Sanremo 2016, la vittoria va agli Stadio

Si conclude, con ottimi ascolti e con buona pace della critica, l’edizione numero sessantasei del Festival di Sanremo. E si conclude con la meritata vittoria degli Stadio. Gaetano Curreri e soci fanno incetta di premi, uscendo finalmente vincitori da un ambiente che spesso ha recato delusioni e sete di ‘rivalsa’.

Ma ieri sera, tra lacrime e emozioni, alla fine di una kermesse in cui c’era una grossa componente di giovani talenti alla ribalta e con fan base digitali molto più ampie, gli Stadio hanno trionfato. Con loro, la buona musica italiana. Quella che non dimentica Lucio Dalla, Vasco, il cantautorato e i testi ‘forti’ orientati su melodie tra pop e rock.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Enrico Ruggeri, giunto quarto con la sua “Il primo amore non si scorda mai”. Prima di lui, a completare il podio, la brava Francesca Michielin e il duo composto da Giovanni Caccamo e Deborah Iurato. Il Premio della Critica intitolato a Mia Martini è andato a Patty Pravo, che celebrava sul palco dell’Ariston i suoi cinquant’anni di carriera.

Sarà proprio Francesca Michielin a rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest, dopo la rinuncia degli stessi Stadio. La loro “Un giorno mi dirai”, lettera di un padre a una figlia in procinto di crescere, vince e convince.

Nel festival del boom di ascolti, delle poche polemiche, dei nastri arcobaleno a difesa dei diritti civili, si evidenziano le performance di Rocco Hunt e Clementino, la bellezza della voce di Noemi, il ritorno di Valerio Scanu con un brano scritto da Fabrizio Moro e la scarsa impronta data da Arisa che alla vigilia era una delle favorite.

E per il prossimo anno? Già confermato Carlo Conti alla conduzione, per la terza volta consecutiva. Che sia l’inizio di un ciclo?