George Harrison, dieci anni dalla morte

Dieci anni fa, George Harrison perse la sua battaglia contro il cancro e morì all’età di 58 anni. L’artista, conosciuto come il Beatle più calmo, che preferiva lasciare i riflettori ai suoi colleghi, ha firmato pezzi storici come Taxman, Here comes the sun e While my guitar gently weeps.

L’anniversario della sua morte è stata l’occasione per un documentario su Harrison mandato in onda dalla BBC.

Queste sono state le dichiarazioni, presenti nel documentario, del produttore George Martin:

George era stufo perché il valore della sua musica non è stato riconosciuto. Anche da me. Avevo due geni, Paul e John, ma ho ignorato il terzo.

Harrison scrisse la sua prima canzone, quando i Beatles si chiamavano ancora The Quarryman. Il brano si intitolava In spite of all the danger ed è stato scritto insieme a Paul McCartney.

La carriera da solista di George iniziò prima dello scioglimento dei Beatles con l’album Wonderwall Music.

Successivamente, George pubblicò l’album sperimentale Electronic Sound, nel 1969, e poco dopo lo scioglimento dei Beatles, pubblico il suo triplo cd di canzoni pop, All things must pass.

Nel 1973, Harrison pubblica una canzone polemica riguardo i suoi ex compagni, dal titolo Sue me, sue you blues e collabora con Ringo Starr per il suo album da solista.

Nel 1987 pubblicò una cover del pezzo I got my mind set on you e nel 1988 pubblico l’album di debutto, dal titolo Vol.1, con una superband, The Traveling Wilburys, formata da Bob Dylan, Roy Orbison, Jeff Lynne, Tom Petty e ovviamente lo stesso Harrison.

Il suo ultimo album è stato Brainwashed, pubblicato postumo nel 2002. L’ultima canzone che ha registrato è stata Horse to water.

Per ricordarlo a 10 anni dalla morte, Martin Scorsese ha firmato il documentario Living in the material world.

Paul McCartney, al momento della morte, lo ricordò così:

Era un uomo forte e amorevole. Era un grande uomo e sarà ricordato come tale. Lo amo. Era come un fratello minore per me.

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