John Lennon e un’asta pazzesca per un suo brano inedito

Una canzone che non era mai stata lanciata in pubblico: l’artista di cui stiamo parlando è John Lennon e la notizia in questione è che una casa d’asta ha battuto questo inedito per una cifra veramente pazzesca, pari a quasi 50 mila euro.

 

Imagine di John Lennon: cinquant’anni di un capolavoro

Correva l’anno 1971 e, in modo particolare, il 9 settembre. Insomma, cinquant’anni fa, un genio musicale nativo di Liverpool pubblicava il suo secondo album da solista e sfornava un capolavoro, sotto l’etichetta Apple Records, ovvero “Imagine”.

Un successo che non ha mai conosciuto confini ed è stato apprezzato e suonato in tutto il mondo. Oggi, “Imagine” compie la bellezza di cinquant’anni ed è molto interessante festeggiare una simile ricorrenza cercando di spiegare quella che è la storia dietro a questo brano che ha scritto importanti pagine nella storia della musica.

L’assassino di John Lennon resta in carcere

assassino di john lennon

Nessuna libertà condizionata per l’assassino di John Lennon. Mark David Chapman, infatti, l’aveva richiesta per l’undicesima volta e la commissione giudicante, il 19 agosto, gli ha nuovamente negato la possibilità e Chapman potrà di nuovo fare richiesta a partire dal 2022.

La motivazione del veto è sia la sicurezza pubblica che quella personale di Chapman: qualcuno, per vendicare l’assassinio di John Lennon, potrebbe fargli del male o addirittura ucciderlo. Mark David Chapman uccise l’ex Beatle l’8 dicembre 1980 a New York, all’ingresso del Dakota Building nel quale abitava insieme alla moglie Yoko Ono.

Dopo essere riuscito a farsi fare un autografo su una copia del vinile Double Fantasy mentre Lennon usciva di casa, Chapman lo attese per altre quattro ore. Alle 22:52 l’ex Beatle e sua moglie rientrarono in casa e l’assassino era ancora lì, pronto per compiere il folle gesto. “Hey, Mister Lennon”, disse Chapman. Vide John voltarsi e gli esplose contro 5 colpi di pistola, 4 dei quali lo raggiunsero arrivando a perforargli l’aorta.

Ucciso Lennon, Mark David Chapman attese impassibile l’arrivo della polizia leggendo Il Giovane Holden di J. D. Salinger. Negli anni successivi l’assassino di John Lennon spiegò le ragioni del folle gesto:

Attraverso le lenti della malattia, mi sembrò l’unico modo per liberarmi dalla depressione cosmica che mi avvolgeva. Ero un nulla totale e il mio unico modo per diventare qualcuno era uccidere l’uomo più famoso del mondo, Lennon. Mi sentivo tradito, ma a un livello puramente idealistico. Vagando per le biblioteche di Honolulu mi imbattei in John Lennon: One Day at a Time. Quel libro mi ferì perché mostrava un parassita che viveva la dolce vita in un elegante appartamento di New York. Mi sembrava sbagliato che l’artefice di tutte quelle canzoni di pace, amore e fratellanza potesse essere tanto ricco. La cosa che mi faceva imbestialire di più era che lui avesse sfondato, mentre io no. Eravamo come due treni che correvano l’uno contro l’altro sullo stesso binario. Il suo “tutto” e il mio “nulla” hanno finito per scontrarsi frontalmente. Nella cieca rabbia e depressione di allora, quella era l’unica via d’uscita. L’unico modo per vedere la luce alla fine del tunnel era ucciderlo.

Per il momento l’assassino di John Lennon resta in carcere: sono passati 40 anni, ma c’è ancora chi vuole vendicare l’ex Beatle.

Giorgia Meloni contro Imagine di John Lennon: “Inno dell’omologazione mondialista”

La politica italiana del centrodestra continua a scoccare dardi contro la musica: a questo giro abbiamo parole di diffidenza di Giorgia Meloni contro Imagine di John Lennon, la stessa canzone contro la quale si era scagliata Susanna Ceccardi definendola “comunista e marxista”.

A questo giro le parole di Giorgia Meloni contro Imagine di John Lennon sparano più in alto: la leader di Fratelli d’Italia era ospite di Luca Telese per In Onda, su La7, quando è stata interrogata dal conduttore circa le affermazioni della Ceccardi proprio sul popolare brano dell’ex Beatles.

