Top 5: La Fine Del Mondo, Un Decennio Alla Volta

3. Nena – 99 Luftballons


Ed ecco l’Apocalisse che non ti aspetti. Gli anni 80 vedono ormai la Guerra Fredda come un evento su cui poter scherzare sopra, così come la paura di morire alla lunga rende cinici. Reagan aveva aizzato il fuoco con la Russia nel suo primo mandato, per poi distendere il clima con una serie di visite di piacere a casa Gorbaciov. La cantante tedesca Nena ipotizza di come due ragazzini che acquistano 99 palloncini rossi creino un disguido tra i radar aerei delle due fazioni, fino a far scoppiare una vera e propria guerra nucleare. Esplosioni atomiche in versione scanzonata, chi ama l’argomento può anche ascoltare Girotondo di De André.

2. Soundgarden – Black Hole Sun


Gli anni novanta furono un florilegio di film, canzoni e paure varie sulla fine del mondo. Millenium Bug, riscaldamento globale, Armageddon a base di meteoriti sulla terra, risvegli demoniaci, anticristi vari e così via. Da Marilyn Manson agli Skunk Anansie, da Bruce Willis cowboy nello spazio a Schwarzenegger che pesta il Diavolo col lanciarazzi. L’Apocalisse non è mai stata più vicina di così, e i Soundgarden sono stati forse i migliori a trattare l’argomento con la giusta dose di ironia e rassegnazione grunge.

1. Johnny Cash – The Man Comes Around


Il nuovo millennio è stato caratterizzato da perdite. Il mostro dei media è il terrorismo, e il vecchio lascia spazio a un nuovo che non piace. Johnny Cash è il volto di un America che non c’è più, cresciuta a ferro e whisky, e che pian piano va spegnendosi. Uno dei lasciti del Man In Black è stato un pezzo che rivede l’Apocalisse in un piano del tutto personale, fatto di letture, sogni e pantheon appartenuti solo a lui, alla maniera di un moderno William Blake. E, trattandosi di un pezzo uscito poco prima della sua morte, forse c’è l’insegnamento involontario di come la fine di tutto sia un evento esclusivamente personale.