Elio e le storie tese: “Complesso del primo maggio” è la canzone della vendetta – Video

Elio e le storie Tese

Si dice che la vendetta sia un piatto che va servito freddo. Un proverbio quanto mai calzante. Elio e le storie tese, freschi del successo di Sanremo (secondo posto, premio della critica e miglior arrangiamento per “La canzone mononota”) hanno aspettato ventidue anni prima di levarsi un importante ‘sassolino dalla scarpa’. Esce oggi, 12 aprile 2013, il singolo “Il complesso del primo maggio”, estratto dal loro nuovo LP “L’album biango“.

Perché vendetta? Coloro che hanno una memoria di ferro ricorderanno il ‘concertone’ del primo maggio del 1991. Il gruppo, ormai da anni sulla cresta dell’onda dopo numerose hit il cui filo rosso può ricercarsi nello stile virtuoso e nell’irriverenza, salì sul palco di Piazza San Giovanni con una versione inedita del pezzo “Ti Amo“.

Un vero e proprio ‘omaggio’ alla classe politica in cui la band elencava una serie di fatti appartenenti alla storia recente del nostro Paese. L’incipit di Elio al microfono, d’altronde, era abbastanza chiaro: “Questo è un depistaggio per il funzionario della Rai”. La musica comincia e il frontman del gruppo inizia a fare nomi e riferimenti alla P2, al gran maestro Licio Gelli, al presidente Ciarrapico, al processo di Giulio Andreotti.

Il loro show (pensare che originariamente la canzone durava 12 ore) mandò in tilt il palinsesto. Non sapendo come interrompere la diretta, l’allora presentatore Vincenzo Mollica anticipò l’intervista a Ricky Gianco e, di fatto, contribuì a censurare il brano e il gruppo. La canzone non era finita.

Sono passati ventidue anni da quell’episodio. Dissacranti come sempre, Elio e le storie tese sembrano non averlo dimenticato. Sulla scia de “La canzone mononota” esce oggi “Complesso del primo maggio” (che in qualche modo segue il trend del brano sanremese). Un Elio in splendida forma ‘scimmiotta’ i cantanti reggae con alcuni versi che sottolineano la poca importanza dei live sul palco in una situazione come quella di Piazza San Giovanni. Spesso le chitarre sono scordate e i giovani che ballano a petto nudo neanche se ne accorgono. Poi, l’invettiva alla musica di Goran Bregovich, prettamente strumentale.

La nostra (personale) opinione è che il gruppo vuole sottolineare la poca possibilità di esprimersi liberamente in una kermesse che nasce proprio sotto la bandiera della libertà. Quasi come se l’importante fosse ballare, bere e stare in compagnia, a discapito dei messaggi. Da qui la pantomima della ‘falsa’ invettiva al Capitalismo e la chiosa sul fatto che “Il Primo Maggio è fatto di gioia ma anche di noia”.  Di certo non una pubblicità positiva per il ‘concertone’, proprio alla vigilia dell’edizione 2013.

Concertone del Primo Maggio – Il Video