival. E tutti coloro che decideranno di trascorrere il mese di agosto a Milano non resteranno delusi, né tantomeno
annoiati.

Logo_Milano_Latin_Festival
Dal 13 agosto al 29 settembre, l’area esterna al Forum di Assago ospiterà la prima edizione del
Milano Latin Festival: un viaggio ideale nella realtà latinoamericana dove le parole d’ordine saranno divertimento e cultura con un programma ricco di iniziative per tutti. Musica, concerti, balli, mostre e gastronomia: Milano Latin Festival sarà il punto di riferimento della cultura latinoamericana per “Expo in città”, il progetto del Comune di Milano e della Camera di Commercio che coordina il palinsesto di eventi durante l’Esposizione Universale.
Maykel Fonts 1
Di seguito l’intervista al direttore artistico Maykel Fonts.
– La sua fama è internazionale. Milano Latin Festival è onorato di averla come suo direttore artistico. Cosa l’ha attratta di questa nuova esperienza?
Mi sento molto onorato di aver scelto di fare la direzione artistica di Milano Latin Festival. È una grande sfida. Sono fiero di essere parte di questa organizzazione per poter dare il giusto valore, che merita, al nostro popolo latinoamericano che da tanto tempo per via della commercializzazione è stato un po’ denigrato e un po’ troppo banalizzato. Sono molto contento di essere parte di questo progetto per restituire quello che è il giusto sentire del popolo latinoamericano.
– La vedremo non solo nella veste di direttore artistico, ma anche in quella di cantante e in quella –
per la quale è noto nel mondo- di ballerino. Ci può raccontare del suo progetto musicale e del suo
nuovo spettacolo di danza, che sarà presentato in anteprima?
Nella veste di ballerino, anche io farò la mia esibizione. Presenterò uno spettacolo che sto realizzando, una delle mie ultime creazioni, dove sarò da solo accompagnato dalla musica live. Proporrò un racconto di ciò che costituisce il mio bagaglio artistico e lo farò attraverso tutto il mio repertorio e tutte le discipline, alle quali mi sento più vicino e che mi identificano come cubano.
Cercherò di offrire al popolo della salsa la possibilità di conoscere meglio le nostre tradizioni. Molti non conoscono i balli folkloristici cubani che danno origine alla salsa. Questa è l’occasione giusta per scoprirli. Passerò attraverso tutti gli stili, dando la possibilità allo spettatore di vedere quali sono le origini della salsa ma anche le mie origini, il perché del mio modo di ballare e della “fusione” che caratterizza il mio stile. Cercherò di raccontarlo con tutti quei generi che mi identificano.
Mi sono ritrovato, invece, nella veste di cantante, perché ho sempre avuto la passione di
comporre. Da tanti anni buttavo nei cassetti e nei posti più nascosti, dove sicuramente nessuno li avrebbe trovati, delle composizioni, che prima d’ora non hanno mai fatto parte di alcun progetto.
Ultimamente –e, devo dire, grazie anche a tutte le persone e agli artisti che hanno intrapreso un cammino simile al mio- ho trovato coraggio e mi sono proposto anch’io con le mie composizioni.
Dalla prima esperienza, che ho intrapreso con Maykel Blanco, ho avuto subito la voglia di fare sentire e di trasmettere le mie idee, le mie creazioni, il mio messaggio per il popolo latinoamericano. È stata un grande successo la collaborazione con Maykel Blanco e mi ha dato grande carica; subito dopo, ho iniziato con una serie di nuovi brani; non mi sono più fermato e mi ritrovo ancora a comporre dei pezzi nuovi. Uno di questi farà parte del nuovo disco dei Timbalive e ne ho composti altri due con i quali sta ballando tutto il popolo mondiale della salsa. Ne sono molto contento. Non pretendo di diventare un cantante popolare. Sono un ballerino. Però sono contento che i miei pezzi siano piaciuti a tutto il popolo salsero del mondo.
-La musica e la danza latinoamericane in Italia continuano a essere molto popolari. Quale fase
stiamo vivendo oggi, dal suo punto di vista?
La fase che stiamo vivendo è una fase in cui penso si stia un po’ riprendendo il giro nel mondo della salsa. Viviamo ancora, sicuramente, in un momento difficile. Non è certo quello di quindici anni fa, quando sono arrivato. Ho avuto la fortuna di vivere, allora, un’altra realtà. Tuttavia, sia nella musica sia nella danza, stiamo attraversando un momento di ripresa. Questo festival latinoamericano, a Milano, darà sicuramente un contributo enorme per far sì che ci riprendiamo del tutto. Completamente.
– Si è trasferito in Italia da Cuba nel 2000. Che rapporto ha mantenuto con l’isola e con la sua
cultura?
Il rapporto che ho mantenuto con Cuba è simile a quello di tutti i cubani, come me, che non possono stare senza visitare la loro isola almeno una volta l’anno, per ricaricare le batterie, per riprendere energia. Comunque in Italia mi impegno sempre per fare un lavoro che dia sostegno alla cultura cubana. Sono sempre legato alle mie radici e molto attento a difendere quelli che sono i nostri principi, da buon cubano. Con la bandiera sempre in alto, difendendo la rumba e tutti i balli folkloristici, portandoli in ogni spettacolo e cercando di aiutare i miei compaesani, che vivono qua in Italia, come me. Arrivederci al Milano Latin Festival!