Un anno senza Jannacci: tutte le iniziative per ricordarlo

Domani, 29 marzo, sarà un anno dalla scomparsa di Enzo Jannacci. Verranno attivate alcune iniziative, nella sua Milano, per ricordarlo, ci saranno tre giorni di omaggi, anteprime e approfondimenti, intitolati “50 anni in scarpe da tennis”.

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Se ne va anche il Califfo, cantava le donne e le borgate

Adesso, come non mai, ‘Tutto il resto è noia’. Neanche ventiquattro ore dopo la scomparsa di Enzo Jannacci, l’Italia della musica piange un altro eroe. Ci ha lasciati (anche) Franco Califano, a 74 anni, nella sua abitazione di Acilia.

La vita di Califano? Un mix di pericolo e passione. Nato su un aeroplano, nel cielo della Libia, il ‘Califfo’, ha vissuto da sempre a Roma e per celebrare Roma. Cantava di donne e borgate, con un ‘fare poetico’ proprio di coloro che hanno avuto una vita sofferta. In qualche modo, Franco Califano era un dandy del nostro tempo. Un artista singolare, uguale a nessuno. Talvolta neanche a sé stesso. Lo si evince dal modo con il quale componeva i grandi successi destinati ad altri cantanti di spessore: parliamo di Minuetto, scritta per Mia Martini, di E la chiamano estate per Bruno Martino e di Un grande amore e niente più. Con questo brano Peppino Di Capri vincerà Sanremo nel 1974.

Franco Califano era un poeta, oltre ad essere un cantautore. Un poeta con la fama, guadagnata ‘sul campo’, del latin lover. Il Califfo non ha mai fatto mistero di essere stato con migliaia di donne. Uno degli eccessi dei suoi 74 anni di vita, costernati da episodi legati alla criminalità, all’utilizzo di alcool e droghe, alla frequentazione di night e piano bar durante le infinite notti romane.

Oltre a ‘Tutto il resto è noia’, Califano ha scritto canzon indimenticabili quali ‘La mia libertà’, ‘Io nun piango’, ‘Cesira’, ‘Avventura con un travestito’, ‘Pasquale l’infermiere’. Brani pieni di vita, spesso autobiografici, destinati a diventare la colonna sonora degli italiani nelle estati di qualche anno fa.

Califano non si era mai fermato. Era ancora in attività artistica. L’ultimo spettacolo risale allo scorso 18 marzo al Sistina di Roma. Stava per far partire un mini-tour ed aveva ancora voglia di vivere. Invece, all’improvviso, se ne andato un giorno prima di Pasqua.

Il suo amico Fiorello, nel ricordarlo, ha rimembrato una confessione che gli fece il Califfo ai tempi di ‘Stasera pago io’: “Voleva sulla lapide una sola frase: non escludo il ritorno. E spero che i familiari lo facciano davvero”.

Addio ad Enzo Jannacci, il poeta con le scarpe da tennis

Aveva 77 anni. Era malato da molto tempo, e tutti erano più o meno in attesa che arrivasse la terribile notizia. E la notizia della morte di Enzo Jannacci è arrivata ieri nella tarda notte.

Il cantante chirurgo si è spento durante la notte a Milano, la sua città natale, la città che lo ha visto nascere come uomo, come professionista e come artista.

Enzo Jannacci, nuovo album con il figlio Paolo nel 2013

Enzo Jannacci nella primavera del 2013 pubblicherà un nuovo album; l’artista milanese è attualmente al lavoro con il figlio Paolo su un nuovo progetto discografico, del quale ancora non sono stati resi noti i dettagli. L’ultimo lavoro di inediti di Jannacci risale al 2003, L’uomo a metà, che recentemente ha conquistato il Premio Lunezia.

Enzo Jannacci, Quelli che…, nuovo album

Oggi verrà pubblicato nuovamente, in versione rimasterizzata e digitalizzata, l’album di Enzo Jannacci, Quelli che…, uscito in vinile nel 1975. Quelli che… sarà il primo di 4 album in vinile di Jannacci che verranno ripubblicati su cd.

Enzo Jannacci, è finito all’ospedale per una polmonite

L’artista 76enne Enzo Jannacci qualche giorno fa è stato ricoverato in ospedale per una grave polmonite durante la sua vacanza a Santa Margherita Ligure. Dopo aver passato una settimana presso l’Ospedale di Lavagna, il cantautore e amico di Giorgio Gaber, è stato spostato a Milano per un periodo di degenza.