Pussy Riot: Medvedev vs Putin: “Non dovrebbero restare in carcere”

A difendere le Pussy Riot, le due componenti della band punk condannate a due anni di campo di lavoro per teppismo motivato da odio religioso a causa della loro esibizione anti-Putin nella cattedrale di Mosca, scende in campo il primo ministro russo, Dmitry Medvedev.Il politico, in una dichiarazione all’agenzia Ria Novosti, spiega il suo punto di vista:

Odio queste figure, sia per quello che sono esternamente che internamente, sono molto negative e provocano emozioni così negative che, anche a parlarne di loro, ripugna. Ma io come giudice non le avrei messe in prigione.

Medvedev ha poi aggiunto:

Sono già state in galera, e può bastare. Quella che è stata rilasciata, è stata fortunata. Tutto il resto… la competenza è del tribunale, della difesa e della pubblica accusa.