Notte della Taranta 2021: tradizione, folklore e innovazione

Notte della Taranta
Notte della Taranta: concerto finale a Melpignano

Si è svolto il 28 agosto, il concerto della “Notte della Taranta”, evento musicale che lega tradizione e folklore, innovazione e contemporaneità. Il cuore di Melpignano, un paesino caratteristico in provincia di Lecce, è stata la location che ha accolto l’evento, condotto da Al Bano, la voce narrante, che ha guidato il pubblico nel mondo della tradizione, fatto di ritmo, danza, trame, bellezza e tradizione. Ospiti di quest’anno, Madame, rivelazione del Sanremo 2021 ed Enrico Melozzi. Il concerto, è stato interamente diretto da Thomas Signorelli, direttore artistico del corpo di danza della Taranta: il suo lavoro, è stato quello di creare un legame tra la tradizione e l’innovazione attraverso la danza, un perfetto connubio tra la musica che evolve e la tradizione delle antiche arti.

 

La Notte della Taranta è uno spettacolo che mette insieme il vecchio ed il nuovo, il passato ed il presente, in un mesh-up, che abbraccia generazioni: è una delle più grandi forme di comunicazione, quella data dalla musica, che riesce ad unire stili e generi, voci e ritmi, sound e corpo. Alcuni brani in particolare, sono stati coreografati sulla base di questo concetto, quello di unire le diversità, quella di conciliare ciò che è stato con ciò che è, attraverso il corpo, attraverso il movimento, attraverso la simbologia della danza, delle donne dalla gonna ampia che volteggiano al ritmo del tamburo a cornice, durante il giorno di festa, per celebrare la terra, per celebrare il cielo, la vita.

 

Madame, è intervenuta al concerto con Rundinella, un altro brano sul quale è stata create una coreografia dai danzatori accademici di pizzica: la cantante, in un’intervista precedente al concerto, ha palesato la sua emozione rispetto ad un evento enorme, forse uno die più importanti del panorama musicale italiano tutto. Allo stesso modo, il governatore della regione Puglia, Michele Emiliano, ha esaltato l’unicità e la bellezza dell’evento, in cui si danza sul ritmo del tamburo, uno strumento che richiama il ritmo del cuore, che scandisce il tempo, che unisce le persone su uno stesso tempo, cristallizzandole, in modo perfetto. E’ un sentimento ancestrale, quello dato da questa musica, che abbraccia, coinvolge, esalta.

 

Il concerto della Notte della Taranta, è stato ricco di ospiti, tra cui, il Volo, il trio che sul palco salentino, ha portato la propria musica, miscelandola però al genere tradizionale. Il concerto sarà trasmesso il 4 settembre dalla Rai, affinchè anche l pubblico a casa, possa rivivere le straordinarie emozioni date da una manifestazione che unisce la storia, la trazione e l’innovazione attraverso la musica.

La musica popolare è l’espressione massima della tradizione

La musica popolare, è tradizione, è eco di un passato che ritorna, espressione massima di verità e autenticità, è racconto. Il sound popolare si lega ad un tempo ancestrale, ad un vissuto, alle radici alla terra, per cui è fortemente radicato e allo stesso tempo completamente libero. Questo genere, è stato tramandato oralmente, e nel tempo, ha subito diverse evoluzioni, sia dal punto di vista del canto, che dal punto di vista del sound. Allo stesso genere, appartiene anche la musica folkloristica e la musica etnica, che anche se con sfumature diverse, legano le loro radici al passato, al rito, al suono del canto libero.

Musica popolare
Musica popolare, il richiamo della tradizione

Appartenente ad un unico spazio e a nessuno, la musica popolare, negli ultimi anni, ha subito un forte slancio, ed è stata riscoperta e rimodellata per certi aspetti, svecchiata e rivestita di una nuova essenza. Le evoluzioni subite dalla musica popolare tradizionale, non hanno in alcun modo intaccato il senso reale per cui questa musica è nata e la sua reale funzione, quella di fungere da collante, di aggregare e raccontare delle storie, dei riti e delle tradizioni. In passato accadeva e accade ancora oggi, sono state numerose le contaminazioni, che in qualche modo hanno creato dei connubi e dei sodalizi tra diverse culture ed etnie, legando spazi e intrecciando culture.

 

In Italia, la musica popolare si diffondeva e si diffonde in numerose regioni, in particolare nelle regioni del Sud dello stivale, fortemente legate al passato e alla tradizione, all’amore per la terra e per la natura. Il cerchio è l’elemento cardine di questa tipologia di musica, che chiude una quadratura, in un ritorno costante alla terra e alle radici, al grembo, alla nascita alla vera essenza della vita. Il rituale del canto propiziatorio del lavoro della terra, della semina del grano, della primavera quale rinascita della vita e della natura, richiama esattamente il senso di questa musica.

Non esiste copyright, per cui la musica popolare, è libera, e priva di quell’aspetto commerciale tipico del mondo musicale. Questa libertà, non ha ingabbiato né alterato la musica popolare, ma l’ha fatta crescere nel tempo: pizziche, tarante e danze della tradizione, sono anch’esse riti che ritornano e che richiamano schemi ben precisi. La danza a due, simboleggia la coppia, il corteggiamento, l’unione, l’estasi. Il rito, che sempre attraverso alcune danze ritorna, quello della pizzica, dove il veleno della taranta, viene eliminato danzando sui ritmi del tamburo a cornice. Una musica che è essenza e verità.