Live a sorpresa per Prince

Il rock è pieno di matti. Ma se si dovesse stilare una classifica dei più bizzarri protagonisti della musica Prince sarebbe, quasi certamente, tra i primi tre.Si è ormai abituati ai suoi comportamenti fuori dalle righe.

Un esempio? La sua ultima data a Roma: mentre, a concerto finito, il pubblico era quasi tutto uscito fuori dal Palalottomatica e i tecnici stavano già smontando i tralicci delle luci di scena, lui è uscito un’altra volta sul palco per cantare, più che a sorpresa, un’altra canzone, Stars.

Però è una bazzecola rispetto a quello che il folletto di Minneapolis ha combinato nel corso della sua lunga e straordinaria carriera. E l’ultima trovata che ha avuto lo conferma come i re degli improvvisatori.

Dunque, tornato nella sua città natale, Minneapolis appunto, la rock star, ha preso in affitto un jazz club per provinare i candidati al posto di batterista nel suo gruppo. Fino a qui tutto bene salvo l’aver dichiarato l’intenzione di “proporre una o due sorprese“.

La parola sorpresa, se pronunciata da lui, diventa interessantissima, questo ormai è risaputo. Ma tocca stare attenti: il suo avverbio di tempo preferito, che è il fulmineo “subito”. Sono spuntati, infatti, dei concerti, organizzati nel giro di una manciata di minuti. Lui li ha definiti “sound check”.

Il primo, ovviamente, è già andato: allestito per la stessa sera, ovvero il 16 gennaio. Il secondo è in agenda per stasera, giovedì 17, ed è stato da lui intitolato “due jam”. Venerdì andranno in scena delle “sorprese”, parola che lascia presagire quanto potranno essere irripetibili.

Mannaggia. La sala scelta è il Dakota Jazz Club e quasi non c’è bisogno di dire che, appena i biglietti sono stati messi in vendita, sono terminati con la stessa repentinità con la quale erano stati organizzati.

Un’altra bizzarria? La direzione del Dakota informa che chiunque verrà sorpreso con un telefonino sarà espulso “senza eccezioni“. Di sicuro la decisione è di quel mattacchione di Prince, tra i primi al mondo a creare per sé un sito internet e a vendere i propri dischi in rete o ora acerrimo nemico del web; figurarsi se avrebbe concesso a qualcuno di scattare foto o peggio di mettere un video su Youtube.

Questa è un’altra bella pazzia: un musicista innovativo che diventa anacronistico. Dunque è vero che la vecchiaia rincoglionisce anche i geni.