Bringing Human Rights Home: parlano Madonna e le Pussy Riot

Il 5 febbraio si è tenuto il Bringing Human Rights Home, concerto organizzato da Amnesty International a sostegno dei diritti umani. Tante sono state le performance, Lauryn Hill, Imagene Dragons, Falming Lips, Blondie, The Fray, Tegan and Sara, Cake, Colbie Caillat e Cold War Kids.

Pussy Riot Getty

Nonostante l’importante cartellone, a tenere banco sono state le Pussy Riot Nadya Tolokonnikova e Masha Alyokhina, introdotte da Madonna. Le due ragazze, che hanno trascorso due anni in carcere per l’ormai famosa ‘preghiera punk’ anti-Putin nella cattedrale del Cristo Salvatore a Mosca, sono salite sul palco del celebre Barclays Center di New York dal quale hanno parlato della lotta per la salvaguardia dei diritti umani.

Come già accennato accanto a loro c’era Mrs Ciccone che ha dichiarato:

Dobbiamo combattere per il diritto di essere liberi, di parlare francamente, di avere un’opinione, di amare chi vogliamo amare

Non sono mancate le polemiche per la presenza delle ragazze, polemiche interne alle stesse Pussy Riot. Le loro ex compagne hanno accusato Nadya e Masha di aver tradito in buona sostanza gli ideali del gruppo avendo infranto la regola dell’anonimato e partecipando ad un evento che prevede la vendita di biglietti.

Polemiche a parte le due ragazze hanno parlato delle Olimpiadi Invernali a Sochi, e hanno invitato a guardare oltre tutti gli edifici realizzati come facciata degli sfavillanti Giochi Olimpici:

…quegli edifici non hanno alcuna relazione con il Paese, sono oggetti stranieri. L’unica cosa che collega quegli edifici alla Russia sono i soldi dei contribuenti che sono stati rubati per realizzarli…

Nadya e Masha, inoltre, hanno sostenuto che il loro rilascio, giunto poco prima della scadenza delle loro condanne, sia stato un tentativo di Putin di placare le critiche sul rispetto dei diritti umani in Russia in vista dei Giochi.