Vasco Rossi e l’uscita del suo nuovo singolo

Vasco Rossi ha tolto i veli a un nuovissimo singolo, che per ora era rimasto inedito. Stiamo parlando della canzone denominata “Gli sbagli che fai”. Per chi non lo sapesse, si tratta di una bellissima e gustosa anticipazione della colonna sonora che è legata alla serie “Il Supervissuto: Voglio una vita come la mia”. Questa nuova canzone verrà lanciata il prossimo 27 settembre e sembra provenire da uno scenario introspettivo e retrospettivo molto interessanti correlati al buon Vasco. Quest’ultimo ha ammesso che è diventato la persona attuale proprio anche grazie agli errori che ha commesso e alle scelte sbagliate che ha fatto.

Da notare come questa nuova canzone di Vasco Rossi verrà proposta praticamente su tutte le piattaforme digitali in via contemporanea con la pubblicazione della docu-serie Netflix, che i fan del “Blasco” stanno aspettando con grande impazienza.

Come dicevamo in precedenza, questo nuovo singolo vuole diventare una sorta di viaggio intro, ma anche retrospettivo di Vasco Rossi. Una colonna sonora tramite la quale Vasco Rossi vuole aprirsi e raccontarsi in prima persona. All’interno della canzone, infatti, troviamo un gran numero di riferimenti alla vita del cantante, parlandone come di un’esistenza straordinaria, ma anche spericolata e supervissuta. Una visione sicuramente molto più matura, che vuole rivedere gli sbagli degli anni della sua giovinezza anche con un certo affetto, provando a ripensare ai momenti in cui era solo un ragazzo ricco di sogni, che voleva affrontare la vita di tutti i giorni secondo il suo stile di vita, tra cose belle e altre meno.

È stato lo stesso Vasco Rossi a spiegare come la canzone vuole rappresentare una sorta di viaggio introspettivo alla ricerca di una versione di sé stessi che in realtà non esiste. Anzi, si tratta solo di un’altra illusione. In fondo, come cambia il mondo intorno a noi, anche le stesse persone cambiano e si evolvono. Questa canzone, ha spiegato ancora Vasco, non fa altro che riguarda la condizione umana, che è perennemente dedita all’individuazione di un centro di gravità permanente, che in realtà non c’è e non ci sarà mai. Insomma, è inutile sempre provare a capire le motivazioni e chiedersi il perché succedono certe cose e perché sono stati fatti certi errori. In fondo, come dice il Komandante, le persone diventano grandi anche proprio grazie agli sbagli che hanno fatto in passato. Certo, l’aspetto più importante è quello di farne tesoro e di provare ad evitare di ripeterli, anche se a volte si passa tutta la vita a provare a correggere gli errori commessi.