10 canzoni per dire “Tanti auguri Raffa!”

Oggi, 18 giugno 2013, Raffaella Carrà compie 70 anni. Un bel traguardo, sopratutto se si pensa che più di 50 di questi anni la Raffa Nazionale li ha passati dividendosi tra televisione, cinema, teatro e musica.

Quasi quaranta album di inediti pubblicati tra Italia e Spagna, altrettante raccolte e un numero sconfinato di singoli le hanno permesso di essere ancora la protagonista, con la sua musica e con le sue coreografie, di ogni serata danzereccia che si rispetti. Ma non è il caso di fare una celebrazione di Raffaella Carrà.

Ha 70 anni, è vero, e molte donne dello spettacolo alla sua età sono ormai alla fine della loro carriera – per molte in realtà a 70 la carriera è finita da un bel po’, ma non per lei che, come ha dato dimostrazione anche  a The Voice of Italy, il suo ultimo programma per la tv, ha ancora molto da fare e ha ancora talmente tanta energia che si fatica quasi a starle dietro.

Un mito, un’icona, un esempio di quello che si può fare quando c’è il talento e la voglia di metterlo a frutto. Raffaella Carrà non ha mai avuto timore di spingersi un passo avanti e lo ha sempre fatto con la voglia e l’entusiasmo di una ragazzina che scopre il mondo per la prima volta.

Raffaella Carrà è ancora una stella molto luminosa del firmamento musicale. A confermarlo non sono solo le balere, ma anche artisti del calibro di Madonna ne hanno ripreso i passi di uno dei suoi brani più famosi (lo scorso anno, durante l’MDNA tour ha improvvisato il Tuca Tuca) o Bob Sinclair, che addirittura ha campionato A far l’amore e ha riportato il singolo in cima alle classifiche.

E poi non dimentichiamo Tiziano Ferro e la sua divertentissima Raffaella è mia.

Ma abbiamo detto che non la vogliamo celebrare. Raffaella Carrà, che oggi spegnerà le sue prime 70 candeline, va festeggiata e non c’è modo migliore di farlo se non ascoltando, e ballando, alcune delle sue canzoni più famose. Noi abbiamo scelto queste.

10 canzoni per dire tanti auguri a Raffaella Carrà

10. E salutala per me

9. Fatalità

8. A far l’amore