Imagine di John Lennon: cinquant’anni di un capolavoro

Correva l’anno 1971 e, in modo particolare, il 9 settembre. Insomma, cinquant’anni fa, un genio musicale nativo di Liverpool pubblicava il suo secondo album da solista e sfornava un capolavoro, sotto l’etichetta Apple Records, ovvero “Imagine”.

Un successo che non ha mai conosciuto confini ed è stato apprezzato e suonato in tutto il mondo. Oggi, “Imagine” compie la bellezza di cinquant’anni ed è molto interessante festeggiare una simile ricorrenza cercando di spiegare quella che è la storia dietro a questo brano che ha scritto importanti pagine nella storia della musica.

Gianni Nazzaro: scompare colui che cantava l’amore e il sentimento

Gianni Nazzaro
Gianni Nazzaro è morto al Gemelli di Roma

Ha cantato i sentimenti, diventando uno dei protagonisti della musica leggera degli anni ’70. Poi interprete, imitatore e attore. Una carriera brillante, una vita piena. Gianni Nazzaro, è stato per le generazioni di giovani degli anni della rivoluzione, un idolo, un’icona pop, un riferimento della musica italiana. I suoi brani più celebri, hanno fatto sognare intere generazioni: A modo mio, Non voglio innamorarmi mai, L’amore è una colomba, Quanto è bella lei, sono solo alcuni tra i suoi lavori migliori. Il suo debutto risale agli anni ’60, quando imita cantanti del calibro di Bobby Solo, Adriano Celentano, Gianni Morandi; poi il suo primo pezzo ad un festival di Napoli, e successivamente, all’evento “Un Disco per l’estate”, dove Nazzaro partecipa con il brano “Solo noi”.

 

Negli anni ’70, partecipa a Canzonissima, con il brano “Far l’amore con te” nel ’72, è la volta del lancio del pezzo che resterà tra i suoi più celebri, “Quanto è bella lei”, nuovamente all’evento Un disco per l’estate. La carriera di Gianni Nazzaro continua con Sanremo: il palco dell’Ariston, famoso in tutto il mondo, gli regalerà una popolarità senza precedenti, con diversi brani, che il cantante presentò in diverse edizioni del Festival. Tra questi: Non voglio innamorarmi mai, Mi sono innamorato di mi moglie, In fondo all’anima, L’amore è una colomba.

 

Sempre negli anni ’70, Gianni Nazzaro presenta il brano “Perdere l’amore” al Festival di Sanremo, ma il pezzo non supera le selezioni. L’anno successivo, il brano viene riproposto da Massimo Ranieri e vince. Questo particolare, ha segnato la carriera dei Nazzaro, ed ha inoltre alimentato i pettegolezzi sulla presunta rivalità tra i due artisti. Negli ultimi anni, ha partecipato a due musical, ed è stato anche attore in diversi film. Tra le sue ultime partecipazioni televisive, è da annoverare quella al programma “Tale e quale show” in cui ha presentato Perdere l’amore, conquistando la vittoria.

 

Una carriera brillante quella di Gianni Nazzaro, che per molti è stato un idolo ed un personaggio iconico. Nel 2016 è stato coinvolto in un incidente insieme alla sua compagna, a causa del quale ha preso un rene ed ha rischiato la vita. E’ morto, al Gemelli di Roma, a causa di un tumore ai polmoni contro il quale stava lottando da diverso tempo. Accanto a lui Nadia Ovcina, che proprio negli ultimi tempi il cantante aveva deciso di risposare. I due in passato avevano divorziato, ma si erano riavvicinati e proprio durante la malattia, i due si erano nuovamente sposati.

Erminio Sinni lancia il nuovo emozionante singolo “La Terrazza”

Erminio Sinni
Erminio Sinni

“La terrazza”, è un brano romantico e profondo; è un pezzo nostalgico e allo stesso tempo colmo di speranza; è un punto di vista, quello che si apre da una terrazza che affaccia su Roma d’estate, sotto un cielo stellato. La terrazza è un punto di vista sull’amore e la sua visuale permette il riflesso del ricordo di un amore, di un tempo che non è mai passato, di qualcosa che ha lasciato un segno. Questo stesso ricordo, si riflette nei nuovi amori, in nuovi volti. “La terrazza, è un osservatorio sul mondo, un punto di vista”: Erminio Sinni, autore del brano, lo ha definito cosi.

