Santana è pronto a ricominciare dal 1971

È un’inversione di marcia. Oppure, definendo la cosa più amorevolmente, un ritorno alle origini. Comunque si possa definire la cosa, pare che Santana, un po’ come nel film The Blues Brothers, stia rimettendo in piedi la sua vecchia band. Lo scopo è un nuovo e grande album.

“Sarà come se fosse Santana IV perché l’ultima volta ci siamo fermati al tre”, avverte Carlos Santana. Ed è un po’ così, anche se sono passati interi decenni, quattro per l’esattezza. Sembra che lui abbia già reclutato tutti, o quasi, i suoi musicisti di allora.

Il gruppo, in sostanza, è quello con il quale ha inciso “Santana” del 1969, “Abraxas” del 1970 e “Santana III” del 1971: “Alla fine ho deciso di invitare gli elementi originali della band, come Greg Rolie”, ha confessato Santana.

Difatti pere ci saranno anche Neal Schon, Mike Carabello e Michael Shrieve: “Così come ci sarà Neal ci saranno anche i due Mike”, ha chiarito ancora il Carlos più famoso al mondo aggiungendo: “Sono praticamente sicuro che Greg. A questo punto, dovremmo esserci tutti”.

In effetti, però, all’appello ne mancherebbero altri due. Il bassista David Brown è scomparso nel 2000, quindi la sua presenza è impossibile, ma, almeno per il momento, non è stata fatto il nome del percussionista nicaraguense José Areas.

Eppure le percussioni dovrebbero essere il fulcro del disco: “Stiamo ascoltando un sacco di musica africana e di pattern ritmici africani”, ha assicurato Santana, “Ogni artista ha un proprio artista di riferimento: i Led Zeppelin, per esempio, ascoltavano Otis Rush, i Cream Freddie King e Albert King; tutti abbiamo qualcuno che ascoltiamo spesso e per i Santana il bagaglio comune è la musica africana”.

Comunque vada, se pure i presupposti ci sono eccome, bisognerà aspettare un po’ di tempo, prima di ascoltare l’album. Quanto? A sentire Santana ci vorrà almeno la fine dell’anno. Ma tanto il tempo passa in fretta. Cosa vogliamo che siano pochi mesi per un album che si attende dal 1972?