Imagine di John Lennon è l’inno dell’omologazione mondialista. Un mondo senza identità non è il mio prototipo.

Dunque Giorgia Meloni attribuisce al brano di John Lennon una connotazione politica e sociale ben precisa, nonostante il cantautore scomparso a New York nel 1980 avesse specificato più volte che il suo era un inno umanista, una canzone di pace. Dai suoi stessi racconti:

Il concetto di preghiera positiva. Se puoi “immaginare” un mondo in pace, senza discriminazioni dettate dalla religione – non senza religione, ma senza quell’atteggiamento “il mio Dio-è-più-grande-del-tuo-Dio”, allora può avverarsi … Una volta il Consiglio ecumenico delle Chiese mi chiamò e mi chiese: “Possiamo usare il testo di Imagine e cambiarlo semplicemente in Imagine one religion al posto di no religion?” Ciò mi dimostrò che non lo capivano affatto. La modifica avrebbe affossato l’intero scopo della canzone, l’intera idea.

Sul fronte politico Lennon, che più volte fu interrogato circa il significato della sua Imagine, ribadì di non avere alcuna preferenza politica nonostante i messaggi contenuti nel brano avvicinassero il cantante all’ideale comunista. Tutto ciò che l’ex Beatles intendeva, piuttosto, era la ricerca di un’unica identità con un solo popolo al mondo, uguale e senza divisioni.

Un significato che al centrodestra, a quanto pare, non piace e per questo le parole di Giorgia Meloni contro Imagine di John Lennon sono piene di dissenso alla pari delle prime dichiarazioni di Susanna Ceccardi: il brano viene ancora usato nelle manifestazioni pacifiste che, appunto, vengono sempre attribuite alla sinistra e a tutti i movimenti che chiedono la fine di ogni guerra e di ogni discriminazione.

John Lennon o Paul McCartney? Rispondono le star

Negli ultimi 10 anni la Scared Goose Production ha posto una domanda molto “semplice” a 550 artisti: “Preferite John Lennon o Paul McCartney?”.

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È stato chiesto loro di rispondere con una sola parola, Lennon o McCartney

Un dentista spiega come vuole clonare Lennon

Il dentista canadese Michael Zuk ha reso noti i suoi piani di clonare John Lennon dei Beatles, utilizzando il DNA estratto da un dente dell’artista.

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Il Dottor Zuk ha acquistato il dente del giudizio di Lennon in a un’asta, due anni fa, per quasi 20.000 £. Precedentemente apparteneva alla governante di Lennon.

Michael Jackson, Elvis Presley e Bob Marley, i cantanti morti che guadagnano di più

Michael Jackson si è riguadagnato la vetta della classifica che più gli spetta di diritto. Forbes ha pubblicato la sua annuale “Highest-earning dead celebrities list“, ossia la lista delle celebrità già passate a miglior vita che guadagnano di più.

Michael Jackson, dopo che lo scorso anno era stata scalzato dalla vetta da Elizabeth Taylor, si è ripreso il suo primo posto grazie ai 160 milioni di dollari che le attività legate al suo nome hanno fatto incassare.

Michael Jackson Trial Continues

U.S.A. Vs John Lennon, nelle sale il 17 giugno

Chiamata per i fan di John Lennon: il 17 giugno arriverà nelle sale italiane il doc U.S.A. vs JOHN LENNON diretto da David Leaf e John Scheinfeld, che ripercorre la carriera dell’artista dai suoi esordi come musicista alla trasformazione in messaggero di pace.

usa vs john lennon

L’ottantesino compleanno di Yoko Ono

La discordia è donna. La storia che accomuna la fine dei Beatles e la seconda moglie di John Lennon è di un rosa torbido che non ha mai perso quella sua tinta fosca, neppure quando il sangue ha colorato la saga di rosso, seppellendo Lennon ma non la vicenda.

