Il 5 marzo 1943 nasceva Lucio Battisti

Oggi avrebbe compiuto 71 anni Lucio Battisti, uno dei maggiori cantanti italiani, scomparso nel 1998.

Lucio Battisti nasce a Poggio Bustone, un paese di collina in provincia di Rieti, il 5 Marzo 1943. Comincia da autodidatta a suonare la chitarra. Trasferitosi a Roma nel 1964, Lucio Battisti diventa il chitarrista de I Campioni, gruppo che accompagna in tournée Tony Dallara. Il giovane Lucio dimostra subito di avere le idee chiare e una buona dose di ambizione: suonare in gruppo, comunque, non gli piace così decide di tentare la fortuna da solo a Milano. Riesce ad avere un appuntamento con Franco Crepax, direttore artistico della Cgd. Nel 1966 nasce il mitico sodalizio con Mogol.

Il 23 Luglio 1966 esce il primo singolo inciso da Lucio: “Per una lira – Dolce di giorno”. La fama di autori di Battisti e Mogol è ormai consolidata grazie a “29 Settembre”, canzone lanciata dalla trasmissione radiofonica “Bandiera Gialla”.

Il primo 33 giri s’intitolerà “Lucio Battisti”. Con “Fiori rosa fiori di pesco” (1970) vince per la seconda volta consecutiva il Festivalbar. Nello stesso anno pubblica il 33 giri “Emozioni” con cui raggiunge la maturità artistica.

Nel 1971 esce “Amore e non amore”, disco decisamente rivoluzionario per l’epoca, a cui segue “Battisti IV: (Pensieri e Parole)”.
Nel 1972 esce “Umanamente uomo: il sogno”, il primo dei due fortunati dischi di uno degli anni più ricchi e creativi del sodalizio Mogol Battisti. Il lavoro contiene brani indimenticabili come “I giardini di marzo” e “E penso a te”. Poi esce ancora “Il mio canto libero”, singolo che resta in testa alle classifiche per undici settimane sancendo il successo dell’intero album.

Il successivo album “Il nostro caro angelo” (1973) viene definito dai critici innovativo ma un po’ discontinuo; l’anno successivo esce “Anima latina”. Il pubblico però non gradisce il cambiamento. La critica appesantisce il risultato negativo dichiarando l’opera un disco sbagliato dai testi troppo ermetici e scarsamente freschi, nonché dai difficili messaggi molto discutibili.

Nel 1976, con l’album “La batteria, il contabbasso, eccetera”, Battisti si propone in modo innovativo, vicino a sonorità più moderne e alla suggestiva dance, mischiati a una più facile orecchiabilità. “Io tu noi tutti” del 1977, è un disco di transizione: contiene classici del repertorio come “Sì viaggiare”, “Amarsi un po’” e “Soli”. Nel 1978 l’album “Una donna per amico” raggiunge il miglior successo e diventa il suo album più venduto di tutta la carriera.

Nel 1980, dopo la pubblicazione di “Una giornata uggiosa”, Giulio Rapetti e Lucio Battisti risolvono il loro storico sodalizio. Nel 1982 esce “E già”: l’accoglienza è decisamente fredda e le critiche sono molto negative. Nel 1986 viene pubblicato “Don Giovanni” e l’album raggiunge i primi posti nelle classifiche con i testi affidati all’estro poetico e bizzarro di Pasquale Panella.  La critica lo definisce il miglior lavoro della terza fase Battisti.

Nel 1988 esce “L’apparenza”, secondo capitolo della collaborazione con Panella e primo dei “dischi bianchi”, che, pur innovando non riesce a risultare interessante quanto il precedente. Nel 1990 Battisti, da un silenzio rigorosissimo e da un alone di mistero che lo avvolge da anni, riemerge con “La sposa occidentale”: l’album è costruito intorno a testi sempre più criptici, ma le canzoni hanno un’armonia leggermente più semplice ed immediata rispetto a quella del precedente disco.

Nel 1992 è la volta di “C.S.A.R.”. Nel 1994 esce “Hegel”, come sempre accolto da numerose polemiche, ultimo lavoro della coppia Battisti- Panella: il musicista di Poggio Bustone muore infatti il 9 settembre 1998, a 55 anni.

“Insieme a te sto bene” – Lucio Battisti