Lucio Dalla, l’eredità per creare la sua fondazione

Lucio Dalla la voleva. E ora i suoi amici, collaboratori e parenti più stretti stanno cercando di esaudire il suo desiderio, l’ultimo. Ludio Dalla voleva fare una fondazione a suo nome e in queste ore continuano le riunioni nella casa-rifugio di via D’Azeglio per mettere a punto le prossime mosse. Protagonisti, secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, il manager di Dalla, Bruno Sconocchia, l’avvocato Eugenio D’Andrea, Marco Alemanno, e i due cugini più vicini (anche se di secondo grado) Simone Baroncini e Andrea Faccani.

Lucio voleva fare una fondazione e i suoi eredi compieranno la sua volontà: c’erano già stati degli incontri, il progetto era già elaborato

Tutto il patrimonio lasciata da Dalla dunque dovrebbe essere convogliato nella fondazione. Tutti sembrano d’accordo. Ecco le parole di Simone Baroncini, musicista e cugino di secondo grado del cantautore bolognese:

Di sicuro posso dire che ci sono sei cugini di primo grado, una delle quali è mia mamma, un’altra è la madre di Andrea Faccani. Per ora, a voce, tutti si sono espressi a favore della fondazione, senza divisioni. Nessuno ha avanzato pretese ed è chiaro a tutti che la precedenza, oltre alla fondazione, va data a Marco Alemanno e all’artista Stefano Cantaroni che a Lucio erano sempre vicini.

L’avvocato D’Andrea  ha aggiunto:

Ho le carte, i documenti e un mandato che mi aveva dato Lucio, ma adesso con la sua scomparsa è tutto da ripensare: c’eravamo visti la settimana scorsa per riparlare di sinergie anche con Fabio Roversi Monaco della Fondazione Carisbo. C’è l’adesione di tanti artisti come Mimmo Paladino e anche Luca Cordero di Montezemolo ha fatto sapere di esserci.

Ai parenti dovrebbe esser destinata una piccola parte del patrimonio del cantautore. La casa (2.400 metri quadri pieni di opere d’arte) – secondo la volontà di Dalla – dovrebbe essere utilizzata come casa-museo.

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