Rap e trap, analisi del fenomeno nel nostro Paese

Il fenomeno del rap e quello della trap fino a pochi anni fa non parevano poter coinvolgere la cultura italiana. Da qualche tempo a questa parte, però, lo scenario è cambiato, e il genere hip hop si è reso protagonista di una vera e propria esplosione a livello mediatico che ha visto il coinvolgimento di una fascia di popolazione sempre più ampia. Al giorno d’oggi, in effetti, non è eccessivo ritenere la scena rap mainstream.

Rap e trap
Rap e trap

Sono davvero tanti i ragazzi che cercano di capire come diventare un rapper per conquistare la fama, i soldi e le attenzioni del gentil sesso. Il primo passo da compiere in questo senso consiste nel pubblicare i propri pezzi su Youtube, con la speranza di conquistare il maggior numero possibile di views.

La storia del rap in Italia

Nel nostro Paese l’hip hop ha cominciato a diffondersi negli anni Ottanta. In un primo momento questo fenomeno musicale era destinato solo ad alcuni programmi tv di origine americana, che quindi non erano molto diffusi. Lorenzo Cherubi, in arte Jovanotti, ebbe il merito di trasformare in maniera pionieristica l’hip hop da fenomeno di nicchia a realtà con una massiccia diffusione.

Il rap nel 2010

Compiendo un piccolo salto in avanti nel tempo, in Italia la fenomenologia del rap si è diffusa soprattutto nel 2010, grazie alla canzone Tranne Te di Fabri Fibra. Così, la cultura del nostro Paese entrò in contatto con una forma musicale senza dubbio nuova, e così diffusa che a quel punto continuare a non tenerne conto sarebbe stato impossibile. Da quel momento si sono moltiplicati i rapper che hanno cominciato a produrre album in studio, singoli ed EP, raggiungendo il mainstream. Tra il 2015 e il 2016, poi, la diffusione della trap è avvenuta grazie all’importazione americana. Così, tanti aspiranti rapper, anche di età giovanissima, hanno cominciato ad ampliare il proprio orizzonte artistico.

Che cosa fare per diventare un rapper

E visto che il rap ha assunto le dimensioni di un fenomeno di massa, è stato pressoché inevitabile che sempre più ragazzi decidessero di provare a seguire questo percorso e a intraprendere una strada simile. Non bisogna pensare, però, che diventare rapper sia tanto semplice. Questo mestiere in molti casi è oggetto di sottovalutazione, e si è portati a ritenere che chiunque sia in grado di disporre le parole utilizzando una base già pronta. Invece, gli artisti italiani più bravi di questo settore dimostrano proprio l’opposto: in un testo, tutti i termini che vengono usati hanno un peso specifico, o dal punto di vista della metrica o a livello di contenuti. Gemitaiz e Madman, per esempio, sono due rapper italiani che non prestano molta attenzione ai testi ma che dedicano una notevole attenzione alla metrica.

La cura dei testi

Bisogna tenere conto di precisi canoni rimici per disporre le parole in una barra, considerando i raddoppi delle consonanti e delle vocali, ma anche gli incastri, le consonanze e le assonanze. Nella metrica del rap il verso è l’elemento principe, e deve essere studiato in maniera meticolosa.

La moda del rap

A livello mediatico, quello dell’hip hop è senza dubbio un impatto molto forte, e questa è una delle ragioni per le quali sono sempre più numerosi i ragazzi che nel nostro Paese aspirano a una carriera da rapper. Il fatto che questo genere musicale sia di tendenza si traduce, sul piano commerciale, in vendite decisamente consistenti. Per altro i ragazzi attualmente non pensano tanto alle classifiche di vendita o ai contratti discografici, quanto al rap sui social network e su Youtube.

Il successo su Youtube

Infatti, i brani che sono in grado di conquistare un numero elevato di views permettono di guadagnare e non poco; inoltre, maggiore è il numero di iscritti su cui si può contare in un canale Youtube e più alte sono le probabilità di monetizzazione. Attenzione, però, a evitare situazioni pericolose come le violazioni di copyright, usando unicamente basi accessibili e comprando il beat. Instagram è un’altra delle piattaforme che possono essere utilizzate per costruirsi un seguito, fermo restando che in mancanza di una proposta artistica seria e ben consolidata il trapper è destinato a essere un fuoco di paglia.