Il senso dei big per le cover che dobbiamo per forza apprezzare, ma perché?

big per le cover

Per la musica italiana è un brutto momento, e il senso dei big per le cover ce lo dimostra. Dopo la pessima figura del Bocelli negazionista, che ci ha fatto capire quanto l’artista si renda intoccabile agli occhi degli adulatori e quanto sia facile al perdere punteggio di fronte a una sua esternazione, durante l’estate ci è toccato lasciarci crivellare dalle continue cover delle popstar per l’iniziativa I Love My Radio. Un’idea buona, tutto sommato, ma che ci ha resi prigionieri.

“Tiziano Ferro è bravissimo, ha duettato con Massimo Ranieri”“Biagio Antonacci canta Battiato, un sogno”, ma de che? No, deponete le armi: nessuno vi sta dicendo che le versioni originali siano intoccabili e anzi, la storia ci insegna che tantissime volte i remake si siano rivelati migliori dell’originale – e dai, gli esempi sono tantissimi – ma la pioggia torrenziale di tributi dei big alle grandi canzoni del passato ci ha martellato per tutta l’estate.

Complice il COVID-19, complice quello sforzo di infondere serotonina nelle nostre giornate provate dal lockdown e dalla fobia sociale, dall’ipocondria e dall’ansia, le popstar sono passate dalle grandi dirette su Instagram all’horror vacui riempito come un imbuto. Il risultato è quel Tiziano Ferro che canta Rimmel di Francesco De Gregori, un episodio che non è dei peggiori (Ferro è un eccezionale performer) ma che tradisce la perdita di originalità, la prigione del mainstream e quell’ossessione di diventare nazional-popolari attingendo dal cantautorato più classico e profondo.

Oggi le popstar fanno il disco per placare l’hype dei follower – sì, dei follower e non dei fan – e quando non hanno una fava da proporre si buttano sulle cover. Funzionano, creano il cross-posting in assenza con gli autori originali, strizzano l’occhiolino al classico e passano per persone grate alla storia. Quale sarà il prossimo disco di Tizio? Un disco di cover. Oddio, Caio ha pubblicato un post e scrive: “Ho grosse novità in arrivo!”, poi scopri che è una cover.

No, amici, fatela finita, pigliatevi più tempo per scrivere qualcosa di decente e tirate fuori un disco che abbia senso, che non sia solamente un ticket da staccare per la vostra carriera e l’ennesimo post sponsorizzato sui social. L’ossessione dei big per le cover sta letteralmente sfuggendo di mano.