Addio Black Star

Duri e puri. Infatti nelle logiche del business non ci cascano. Talib Kweli e Mos Def sono perle rare. Il loro album sotto la sigla Black Star è una pietra miliare dell’hip hop eppure non vogliono sentire parlare di tornare assieme.

La cosa strana è che vanno d’accordissimo. Addirittura compaiono l’uno nei dischi solisti dell’altro continuamente. Spesso vanno assieme in tour e non è raro vederli uscire assieme, per le vie di New York, come ottimi amici. Eppure il capitolo Black Star è chiuso, a quanto pare, per sempre.

Era il 1998 quando i due colossi del rap conscious sfornavano un capolavoro di disco, passato agli annali come una delle più grandiose produzioni del genere. Sembrava l’inizio di una nuova era, difatti si trattava dell’era d’oro dell’hip hop del resto. Ma da quell’episodio sono emerse solo due dignitosissime carriere soliste e un capolavoro estemporaneo che non avrà mai un successore. Il duo non inciderà un nuovo disco.

Ed è proprio Talib a dichiararlo, pubblicamente, in una recentissima intervista:

E’ davvero difficile dirlo. Ma la cosa più bella dei Black Star è che non ci siamo mai curati troppo di quell’album; noi volevamo fare una cosa improvvisata, per poi dedicarci alle nostre rispettive carriere soliste; ma ai fan è piaciuto tantissimo quel disco.

La notizia causerà di certo un duro colpo ai più speranzosi fan della crew, ma forse non è il caso: meglio saperli ancora duri e puri di fronte alle nuove logiche del mercato discografico.

Le reunion fanno un mare di soldi. Giusto per citare due band agli antipodi che hanno giocato questa carta, è ormai noto che le Spice Girls abbiano incassato 25 milioni sterline, per la loro pace estemporanea, molto più dei Sex Pistols, che invece si sono dovuti accontentare di soli 2 milioni di sterline, pur mantenendo gli attriti che li avevano portati allo scioglimento 30 anni prima.

E se un’economista potrebbe, dunque, dar torto agli ex Black Star, la musica è un’altra cosa, ed è molto meglio così.