 

Il cantautore romano, ricalca la stessa falsariga del suo primo successo “E tu sopra di me”: raccoglie l’essenza melodiosa e delicata che si alterna al graffio nostalgico del suo pezzo e crea un altro piccolo capolavoro di genere. Punta al cuore, all’emozione. La voce è lo strumento, al servizio delle emozioni, quelle più vere, quelle più forti. E’ questa la forza di Erminio Sinni, che si è fatto conoscere al grande pubblico per il suo cantautorato, per lo spessore della sua musica.

 

Il successo, è esploso a seguito della partecipazione a “The Voice Senior”: alle audizioni presentò il brano “A mano a mano”, grazie al quale fu scelto da tutti i giudici; Erminio Sinni ha vinto la prima edizione del programma, con il team di Loredana Bertè. Figlio degli anni ’60, innamorato della musica d’autore, Sinni inizia a studiare pianoforte da piccolo, per poi iniziare a cantare nella Roma bene, a diciotto anni. Serate e serate di piano bar, a seguito delle quali iniziano le prime collaborazioni artistiche, negli anni ’80 con Paola Turci, poi con Cocciante, che scrive per lui il pezzo “L’amore vero”, grazie al quale Sinni si aggiudica il quinto posto nella sezione “Novità”.

 

Collabora ancora con Massimo Bizzarri, e riceve successivamente il premio della critica “Mina Martini” come miglior cantautore. Gira il mondo, portando con sé la sua musica. Nel 2017 lancia il suo doppio disco, e successivamente partecipa all’Eurovision con il pezzo “All the love away”. Nel 2020 ha vinto la prima edizione di “The Voice Senior”, il programma dedicato alla scoperta di nuove voci, condotto da Antonella Clerici.  La bravura di Erminio Sinni, cosi come la sua storia, il suo enorme talento e la sua capacità interpretativa, costituiscono il suo passpartout. Sinni è un interprete raro, che ora cavalca la cresta dell’onda lanciando il suo nuovo brano “La terrazza”, un inno all’amore e alla vita.

 

 

Sfida al tormentone estivo tra i cantanti del panorama musicale italiano

Eros e Rovazzi
La mia felicità: il nuovo singolo di Ramazzotti e Rovazzi

L’estate è il momento della più alta fioritura musicale: è già partita la sfida alla colonna sonora dell’estate, quella delle notti magiche, dello stereo a tutto volume in viaggio, quella che riecheggia sotto l’ombrellone, tra un tuffo e in un mare più blu. E’ la sfida del cantautorato all’italiana, quella tra i singoli che oscillano tra il pop e lo swing, che fanno cantare a squarciagola. Mille, è il brano di Fedez, Achille Lauro e Orietta Berti: un mesh-up di voci diverse e di diversi stili, che ha dato vita ad un pezzo che sa di anni ’60, di un tempo felice, di spensieratezza. In vetta a tutte le classifiche, è tra i brani che potrebbero conquistare il podio di tormentone estivo.

 

A “Mille”, si affianca un altro pezzo altrettanto fresco: è “L’allegria” di Jovanotti, cantata da Gianni Morandi. Un connubio fortemente voluto da Jovanotti che ha scritto il brano per poi proporlo a Gianni Morandi. L’11 giugno, L’allegria era in tutte le radio, a pochi giorni di distanza dalla sua stessa registrazione. Per entrambi il singolo rappresenta un ritorno alla vita, alla gioia, “all’allegria” perduta: è un pezzo tormentone che nasce con uno scopo terapeutico, con l’idea di risvegliare sensazioni positive, dopo un lungo periodo di buio e silenzio. Gianni Morandi, ancora convalescente a seguito di  un incidente che gli ha provocato ustioni ad entrambe le mani, ha trovato in questo pezzo una motivazione in più per guarire: “E’ come se Lorenzo, con questo pezzo, mi avesse guarito un po’ le mani”, dunque, quello della rinascita è il messaggio del brano. Per la sua musicalità e leggerezza, è un altro pezzo candidato a diventare il tormentone dell’estate.

