Piccola storia dell’Hip Hop, II Parte

Continua il nostro viaggio nel mondo hip hop, e ci eravamo lasciati con Marvin Gaye che nei primi anni ’70 canta i difficili cambiamenti in atto nella società americana. Si tratta di una profonda ristrutturazione del mondo del lavoro, della delocalizzazione degli impianti industriali, della nascita dell’economia dei servizi, del trasferimento della classe media dai confini urbani, tutto ciò generò quel sottoproletariato nero ai margini della società, povero e disoccupato. 

È in questo contesto di decadimento urbano, nelle strade del South Bronx, che prende piede la cultura Hip Hop con i suoi primi protagonisti quali Kool Herc, Afrika Bambaataa e Grandmaster Flash. Cultura plasmatasi nelle condizioni di disperazione che scandiscono il quotidiano del ghetto nero, testi che esprimono la voglia di divertirsi ma soprattutto esperienze di marginalità, di mancanza di opportunità e oppressione (primo su tutti Grandmaster Flash con The Message).

A contribuire in maniera decisiva alla diffusione dell’Hip Hop è certamente l’insieme dei 4 elementi che ne costituiscono l’universo: i Dj che organizzavano feste improvvisate per le strade (i cosiddetti block party) creando momenti di aggregazione giovanile (Dj’ing), i rapper che con la loro maestria di parola raccontavano la condizione dei ghetti (Mc’ing), i b-boy che con le loro acrobazie resero affascinante anche il cemento dei marciapiedi (breakin) e i writer che con i loro graffiti reclamavano spazi e visibilità (writing).

Nel 1979, il pezzo Rapper’s delight degli Sugarhill Gang conferisce all’Hip Hop un grandissimo successo commerciale ed attira l’attenzione di tutto il mondo. Nel corso del tempo si riscontrano diverse tendenze dell’Hip Hop, da quello politico dei Public Enemy, a quello innovativo dei Run Dmc, da quello gansta che flirta col lusso e il mito dell’illegalità, a quello dei primi rapper bianchi come i Beastie Boys ed Eminem. Temi diversi ma tutti paradigmi di problematiche vecchie e nuove, spesso accompagnati dalla voglia di reagire, sempre da quella di denunciare.

Molti parlano del periodo attuale come il momento d’oro per l’hip hop italiano, che negli ultimi anni ha conosciuto una grande diffusione, sarà proprio così?

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sugarhill gang