Una data italiana per Devendra Banhart

Si preannuncia un successone. Se Devendra Banhart arriva in Italia è sicuro che ci sarà già gente in fila da adesso, sebbene il concerto è a luglio. Ebbene sì, il concerto: una sola data, e questo non fa alto che potenziarne la riuscita. Dove? A Milano, il 27 luglio.

Intanto il cantautore più stimato dell’intero globo terrestre ha pubblicato a marzo Mala, il suo primo album per l’etichetta Nonesuch. Lo ha co-prodotto con Noah Georgeson, suo chitarrista e membro della band da lungo tempo.

Si tratta dell’ottavo album in studio di Banhart. Ha scelto un lavoro certosino e al contempo comodo: lo ha registrato nella sua vecchia casa a Los Angeles, prima di migrare verso New York. Lui e Georgeson hanno suonato personalmente la maggior parte degli strumenti, utilizzando materiale preso in prestito e un registratore vintage trovato ad un banco dei pegni, particolare che fa molto bohemien modaiolo.

Lui però giustifica questa scelta diversamente:

Molta musica hip-hop degli inizi è stata incisa col Tascam e sapendo che le mie canzoni non sono hip-hop, abbiamo pensato che sarebbe stato interessante ascoltare il suono dei miei brani su una macchina utilizzata in passato per registrare la musica rap che amiamo.

Allo stesso tempo, comunque, questo riesumare vecchi arnesi si collega pienamente all’intero percorso del duo: “In passato, l’idea era: cerchiamo di utilizzare gli strumenti più vecchi che riuscivamo a trovare”.

L’album segue il successione di What Will Be del 2009 che è stato unanimemente incensato dalla critica: per Rolling Stone “la cosa migliore che abbia mai fatto” e per il Los Angeles Times “(l’album) lo vede alla prese con un folk rilassato, sereno, che però non suona come un compromesso, più come la crescita interiore di un artista”.

Niente male per un giovane nato a Houston, in Texas, e cresciuto a Caracas, in Venezuela, che ha usato le continue migrazioni per assorbire stimoli come una spugna, evidentemente, e fare tesoro di una precarietà che lo ha, in qualche modo, reso una star incontrastata del cantautorato mondiale.

Che sia davvero un artista? Pare che tutti la pensino così.