Classifica delle 10 canzoni più brutte di rap italiano

Siamo alla frutta. Costretti ad affermare che il Rap italiano sta prendendo una brutta piega, per via di alcuni fenomeni di costume destinati a rovinare quanto di buono è stato fatto dai più negli ultimi anni per risollevare il genere dall’oblio in cui era precipitato.

La dinamica, per certi versi, è elementare. Quando qualcuno fiuta l’affare ci si butta a capofitto, anche se fino al giorno prima faceva tutt’altro mestiere nella vita. Spesso, non é il singolo artista, bensì l’entourage che sta dietro di lui a governarne le decisioni.

In breve, sembra essere questa la parabola del rap italiano, genere nobile che rischia di scadere nel trash per via di episodi isolati capaci di un’immensa risonanza mediatica.

Per porre fine ad un fenomeno divertente quanto triste, abbiamo deciso di elencare i dieci episodi che non vorremmo mai più accadessero: protagonisti assoluti sono e saranno Sara Tommasi, il tronista Karim, Trucebaldazzi, Karkadan, Club Dogo, Lil Angels, e tanti altri.

Lasciamo il rap nelle mani dei suoi interpreti migliori (Kaos, Colle Der Fomento su tutti) e guardiamo i seguenti video pensandoli come una scusa per farsi due risate in una serata tra amici. Niente più di questo, malgrado il danno che abbiano fatto nell’intero movimento e nelle menti dei ragazzini sia enorme. Le conseguenze, anzi, forse non sono del tutto calcolabili.

CLASSIFICA DELLE 10 CANZONI RAP PIU’ BRUTTE

1 – Sara Tommasi feat. Flycat – Cacciamo i mercanti dal tempio

E’ una new entry, ma si guadagna di diritto la prima posizione. Premio squallore 2013.

2- Lil Angels  – Estate

Tormentone dell’estate 2012.

3 – Karim – Karim di sicuro

Un classico del trash, senza tempo. Più che un tronista, qui Karim sembra un rapper rintronato.

Musica Trash, Truce Baldazzi, Vendetta vera (video)

Oggi per la rubrica settimanale Musica Trash vi proponiamo Truce Baldazzi.

All’anagrafe, Matteo Baldazzi, ventenne bolognese (precisamente di Rastignano), è un cantante che dà vita ad un genere musicale a metà strada tra l’hip hop e il rap. Il suo è un canto di protesta, di rabbia, contro il mondo della scuola in particolar modo.