Ecco ‘Alt’, il nuovo album di Renato Zero

Lo aveva ampiamente anticipato durante la sua (lunga) testimonianza (del suo immenso talento) al Festival di Sanremo. Ora, ufficialmente, Renato Zero è tornato con l’album “Alt”.

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Lo fa in un momento storico in cui l’industria musicale non tiene più in considerazione l’essere umano e preferisce macchinette robotizzate che portano a casa i soldi.

Lo fa, a suo modo, con parole chiare e forti:

Non chiamatela più leggera, questa musica, e salvatela cercando di dialogare con questi Internet, con tutti questi atolli, questi arcipelaghi che stanno disperdendo le nostre forze, la nostra semina. Se vuole fare un mestiere, l’artista deve farlo a 98 gradi più i 98 gradi che merita il pubblico. Bisogna rendersi conto che il giorno che un artista indossa le pantofole e scopre un sederino ha smesso di dire qualcosa al mondo. La sofferenza è un’amica e anche se la rifuggiamo è madre della crescita, della saggezza, della sopportazione, madre della rivoluzione. E questo disco vuole rivolgersi a quelli che non vogliono stare in panchina assenti e rassegnati al tempo e all’ISIS, che è diventato un discorso ovvio e niente affatto preoccupante perché abbiamo uno stadio e un’amante a cui dedicare il nostro tempo.

Quattordici canzoni “scellerate”, dunque, con cui l’ex soggetto smarrito manda in soffitta un silenzio discografico che durava dai tempi dalla doppia pubblicazione del predecessore “Amo”. “Alt” non è un album “a rate” come quello, ma focalizza temi molto cari allo Zero di ieri e di oggi come l’involuzione della tv e della società dello spettacolo nel suo complesso, l’ipocrisia, l’intolleranza, la politica. “Con questo album mi sono inventato il mestiere del sollecitatore. Mi piace stimolare interventi della gente, di chi ha voce esile, di chi non ha raccomandazioni. Questa nostro paese ha svenduto praticamente tutto e i politici non fanno nulla per produrre esempi che ci confortano.

Sentivo la necessità di un contatto, in un momento in cui abbiamo tutti bisogno di accarezzarci e rassicurarci. La canzone è un atto d’amore, una forma alta di coinvolgere gli altri in un sentire, in un momento magico”. Un momento che alcuni “sorcini un po’ sprovveduti” hanno pensato bene di anticipare di qualche giorno sul web. “Ieri hanno messo in rete il mio album, ma io merito più rispetto” spiega Zero,  che l’1 e 2 giugno è atteso a Verona con il live “Alt Arena, Arrivo!”