Bryan Adams chiede scusa dopo l’exploit contro la Cina per il Coronavirus

Bryan Adams chiede scusa, ma per molti avrebbe fatto meglio se avesse riflettuto 10 secondi – minuti, per alcuni – prima di pubblicare il suo sfogo rabbioso sui social. Una rabbia probabilmente comprensibile, quella del cantautore canadese, dal momento che per via delle restrizioni governative che puntano al contenimento del COVID-19 si è visto cancellare le date programmate nella prestigiosa Royal Albert Hall di Londra.

L’11 maggio la voce di Run To You con il pretesto di suonare un pezzo in acustico – la classica hit Cuts Like A Knifesi è lasciato andare in una serie di frasi oltremodo colorite rivolte sottilmente al popolo cinese:

Questa sera sarebbe dovuta iniziare una serie di concerti alla Royal Albert Hall ma per colpa di qualche fo***to mangiapipistrelli, venditore di animali vivi e fabbricatore di virus il mondo intero è in pausa, per non parlare di tutte quelle persone che stanno soffrendo o che addirittura sono morte a causa del virus.

Uno sfogo che non è piaciuto a molti suoi fan, alcuni dei quali lo hanno invitato a fare volontariato anziché lamentarsi. Ora Bryan Adams chiede scusa. Già nel precedente post aveva fatto accenno al veganismo, e proprio dal veganismo il cantautore parte per spiegare le ragioni del suo sfogo.

Mi scuso con chiunque si sia sentito offeso per il mio post. Non ho scusanti, volevo solo scagliare la mia ira sull’orribile crudeltà che gli animali subiscono nei wet market e promuovere il veganismo.

Un veganismo promosso con la violenza verbale è un veganismo che fallisce. Non importa se Bryan Adams si scusa e ammorbidisce i toni con parole di distensione: “Amo tutte le persone e i miei pensieri sono con quelli stanno combattendo con questa pandemia in tutto il mondo”. La scelta vegan è stata promossa anche da Brian May dei QueenPaul McCartney stesso, che si definisce animalista e vegetariano, si è pronunciato contro i wet market definendoli medievali, ma lo ha fatto con i toni gentili del suo stile british, non puntando un fucile carico di giudizi contro un popolo.

Per promuovere il veganismo si devono scuotere le coscienze, non si deve far leva sulla pancia. Bryan Adams si scusa, ma dovrebbe farlo soprattutto nei confronti dei vegani: lui è famoso e influente, e ha la responsabilità di ciò che dice.