Elio, le storie tese e le lezioni di stile a Sanremo

Elio e le storie tese. Una band, una garanzia, un modo di vivere, di interpretare la musica come se fosse gioia eterna. Queste sono le prime impressioni raccolte sui nostri notebook dopo averli visti ‘spaccare’ in due il palco dell’Ariston.

Andiamo con ordine, perché qui ci troviamo dinanzi a un profluvio di emozioni che non lascia indifferenti neanche coloro che come noi per mestiere devono evitare ogni ‘transfert’.

Seconda serata del Festival di Sanremo. La band più irriverente della musica italiana sale sul palco per presentare le sue due canzoni in gara. I titoli: “Dannati Forever” e “La canzone mononota”.

Buona la prima, molto buona. Il gruppo, che non è nuovo a travestimenti (ci hanno abituato così durante le loro ospitate nei programmi della Dandini, ed Elio ha continuato a farlo da solo anche in ‘veste’ di giudice di X-Factor), sale on stage come se fosse un collettivo di chierichetti. Viene alla mente il loro esordio nella città dei fiori, con la ‘Terra dei cachi’, brano che li consacrò definitivamente e li propose di gran carriera al grande pubblico.

Ma il presente li vuole chierichetti, quasi come ad omaggiare l’abdicazione di Sua Santità Joseph Ratzinger.

“Dannati forever” è un brano alla “Elio e le storie tese”. Sopra la media come sempre ma lontano dall’appellativo di ‘Hit’ o ‘Instant classic’. Proprio stamane è uscito peraltro il videoclip relativo:

Il secondo colpo in canna, invece, si chiama la “Canzone mononota”. Cambio di costume e via. E’ tripudio. Follia allo stato puro. Il genio che incontra la sregolatezza e sovverte tutte le norme, prende in giro palesemente Jobim e spiega ancora una volta che la musica italiana d’autore non è quella che scala le classifiche e corrode iTunes.

Elio e le storie tese sono l’underground nel mainstream, coloro che alzano sempre di una tacca di livello. Forse, la più grande differenza tra loro è gli altri gruppi è che Elio e le storie tese riescono ad essere musicisti sia dentro che fuori.

Cosa intendiamo dire? Che sanno come divertirsi ancora, dopo anni e anni di carriera. Ah, per la cronaca: “La canzone mononota” è quello che osiamo definire un instant classic.

Sempre in tema di uscite, ecco anche il videoclip de “La canzone mononota”: