La PFM rivisita la musica classica

Il prossimo 25 ottobre, al teatro Verdi di Firenze, andrà in scena la PFM in Classic, il progetto che vedrà la Premiata Forneria Marconi rivisitare a modo loro celebri arie di Giuseppe Verdi, Mozart, Gioacchino Rossini e altri mostri sacri della musica classica.

La band, intervistata da Nove da Firenze, ha spiegato i motivi di una svolta artistica così controcorrente.

Franco Mussidi, a riguardo, parla di sperimentazione:

Lo abbiamo sempre fatto perché è anche quello che ti spinge ad andare avanti, il metterti in gioco. In questo caso noi immaginiamo, o cerchiamo di immaginare, cosa avrebbero potuto fare i maestri della musica classica se avessero avuto a disposizione i nostri strumenti.

Frank Di Cioccio dichiara che, comunque, la band ci andrà con i piedi di piombo:

Non sarà un intervento invasivo il nostro, occorrerà richiamare la grande sensibilità dell’artista, capire quando suonare e quando no. Non a caso si dice ‘tacere’ e lì ci fermeremo per poi sprigionare tutta la musica in un momento immediatamente precedente o successivo. Sono due mondi distinti ma non distanti e noi giocheremo su questo, integrandoci con l’orchestra che avremo a disposizione.

Patrick Djivas parla, invece, della dura preparazione a questo evento musicale così particolare:

Anche se non accadrà come di consueto perché solitamente l’orchestra segue l’artista, mentre noi lasceremo che suonino la partitura originale per poi inserirci al momento opportuno. Per prepararmi a questo evento devo studiare anche 3 ore al giorno. A noi non capita di esercitarci, oramai i pezzi li conosciamo dopo 5000 concerti, anche se ogni volta suoniamo in modo diverso ed ogni concerto è differente. Qui invece si tratta di misurarsi con artisti che hanno un grande talento, una grande perizia tecnica.