Top 10: La Maledizione Della J

Mettiamo una cosa in chiaro e lasciamocela subito alle spalle: tutta questa faccenda della J e dei 27 è decisamente pretenziosa.
Spesso, vuoi per cultura o per abitudine, siamo portati a pensare la vita in maniera geometrica: presi due punti, tracciamo una linea. Tuttavia, come l’Olocausto insegna, applicare il rigore matematico alla vita sociale potrebbe comportare certe difficoltà. Tant’è che stereotipi e razzismi nascono proprio con lo stesso metodo: prendi tre o quattro casi (su milioni che ce ne sono) e ne azzardi una regola.
Nel caso della Maledizione, la faccenda nasce più o meno tra il ’69 e il ’71, triennio in cui l’amore libero e la cultura delle droghe miete quattro tra le più famose vittime del rock (Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin e Jim Morrison): tutte di 27 anni, tutte con una J nel nome. Una volta nato lo stereotipo, la questione diventa semplice: tutto ciò che rientra in esso è una conferma alla regola, e poco importa se le casistiche contrarie siano parecchio numerose (non sono che semplici eccezioni). Se poi salta fuori che Amy Winehouse aveva un Jade nel suo nome completo, tanti saluti a tutti.
Sono quindi nate due correnti di pensiero: la Maledizione della J e il Club dei 27. Spiegare entrambe a questo punto è pressoché inutile. Ma come dicevamo prima, la faccenda è totalmente pretenziosa. E un mucchio di salme con la J nel nome è sicuramente un ottimo pretesto per ascoltare 10 capolavori.

10. Amy Winehouse – Love Is A losing Game


Che ci piaccia o meno, bisogna ammettere che Amy Winehouse è stato un punto di riferimento per la musica nazionale e straniera di questi ultimi anni. Da Giusy Ferreri ad Adele, l’intero genere del soul è stato completamente rimodernato e rilanciato (con il pessimo nome di Jazz-pop, ma tant’è), incorrendo anche in quel pubblico che poco apprezza la black music. Ufficialmente Amy è morta durante l’assunzione di alcolici, ufficiosamente era sempre fatta come una pigna.

9. Johnny Cash & Joe Strummer – Redemption Song


Nessuno li ha mai inseriti nella maledizione. Eppure sono due nomi con la J, e nondimeno sono morti. Il vocalist dei Clash ci ha lasciati con un infarto alla fine del 2002, e giusto pochi giorni fa gli è stata dedicata una piazza a Granada. Johnny invece è morto a 73 anni per diabete o forse per troppa dolcezza, visto che erano passati solo pochi mesi dalla dipartita della moglie, la tanto amata June. Eh sì, anche lei.

8. The Rolling Stones – The Last Time


Brian Jones fu trovato annegato nella sua piscina, l’uso di droghe non fu mai del tutto confermato. Ma probabilmente non ce n’era nemmeno bisogno. Una vita turbolenta, sia dal punto di vista fisico che sentimentale, che stemperava solo con l’amore della musica: rischio di paternità a 17 anni, problemi disciplinari a scuola, furti sul lavoro per comprare strumenti musicali. Secondo Keith Richards fu lui a dare il nome Rollin’ Stones alla band. Eclettico come pochi, si può dire che con la sua morte sia stato il primo fondatore dei J27.

Bob Marley, artista che ha influenzato di più il mondo

Nell’anno in cui la Giamaica festeggia i 50 anni di indipendenza e nel giorno in cui Bob Marley avrebbe compiuto 67 anni, un sondaggio rivela che il mitico musicista è considerato dai britannici l’artista che ha avuto la più forte influenza sulla cultura e la società in tutto il mondo. Al secondo posto si sono classificate leggende come John Lennon e Michael Jackson.

Cee Lo Green cambia le parole di Imagine, i fans si infuriano (Video)

Cee Lo Green interpreta Imagine di John Lennon, ma ne cambia il testo, provocando le ire dei fans. Così da “and no religion too” si passa a “and all religion is true“… e per il musicista americano il 2012 non inizia in maniera impeccabile. Il tutto è accaduto infatti nella festa a New York, in Times Square, nella notte del 31 dicembre. L’esibizione di Cee Lo, che potete guardare dopo il salto, è stata proprio l’ultima della serata, prima dello scoccare della mezzanotte.

John Lennon, Yoko Ono denuncia un pub

Yoko Ono, la moglie di John Lennon fino al giorno del suo assassinio, è sul punto di denunciare un pub scozzese. La colpa del locale è quella di chiamarsi Lennon’s bar e quindi di utilizzare un nome protetto da diritti d’autore, ovviamente, appartenenti proprio a Yoko Ono.