 

Il 25 giugno, uscirà un altro feat: è quello di Rovazzi e Ramazzotti, che lanciano “La mia felicità”. Questo particolare mesh-up, riceve la candidatura per diventare colonna sonora dell’estate. Lo stesso Rovazzi, ha dichiarato sul suo profilo Instagram di essere felice di ripartire dopo due anni di fermo con un brano forte come “La mia felicità” e annuncia nuove e proficue collaborazioni per il futuro. Il brano è stato voluto dopo un anno di fermo in cui il cantante, ha volutamente scelto di non proporre alcun pezzo. Lo scorso anno dichiarò in prima persona di aver attraversato un periodo difficile a causa della pandemia, a seguito della quale, non si sentiva ispirato a scrivere qualcosa di allegro. Questo brano è per il cantante un ritorno alla vita e alla “felicità”, in tutti i sensi e sarà per tutti un tormentone.

 

Aka7even chiede a Fedez una collaborazione: possibile feuturing

Fedez e Aka
Possibile collaborazione tra Fedez e Aka

Aka7even, è in vetta a tutte le classifiche: i suoi inediti, dal sound innovativo ed armonico, sono in vetta a tutte le classifiche. “Loca” e “Mi manchi”, di suo stesso pugno, riecheggiano nei negozi, tra gli scaffali dei supermercati, nei bar, nelle cuffiette, negli autobus, nelle stazioni ferroviarie e in tutte le radio. Il giovane cantante campano, finalista della ventesima edizione di “Amici”, ha raggiunto un successo grandioso. Quella di Aka7even, è stata una vera e propria rinascita, cosi come racconta la sua storia: Luca Marzano, aveva solo sette anni quando fu colpito da un’encefalite; sette sono stati i giorni in cui è rimasto in coma, da quale si è svegliato grazie alla musica.

 

Aka, si racconta come un ragazzo dall’animo fragile, estremamente sensibile, vittima della sindrome dell’abbandono. Lui stesso, si è raccontato attraverso il talent, in tutta la sua verità. Dopo il coma, ha avuto diverse difficoltà a rapportarsi alle persone, diverse difficoltà a legare; la scuola stessa, era una gabbia, nella quale il giovane cantante si sentiva intrappolato. I suoi compagni lo hanno allontanato a seguito ai suoi problemi di salute, e questo ha determinato lo sconforto di Aka, e la sfiducia nelle persone.

La musica, è stata sempre il suo punto di riferimento: la musica lo ha svegliato, la musica gli ha dato un motivo per crescere, la musica è ciò che gli ha permesso di entrare a far parte di Amici. Ora Aka7even, finalista del programma, cavalca l’onda del successo e chiede a Fedez una collaborazione.

 

In passato, Luca Marzano, aveva partecipato al programma XFactor, dove in un primo step, era stato promosso per poi essere espulso ai Bootcamp, proprio da Fedez. Il rapper, cosi come i suoi colleghi, Manuel Agnelli, Mara Maionchi e Levante, riconobbero il suo talento, ma la decisione del rapper, portò Luca all’eliminazione dal programma. Quest’anno, Aka7even si propone ad Amici, e arriva in finale, in quella rosa di talenti, che hanno conquistato il cuore del pubblico. Il suo rilancio dunque, è dettato da una nuova forza, da un nuovo slancio, quello stesso che lo ha spinto a tenersi stretti i suoi sogni e a lottare.

 

Fedez, ha accettato la richiesta: i fan aspettano un feuturing al più presto: I fan, hanno commentato entusiasti la notizia, e attendono trepidanti il pezzo che potrebbe rimanere nella storia. Dopo quattro anni, potrebbe avverarsi il sogno di Luca, quello di duettare con un grande rapper, e di iniziare una proficua carriera nella musica, quella musica che gli ha salvato la vita e gliel’ha resa migliore.

La Rai querela Fedez per diffamazione: è bufera sui social

Fedez
La Rai querela Fedez

La Rai procede per vie penali e querela Fedez: l’accusa è di “illecita diffusione di contenuti audio” e di “diffamazione ai danni dell’azienda e dei suoi dipendenti”. L’annuncio è stato dato da un capogruppo della Lega, che lo ha definito un “atto doveroso”. Subitanea la risposta del rapper, che afferma di non essere pienamente convinto di aver operato nel modo giusto, e controbatte accusando la dirigenza Rai di “Vigliaccheria di Stato”. E’ guerra dichiarata.

