Prince, autopsia conclusa: ci vorrà qualche giorno per conoscere le cause della sua morte

Per il momento, l’ipotesi di suicidio viene esclusa perentoriamente. Sul suo comporto non c’è nessuna lesione, nessuna ferita. Si è conclusa l’autopsia per Prince, morto a 57 anni per cause ancora ignote.

prince

La sua scomparsa è un mistero, che stimola il dubbio dell’uso di oppiacei: così almeno sostiene il sito americano Tmz, il primo ad aver dato notizia della morte dell’artista, secondo il quale sei giorni fa l’artista sarebbe stato ricoverato per una overdose. Una scomparsa che tuttavia lascia un’eredità molto cospicua: in una cassaforte nella tenuta del cantante sarebbero custodite migliaia di canzoni inedite.

“Ci vorranno giorni per esaminare i dati. Per i risultati completi è probabile che ci vogliano settimane”. Angelique Quinn Strobl, medico legale dell’ufficio del Midwest Medical Examiner, ha esaminato per quattro ore il corpo di Prince, che ora verrà consegnato alla famiglia. Durante una conferenza stampa lo sceriffo della contea di Carver in Minnesota, Jim Olson, ha spiegato che sul corpo non sono stati rilevati “segni di ferite, nessun segno che possa trattarsi di suicidio”.

La conferenza stampa seguìta all’autopsia non conferma dunque né smentisce quanto dichiarato dal sito Tmz, ovvero che lo scorso 15 aprile Prince fu ricoverato non per una banale influenza, come sostenuto dal suo entourage, ma per un’overdose di oppiacei. L’aereo privato dell’artista, di ritorno da un concerto ad Atlanta in Georgia, fu costretto a un atterraggio d’emergenza a Moline, Illinois. Prince – sempre secondo Tmz – fu ricoverato per un abuso di Percocet, un farmaco antidolorifico che usava per sopportare un dolore all’anca che lo affliggeva da tempo e per il quale nel 2010 si era sottoposto a un intervento chirurgico. Il Percocet, una combinazione di acetaminofene e ossicodone – un oppiaceo appunto – crea dipendenza. Il cantante si era recato presso la farmacia locale, parte della catena Walgreens, ben quattro volte nella settimana precedente alla morte.