Complete Studio Album 1972-1975, il doppio cd che raccoglie l’eredità musicale di Franco Califano

Un doppio cd, 36 brani, che raccolgono l’eredità musicale di Franco Califano a poco più di un mese dalla sua scomparsa.

Era il 30 marzo quando il mondo dello spettacolo italiano rimase folgorato dalla notizia della morte del poeta, cantante, scrittore, paroliere e attore romano. Un’icona artistica eccentrica quanto rappresentativa che la Warner ha deciso di omaggiare con la pubblicazione della raccolta postuma Complete Studio Album 1972-1975.

franco califano

Se ne va anche il Califfo, cantava le donne e le borgate

Adesso, come non mai, ‘Tutto il resto è noia’. Neanche ventiquattro ore dopo la scomparsa di Enzo Jannacci, l’Italia della musica piange un altro eroe. Ci ha lasciati (anche) Franco Califano, a 74 anni, nella sua abitazione di Acilia.

La vita di Califano? Un mix di pericolo e passione. Nato su un aeroplano, nel cielo della Libia, il ‘Califfo’, ha vissuto da sempre a Roma e per celebrare Roma. Cantava di donne e borgate, con un ‘fare poetico’ proprio di coloro che hanno avuto una vita sofferta. In qualche modo, Franco Califano era un dandy del nostro tempo. Un artista singolare, uguale a nessuno. Talvolta neanche a sé stesso. Lo si evince dal modo con il quale componeva i grandi successi destinati ad altri cantanti di spessore: parliamo di Minuetto, scritta per Mia Martini, di E la chiamano estate per Bruno Martino e di Un grande amore e niente più. Con questo brano Peppino Di Capri vincerà Sanremo nel 1974.

Franco Califano era un poeta, oltre ad essere un cantautore. Un poeta con la fama, guadagnata ‘sul campo’, del latin lover. Il Califfo non ha mai fatto mistero di essere stato con migliaia di donne. Uno degli eccessi dei suoi 74 anni di vita, costernati da episodi legati alla criminalità, all’utilizzo di alcool e droghe, alla frequentazione di night e piano bar durante le infinite notti romane.

Oltre a ‘Tutto il resto è noia’, Califano ha scritto canzon indimenticabili quali ‘La mia libertà’, ‘Io nun piango’, ‘Cesira’, ‘Avventura con un travestito’, ‘Pasquale l’infermiere’. Brani pieni di vita, spesso autobiografici, destinati a diventare la colonna sonora degli italiani nelle estati di qualche anno fa.

Califano non si era mai fermato. Era ancora in attività artistica. L’ultimo spettacolo risale allo scorso 18 marzo al Sistina di Roma. Stava per far partire un mini-tour ed aveva ancora voglia di vivere. Invece, all’improvviso, se ne andato un giorno prima di Pasqua.

Il suo amico Fiorello, nel ricordarlo, ha rimembrato una confessione che gli fece il Califfo ai tempi di ‘Stasera pago io’: “Voleva sulla lapide una sola frase: non escludo il ritorno. E spero che i familiari lo facciano davvero”.