 

La disputa è iniziata quando durante il concerto del primo maggio, Fedez è intervenuto a favore del DDL ZAN, contro l’omofobia, la misoginia e ogni possibile forma di razzismo. Il rapper ha inoltre potato l’audio di una conversazione sul caso, avuta con la dirigenza Rai, ed in particolare con la vicedirettrice di Rai3, Ilaria Capitani, conversazione che la società, avrebbe in qualche modo cercato di censurare. Risponde il direttore di Rai3 Franco di Mare, che quella architettata da Fedez è una manovra per polemizzare e rigirare i fatti, in quanto la censura non c’è mai stata.

Il rapper, ha replicato con dei video che ha postato sul suo profilo Instagram, nei quali spiega che non esiste alcun complotto, ed è per questo che rigira la querela al direttore di Rai3, senza farsi intimidire in alcun modo. La Rai, afferma di non aver sottoposto in alcun programma radiofonico, televisivo o del web censura alcuna, ma anzi, sostiene di aver sempre adottato il principio di verità, responsabilità e autenticità, nel rispetto altrui e delle diversità.

 

Fedez, a queste affermazioni replica con la sua di verità: alcuni componenti del partito leghista, hanno affermato che l’omosessualità e i matrimoni gay, potrebbero portare all’estinzione della razza umana, e come questa affermazione sconcertante, ne sono state fatte delle altre, che il rapper dichiara di non aver voluto ancora divulgare. Il fervore tra le parti è cresciuto, anche se la società Rai, dichiara di voler mettere fine alla faccenda, nell’attesa della verità.

In realtà questo è l’ennesimo caso di razzismo, omofobia, misoginia: L’Italia è effettivamente ancora indietro rispetto a concetti come l’eliminazione delle disparità e il superamento delle diversità, se esistono ancora dispute sui generis, e querele che partono da presunti atti di diffamazione. Fedez, ha provato a difendere i diritti di persone che vanno considerate come persone, mettendoci la sua stessa faccia, senza timore per le conseguenze, ha dichiarato. Dall’altra parte, c’è una società enorme, che dichiara di non essere responsabile delle accuse ricevute. Si attende che la verità venga finalmente a galla.

I Maneskin, dall’Eurivision a Walt Disney in un salto: continua il successo

I Maneskin
I maneskin vincono all’Eurovision

I Maneskin cavalcano la cresta dell’onda: il loro rock, forte, graffiante e adrenalinico, li ha portati a vincere la settantunesima edizione di Sanremo, con il brano “Zitti e buoni”. La band romana, propone una musicalità d’effetto, un sound d’impatto, un’anima hard-rock. Il palo dell’Ariston che li ha visti vincitori, è stato un trampolino di lancio: dal festival della canzone italiana al festival dell’Eurovision in un salto: i Maneskin conquistano il primo posto vincendo il Song Contest. La loro vittoria, ha costituito una conquista personale, ma anche rappresentativa: l’Italia non vinceva dagli anni ’90, e ora, riporta a casa la vittoria, con un brano che ora, dal palco di Rotterdam, è conosciuto in tutta Europa.

 

“Zitti e buoni” è tra i brani più scaricati su Spotify, ed ha ricevuto inoltre milioni di visualizzazioni sul canale Youtube. Ora, vince l’Eurovision, grazie al televoto, surclassando la giuria di qualità che invece aveva classificato i Maneskin al quinto posto. Il pubblico come sempre sovrano e giudice supremo, ha fatto si che il quartetto italiano più amato del momento, diventasse leader dei palchi europei: I Maneskin conquistano il podio con 524 voti, battendo Svizzera, Francia, Malta e diversi altri gruppi.

 

Il gruppo rock più in voga del momento, ha partecipato al contest cambiando il testo della canzone: non erano ammesse parolacce, per cui, a malincuore, il gruppo ha rivisto il testo, presentando all’evento una versione pulita e ridotta della canzone. A seguito della vittoria, hanno scelto di presentare la versione originale e integrale, priva di censura. Il frontman del gruppo, ha dichiarato in un’intervista di essere felicissimo del successo raggiunto: ringrazia il pubblico e i fan che li hanno sostenuti in questo anno cosi particolare e difficile, ma per il gruppo assolutamente rivoluzionario. A lui si accoda Victoria de Angelis, che dedica la vittoria non solo ai fan, ma anche alle loro famiglie e a tutti coloro che hanno creduto nella loro musica.

