Imagine di John Lennon: cinquant’anni di un capolavoro

Correva l’anno 1971 e, in modo particolare, il 9 settembre. Insomma, cinquant’anni fa, un genio musicale nativo di Liverpool pubblicava il suo secondo album da solista e sfornava un capolavoro, sotto l’etichetta Apple Records, ovvero “Imagine”.

Un successo che non ha mai conosciuto confini ed è stato apprezzato e suonato in tutto il mondo. Oggi, “Imagine” compie la bellezza di cinquant’anni ed è molto interessante festeggiare una simile ricorrenza cercando di spiegare quella che è la storia dietro a questo brano che ha scritto importanti pagine nella storia della musica.

“Imagine” è, senza ombra di dubbio, la canzone maggiormente diffusa e famosa di John Lennon. Si tratta di uno di quei brani che, con il passare del tempo, hanno acquisito una sorta di vero e proprio status. Una canzone che, con il passare del tempo, si è trasformata anche in un simbolo di speranza. Un brano in cui John Lennon non fa altro che immaginare un mondo migliore, in cui le guerre siano solo un lontanissimo ricordo, in cui tutti gli umani riescono a vivere in perfetta armonia e pace. 

Spesso e volentieri, però, è capitato di vedere il significato di questo brano completamente frainteso. Tutto ciò è da spiegare anche con il fatto che questo brano è ormai entrato a far parte dell’immaginario collettivo di un gran numero di nazioni, in cui si canta quasi alla stregua di un inno ufficiale o nazionale.

È facile sentirla e ammirarla quando viene suonata ed associata con dei fatti particolarmente drammatici e dolorosi, dal momento che infonde un vero e proprio sentimento di speranza per un futuro che può essere davvero migliore. 

L’uso di questa canzone in condizioni particolari, come ad esempio dei lutti, probabilmente è da ricollegare ai Queen, che hanno suonato il brano come un vero e proprio tributo a Lennon nel corso di un evento impossibile da dimenticare, ovvero il concerto organizzato presso la Wembley Arena nel 1980, proprio la sera successiva rispetto a quella in cui scomparve definitivamente uno dei più grandi artisti di tutti i tempi.

Non solo, dal momento che pure, nel 1996, nel corso dell’attentato perpetrato durante le Olimpiadi di Atlanta, venne cantata da parte di Stevie Wonder nel corso della cerimonia di chiusura della manifestazione. Il significato di questa canzone, in realtà, ha dei risvolti anche a livello politico e sociale, oltre a quello religioso, visto che John Lennon ammise in più di un’occasione di trarre ispirazione dal Comunismo.