Il terzo album di Adele?

È un nuovo mito. Questo volenti o dolenti è palese. Come definire altrimenti Adele, dato che il suo “21” è il quarto album più venduto nella storia della discografia del Regno Unito? Mentre ancora non smette di vendere copie in tutto il mondo, tutti attendono una nuova manciata di canzoni.

Lei pare essere concentrata a fare altro però. La sola volta in cui la cantante ha parlato di un suo potenziale terzo album è stata, poco più di un mese fa, nel backstage dei Grammy Awards, quando a un bel po’ di cronisti ha confidato:

Ho fatto piuttosto poco. Ho un sacco di riunioni. Sono qui a L.A. dai Golden Globes e ci rimarrò fino agli Oscar. Veramente un sacco di meeting. In realtà sono fuori dal giro, più che altro ho cantato canzoncine a mio figlio, quindi non so più cosa sia cool e cosa no. Comunque sicuramente mi rivolgerò nuovamente a Paul Epworth e cose simili.

Insomma, è intenta a fare la mamma ma ha le idee chiare sui produttori da impiegare. Ed ovviamente saranno gli stessi del fortunatissimo album precedente, lo ha affermato lei stessa. Facile dunque che la BBC sia andata ad intervistare proprio loro.

Ryan Tedder, produttore che per “21” ha assemblato due canzoni, è stato il primo a doversi esprimere:

La settimana scorsa ho sentito l’etichetta, ma mi hanno detto che non hanno ancora iniziato a parlare del disco. Ho un paio di idee anche se anch’io come lei mi sarei fermato un po’ per riprendermi. Ha un figlio, è giusto così. Quando vorrà riprendere, sono sicuro che inizierà con Paul (Epworth), cosa che farei anch’io se fossi lei. Tutto quello che fa è istantaneo, vero, autentico. La sola cosa che io sarei in grado di aggiungere sarebbe la musica, di sicuro non le metterei mai delle parole in bocca.