 

I Maneskin ricevono oggi plausi da diversi esponenti della musica italiana, primo fra tutti Manuel Agnelli, che in un post su Instagram, si congratula con il gruppo per il successo raggiunto. La band, non ha solo conquistato l’Eurovision, ma ha anche ricevuto un plauso per il cameo nel film Cruelia di Walt Disney. Saranno proprio Damiano a Victoria ad prestare la loro voce per la versione italiana, per il frontman, doppio cameo, oltre che per la voce, anche per il pezzo “I wanna be your dog”.

 

Finale di “Amici”: il 15 maggio si decreterà il vincitore di questa stagione

Amici di Maria De Filippi
Finale di Amici 2020

Sarà una finale a cinque quella di Amici 2020: lo ha annunciato la conduttrice Maria De Filippi a telecamere spente alla fine della puntata di sabato nove maggio. Una semifinale battutissima, in cui gli allievi della scuola si sono sfidati per conquistare la maglia dorata. Tre manche di sfide suddivise per circuiti: primo circuito canto, secondo circuito ballo, terzo canto e quarto misto. Il primo ad aggiudicarsi la maglia è il cantante Aka7ven, che con enorme e sentita commozione della sua coach Anna Pettinelli, ritira la prima maglia dorata, assicurandosi un posto in finale.

 

Il circuito ballo, viene invece vinto da Giulia, che batte Alessandro e Serena, aggiudicandosi la seconda maglia. E’ questo uno dei momenti più emozionanti di tutta la semifinale: tutti commossi ed emozionati donano alla ballerina il loro plauso per la conquista del suo posto in finale. Sarà sempre Giulia ad aggiudicarsi il punto Tim, il cui premo finale, ha un valore di trentamila euro.

 

Il terzo circuito riapre la sfida di canto: è Sangiovanni che si aggiudica la maglia dorata e che batte Tancredi, come era accaduto nella prima manche per Aka7even. Sangio vince il punto anche con Deddy, con cui da regolamento segue la sfida anche se appartenente alla sua stessa squadra.

L’ultima sfida viene disputata da due ballerini e due cantanti: i quattro si esibiscono al meglio, e salutano il pubblico ritornando in casetta. Il quarto finalista è Alessandro. E’ da questo momento che a telecamere spente, la conduttrice si collega con i quattro finalisti e annuncia che in realtà la finale sarà a cinque: è Deddy il quinto finalista che dopo essere uscito viene richiamato in studio per la consegna della maglia dorata.

Alessandro riceve un contratto per il progetto Broadway nel musical Dirty Dancing, scelto direttamente da Karl Sydow; Giulia, è la candidata al premio Tim del, valore di trentamila Euro, mentre i cantanti in gara, hanno ricevuto diverse proposte di contratti da diverse case discografiche importanti tra cui la Warner e la Sony. Inoltre, molti inediti, hanno conquistato il disco d’oro e di platino, e restano in vette alle classifiche.

 

Anche la scorsa puntata, lo share è salito alle stelle: numerosissimi sono stati i telespettatori sincronizzati su Canal 5: il talent show italiano più seguito di sempre, conferma il suo successo. Una formula indovinata, una un trampolino di lancio per giovani talenti, un programma amato dal grande pubblico.

Prince, l’artista poliedrico: il nuovo album dopo cinque anni dalla sua morte

Prince
Il nuovo album di Prince

Poliedrico, talentuoso, immenso: Roger Nelson, in arte “Prince”, è stato uno dei più grandi artisti dello scenario della musica internazionale. Il suo estro si rifletteva in una creatività straordinaria, spingendolo alla costante ricerca di una sonorità sempre riconoscibile e personalissima allo stesso tempo. I suoi virtuosismi canori, il graffio soave delle sue corde vocali, le sue armonie chitarristiche, hanno rimarcato la sua unicità: Prince, era un interprete a tuttotondo, un mix tra Marvin Gaye, Charlie Chaplin e Jimmy Hendrix, un animale da palcoscenico, o più semplicemente un genio.

 

Sfrontato e profondo, comunicava attraverso la sua musica un idealismo futuristico: Prince ha cavalcato l’onda del successo e l’onda della verità, di cui è sempre andato affannosamente alla ricerca, attraverso un percorso artistico che lo ha portato a fluttuare tra le stelle. Aveva solo 19 anni quando ha firmato il suo primo contratto con la Warner, ed era già considerato il re del pop, del soul, del funky, del metal, del rock, perché Prince incarnava nella sua arte musicale una poliedricità di generi, che la sua genialità riusciva a coniugare in una musica che è stata amata da intere generazioni.

