Nino D’Angelo: “La musica neomelodica di oggi non è quella dei miei tempi”

Nino D’Angelo, intervistato da Tgcom24 ha parlato a 360 gradi di  musica. Ha raccontato come è nato Tra Terra e Stelle, il suo nuovo album con poesie e brani inediti:

Nasce dalla mia vita vissuta, la mia vita è tra “terra e stelle”: mi sono sempre ritrovato a vivere i salotti importanti come le case napoletane più umili. Il titolo dell’album è una metafora della vita stessa, una vita trasversale, quindi, che viviamo tutti, dalle situazioni più umili passiamo a vivere circostanze più importanti.

Il suo precedente album di inediti Gioa Nuova era stato rilasciato più di quattro anni fa:

Dopo “Gioia Nuova” è uscito un album dedicato a Sergio Bruni, in cui interpreto i suoi più grandi successi. E’ comunque la prima volta che passa così tanto tempo tra un disco e l’altro. Le storie delle canzoni di “Tra Terra e Stelle” sono venute fuori da sole nel tempo, questo è un disco molto sincero che viene da dentro, mi appartiene molto. In questi anni ho pensato che è vero che il suono ha fatto il successo di molte delle mie canzoni, è pur vero che le parole sono importanti quanto la musica, possiamo dire che questo è un disco più di parole che di note, un disco più classico: la musica è un accompagnamento alle parole.
Il nuovo disco per il cantautore napoletano significa distaccarsi dalla musica etnica:
Avevo voglia di cambiare, sentivo l’esigenza di non rimanere imprigionato nella musica etnica. La voglia di fare qualcosa di diverso nasce proprio dalla forza che mi è venuta dalle parole, dalla poesia, per questo è nato un disco da camera diverso dai miei precedenti album.
Poi qualche parola sul ritorno in teatro, con C’era una volta…Un Jeans e una Maglietta:
A me piace molto raccontarmi e lo spettacolo teatrale mi ha dato questa occasione. Dalle persone che frequento ho capito che gli aneddoti che racconto piacciano e ho capito che potevo raccontare realmente le due vite che convivono dentro di me, il Nino dei primi tempi e il Nino di oggi. Per questo sul palco ripropongo delle scene in cui recito con il famoso caschetto biondo, come se quel Nino D’Angelo fosse un’altra persona, diversa ma essenziale al Nino di oggi. Riporto un dialogo sul palco tra la persona e l’artista che sono e il mio doppio, quello degli anni ’80. “C’era una volta…un jeans e una maglietta” mi ha consentito di far parlare tra di loro le mie due vite in una sorta di viaggio nella carriera. “C’era una volta…” perché non potrei fare a meno del mio passato, se esiste il Nino di oggi è perché ha messo le basi quello di ieri, quello con il caschetto. Questo spettacolo è il giusto metro della vita di un artista: a 20 anni si può essere in un modo, a 50 in un altro.

Infine, il giudizio (non positivo) sulla situazione attuale del mercato discografico napoletano:

La musica di oggi chiamata neomelodica non è la musica dei tempi miei, la neomelodica dei miei inizi. Quella musica si è persa, dovremmo prima capire chi sono i nuovi neomelodici: da un certo punto in poi nel panorama musicale napoletano non si è più capito nulla, si è cominciato a confondere la canzone della malavita con la canzone neomelodica. La vera canzone neomelodica era ed è la canzone d’amore, ed era quello il punto di forza che la rendeva famosa in tutto il mondo. Oggi quando la musica viene letta con una certa “puzza sotto il naso” e non piace agli pseudo intellettuali, la si etichetta come neomelodica.
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