The White Stripes diventano una ninna nanna?

Saranno sogni d’oro? Più facile che siano riposini un po’ più rock del normale. Adesso tocca alle canzoni degli White Stripes diventare ninne nanne. La compilation Lullaby Renditions of the White Stripes seguirà, infatti, a quella intitolata Lullaby Renditions of Blur, ovvero la rivisitazione in chiave “soporifera” di alcuni pezzi di Damon Albarn e soci che per prima è stata lanciata sul mercato britannico dall’etichetta americana.

Grande rock per piccini, o meglio per farli addormentare. La serie di produzioni per bambini è nata nel 2006 e nell’arco di sette anni ha già messo mano su alcune pietre miliari della storia del rock: da “Beautiful day” degli U2 a “Start me up” dei Rolling Stones; da “Born to run” di Bruce Springsteen a “A day in the life” dei Beatles. E poi ancora “Dream on” degli Aerosmith, “Last nite” degli Strokes, “Enter sandman” dei Metallica e “Moondance” di Van Morrison.

E adesso tocca agli White Stripes prestarsi a questa rivisitazione per carillon. Alcuni dei brani firmati dal power duo Usa, dunque, diventeranno delle vere e proprie ninne nanne e verranno racchiuse, in questa nuova veste, all’interno di un album intitolato “Lullaby renditions of the White Stripes”.

Curiosi?

L’album uscirà il prossimo 6 maggio e fa parte, come già detto, della serie Rockabye Baby della CMH Records. A riempirlo ci saranno i brani più celebri della band (e quali sennò?), saccheggiando gli album “De stijil”, “White blood cells”, “Elephant”, “Get behind me Satan” e “Icky thump”. Per una sorta di ironia della sorte, poi, è da constatare che la band stia sonnecchiando da un paio d’anni. Forse, dopo questo picco di rilassatezza, sarebbe il caso che si dia una svegliata, sempre se non trovi più attinente al proprio andazzo darsi a tempo pieno alle ninne.