 

Purple Rain segna l’apice del suo successo: un album che diventa la colonna sonora dell’omonimo film, di cui vengono vendute 13 milioni di copie in un anno. Prince, è come il testo e la melodia delle sue canzoni: malinconico, forte, struggente, profondo, come la sua Purple Rain, come la sua meravigliosa arte, completa.

La sua vita da star, è stata segnata da momenti di gloria, ma anche da momenti di down: i suoi numerosi ritiri dalle scene, erano una sorta di forma di protesta verso un’industria musicale a cui non sempre sentiva di appartenere; ai lunghi silenzi, si sono susseguiti nuovi e trionfali ritorni, e questi up and down, hanno contrassegnato tutta la sua vita e la sua carriera artistica.

 

A cinque anni dalla sua morte, avvenuta il 21 aprile del 2016 per overdose di oppiacei, Prince ritorna a cavalcare l’onda. E’ tipico degli immortali, tipico dei mostri di genere, degli artisti senza tempo, cosi poco centrati e allo stesso tempo eterni. I suoi familiari hanno rinvenuto un’intera discografia, mai lanciata, un preziosissimo patrimonio, che presto diventerà noto per il suo amato pubblico. Il 30 luglio, sarà pubblicato uno dei suoi inediti Welcome 2 America, che racconta della sua visione di una società che cambia che si evolve, non sempre in positivo. Tutte le speranze, i sogni e le preoccupazioni verso il futuro americano, sono raccolte in migliaia di canzoni, che presto faranno emozionare ancora milioni e milioni di fan.

Lucio Dalla, analisi dell’album che ha rivoluzionato la musica italiana

Al giorno d’oggi siamo abituati a vivere con lo smartphone sempre in mano, con le playlist di Spotify e a volte, nella miriade di canzoni tra cui scegliere, è anche difficile individuare quelle canzoni che hanno tutte le carte in regola per scrivere delle pagine di storia importanti nel mondo della musica.

Lucio Dalla
Lucio Dalla

Alla scoperta del giradischi, cosa c’è da sapere Dove cercare la soluzione più adatta alle proprie esigenze

Per chi intende iniziare a collezionare vinili, dovrà acquistare in primis un giradischi, ad esempio scegliendo tra i migliori giradischi su Amazon.

Ma da dove cominciare? La scelta è apparentemente infinita. Un disco in vinile contiene un piccolo solco che va dal bordo esterno al centro del disco. Il solco è impresso con una serie di creste che è impercettibile dall’occhio umano.

Quando si posiziona l’ago del giradischi sul disco, il disco inizia a girare e l’ago inizia a viaggiare lungo il solco. Mentre si muove, le creste fanno vibrare l’ago e queste vibrazioni si trasformano in onde sonore. Le onde, a loro volta, si amplificano e diventano musica.

giradischi
giradischi

I Maneskin conquistano il podio: trionfa il Rock a Sanremo

I Maneskin conquistano il leone d’oro e vincono il settantunesimo Festival di Sanremo: “Zitti e buoni”, è un graffio, uno squarcio, una rottura nella tela dolce e nostalgica intrecciata dalle melodie armoniose del Festival della Canzone Italiana. Una risposta nuova, quella della giuria, dell’orchestra, della sala stampa e del pubblico, giudice sovrano. Una vittoria inaspettata che ribalta la classifica delle cinque serate del Festival, nelle quali si era costantemente classificato primo, il brano di Ermal Meta, “Un milione di cose da dirti”, che invece si classifica al terzo posto, vincendo il premio “Giancarlo Bigazzi” per la miglior composizione musicale, assegnato dall’orchestra; si classificano al secondo posto, Fedez e Francesca Michelin, con “Chiamami per nome”.

