Top 10: le migliori copertine di album degli anni ’60

06 – Crosby Stills & Nash (1969)

Album di debutto per una band che ancora  oggi calca le scene, nonostante la somma delle età dei tre componenti superi abbondantemente i duecento anni. Il tour 2012 si è concluso a ottobre al Beacon Theatre di New York proprio con un live in cui per la prima volta il trio ha suonato dal vivo quest’album seguendo la track list originale.
Prima che al gruppo si aggiungesse la Y di Young, nel 1970, i tre avevano già sperimentato delle sonorità che saranno prese in prestito praticamente da chiunque, nel decennio successivo.

La foto della copertina, scattata da Henry Diltz, mostra i tre nell’ordine invertito rispetto al nome, perché fu scattata presso una vecchia casa abbandonata prima che il nome definitivo saltasse fuori. Quando Crosby, Stills e Nash tornarono alla casa per scattare nuovamente la foto nell’ordine corretto, scoprirono che era stata abbattuta, e questa rimase la foto di copertina. L’album contiene successi del calibro di Suite: Judy Blue Eyes, Wooden Ships e Long Time Gone (la “sigla” del film su Woodstock).

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05 – UmmaGumma (1969)

Al quinto posto metto i Pink Floyd con UmmaGumma, 4° album di studio dei Pink Floyd, certamente il più sperimentale e quello che in parte ne segna più marcatamente il passaggio da un rock psichedelico a delle sonorità progressive.
La copertina dell’album fu realizzata dalla studio di design hypnosis come collage, quasi amatoriale, in cui lo stesso scatto con i vari componenti nelle medesime posizioni si ripete su più livelli nel quadro appeso alla parete. Richiami Magrittiani un po’ surreali e una citazione del musical Gigi del 1958 senza alcun significato particolare.

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04 – Let It Bleed (1969)

Per quanto anche questo album dei Rolling Stones abbia visto la luce nell’annus mirabilis 1969, come molti altri album di questa nostra Top Ten, non si tratta si tratta di un album di debutto, tutt’altro. E’ l’ottava fatica (o la decima, negli Stati Uniti) della band di Mick Jagger.


La copertina è una fotografia di una scultura surreale creata da Rober Brownjohn. Su un vinile dell’album, su cui si appoggia il braccetto di un vecchio fonografo, è adagiata una specie di torta i cui strati sono costituiti da vari oggetti: un copertone di bicicletta, un orologio, una pizza. Sulla decorazione della torta, cinque figurine rappresentano i membri del gruppo. La cover di Let It Bleed è talmente conosciuta che nel 2010 è stata utilizzata per una serie di francobolli della Royal Mail dedicati alle “Classic Album Covers”.

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Nella prossima pagina, il podio, con le prime tre copertine del decennio 60-69.