Omar Pedrini: “Ho avuto paura di non arrivare a fine mese”

Omar Pedrini è tornato sulle scene con l’album Come non ci fosse un domani, uscito venerdì 12 maggio. E l’occasione è buona per rilasciare alcune dichiarazioni sul suo ultimo lavoro, sulle difficoltà economiche incontrate in passato e sulla attuale condizioni della musica di oggi.

Dice Omar Pedrini:

Questo disco è stato concepito in ospedale durante il mio ultimo ‘viaggio’, ovvero l’ultimo ricovero. Quando ho avuto la fortuna di riaprire gli occhi mi hanno spegato bene il mio problema e ho fatto i conti con le mie condizioni fisiche. Un album sulle paure che hanno tutti. Paura di questo tempo. Paura del futuro. Delle condizioni del nostro pianeta. Dell’inquinamento. Delle polveri sottili. Del terrorismo. E anche la paura di non arrivare a fine mese. Non mi vergogno a dire che anche io ho avuto questo timore, quando son stato fermo a causa del mio problema: non avevo guadagni dalle musica, la mia compagna era un avvocato disoccupato, e la paura c’era. Soprattutto per i miei figli

Poi Omar Pedrini aggiunge qualcosa sul suo ultimo album:

Ho sentito l’esigenza di parlare ai giovani. Voglio che questo disco sia uno stimolo per loro, affinché prendano in mano il loro futuro e inizino a far sentire la propria voce. Non dico che ‘i giovani d’oggi non valgono un cazzo’ né ci sputo sopra ma ho sentito l’esigenza di raccontare a mio figlio qual è il mio atteggiamento verso questo tempo

Il disco è arricchito da due collaborazioni importanti, nate dall’amicizia con Noel Gallagher e Lawrence Ferlinghetti.