 

“Una vittoria meritata”, è ciò che affermano giornalisti e cultori musicali: i Maneskin hanno ribaltato le dinamiche del Festival, portando sul palco dell’Ariston un mesh-up, un pezzo rock, un look anni ’80, un nuovo brio. E’ l’evolversi della musica, il naturale cambiamento che ha interessato anche la struttura musicale del Festival, che in un anno particolare come questo, ha portato sul palco un vero e proprio spettacolo. I Maneskin, vincitori di X Factor 2017, hanno costruito il loro percorsi artistico nel tempo: a seguito del contratto con la Sony, il brano “Torna a casa” ha scalato le vette di tutte le classifiche, aggiudicandosi il quintuplo disco di Platino; nel 2018, al Wind Music Awards, hanno ricevuto un Cd di Platino per il loro disco Chisen. Tornano a Sanremo quest’anno e vincono il leone d’oro.

I Maneskin Vincono
Vincitori del settantunesimo Festival della Canzone Italiana

Vincitori che rompono gli schemi, un Festival che è stato uno spettacolo: lo raccontano a “Porta a Porta”, i primi tre classificati e il direttore artistico Amadeus. Un Ariston senza pubblico, i presentatori, che improvvisano, scendono e passeggiano tra le poltrone vuote, improvvisano, si travestono, intervistano. Una macchina perfettamente collaudata, quella di Amadeus e Fiorello, che sono stati accompagnati da co-conduttrici d’eccezione, che hanno donato spessore e momenti di riflessione con i loro interventi.

Achille Lauro, presente in tutti i quadri in tutte e cinque le serate del Festival, regala dei quadri, delle interpretazioni toccanti, anarchiche, profonde e struggenti. Laura Pausini che balla e canta con i due conduttori e ringrazia per il Golden Globe. Un Festival dove applaudiva solo l’orchestra, un Festival diverso, dove tutto è stato nuovo in qualche modo.

Scalano le classifiche i Maneskin, ancora increduli, in lacrime durante la premiazione, che li vede vittoriosi.

 

 

La VR come nuovo stimolo mentale terapeutico

vr stimolo mentale terapeutico

Uno dei modi migliori per affrontare i diversi livelli di stress che attraversiamo nella vita è la meditazione.

Attualmente una delle novità più interessanti in merito è rappresentata dalla VR che, dopo essersi sviluppata principalmente attorno al mondo del gioco come la slot gratis Book of Ra, si sta approcciando anche al mercato del miglioramento della salute mentale.

I principi di base sono consolidati da anni, ma ancora servono studi specifici per portare la disponibilità della VR al pubblico più vasto.

La maggior parte delle aziende che operano in questo spazio si concentra sullo sviluppo di strumenti clinici utilizzati direttamente da personale specializzato. Ma in alcuni anni dovremmo poter ottenere ulteriori dati per valutare adeguatamente nuove modalità di trattamento a distanza.

Fino a quel momento, ci si può aspettare un’esplosione di app che fanno vari tipi di proclami, alcune della quali supportate dai dati, mentre altre no.

Ci sono varie applicazioni che possono guidarci attraverso metodi intenzionali di respirazione e renderci positivi. Varie app consentono di impostare timer utili per le sessioni e aiutano a visualizzare se stessi in luoghi tranquilli come spiagge e prati.  Ma sull’efficacia di tali strumenti si possono fare delle osservazioni più specifiche.

Queste applicazioni hanno diverse funzioni, alcune offrono centinaia di meditazioni guidate, mentre altre funzionano solo come timer. Uno dei vantaggi da non discutere consiste nelle meditazioni guidata che possono essere particolarmente utili per chi si avvicina per la prima volta a questo tipo di esercizio.

Invece, un motivo di riflessione sull’uso delle app è insito proprio alla piattaforma alla quale sono legate, cioè lo smartphone. Infatti, è noto che un uso smodato dei dispositivi mobile può portare ad un peggioramento delle condizioni mentali, e per una parte considerevole di praticanti di meditazione è importante riuscire a ottenere un controllo sugli stimoli esterni dati dai cellulari.

Inoltre, è difficile risalire a fonti tecniche per gli obiettivi che molte di queste app promettono, il che non vuol dire che in automatico non funzionino; ma almeno bisogna essere consapevoli che si sta interagendo con qualcosa di cui non si hanno feedback reali dimostrati. Molte persone che hanno bisogno di aiuto e lo cercano in queste app dovrebbero essere messe in guardia, piuttosto che venire bombardati dalle solite promesse di marketing.

Concludendo, è chiaro che queste app non possono sostituire i benefici di una consultazione diretta o di un trattamento, almeno fino a quanto non saranno raccolti i dati necessari, cosa che è assolutamente auspicabile da fare in questi anni.