Il ritorno di Vasco Rossi con un nuovo singolo

 

C’era da aspettarselo. Che Vasco Rossi sarebbe tornato era scritto.Lo avevano anticipato già ad inizio mese gli addetti al suo management:

E’ evidente che il Komandante è pronto, in perfetta forma per cominciare il 2013

aveva chiarito la sua portavoce, Tania Sachs, in un dispaccio diramato lo scorso 7 gennaio, affermando, inoltre, che

dopo aver annunciato che questo è anno di concerti, ora lascia trapelare che a fine mese qualcosa succederà.

Una nuova canzone, L’uomo più semplice, infatti, è arrivata puntuale alla mezzanotte di oggi, 21 gennaio. Il brano è stato scritto da Gaetano Curreri e Andrea Fornili, rispettivamente cantante e tastierista e chitarrista degli Stadio, ma riassume perfettamente la carriera del Blasco. Tutti sanno chi è realmente.

La canzone è riassuntiva: tratta, infatti, della classica uscita del sabato sera, in quella provincia italiana che lui non si è mai levato di dosso.

Un uomo buono, a quanto recita il testo, che fa i conti con una storia impressa nel suo nome. Chi ricorda l’esempio classico che la televisione forniva per le istruzioni al voto e per altre questioni relative a sondaggi o questioni simili, negli anni 80, ricorderà l’omino creato per rappresentare l’italiano medio: ovvero il signor Rossi.

Un caso? Forse, ma di sicuro emblematico. Difatti Vasco, tipico nome emiliano di origine contadina, assemblato con quel cognome così rappresentativamente comune, Rossi, disegnava un personaggio dai tratti salienti.

Vasco Rossi. Era lui, già per battesimo, l’uomo chiamato a rappresentare gli Italiani. E ce l’ha fatta. Il contorno era l’Emilia rock’n’roll descritta dalla penna di Tondelli, la stessa che ha dato vita al punk italiano proprio negli stessi anni; l’Emilia paranoica tornata più di un decennio dopo proprio per bocca degli ex Cccp: i Csi.

Ma nel mezzo era sbocciata una stella. Un caso. Tra sesso sfrenato, droghe, sold out, file interminabili e qualche tamarrata, il signor Rossi era scomparso dalle comunicazioni istituzionali e dai sondaggi, sdoganandosi da uomo medio a uomo sopra la media. Era una rinascita rock. C’era un nuovo signor Rossi ed un’altra Italia.

Un cambiamento fatto non da solo ma da una ciurma di seguaci che aumentavano a dismisura: era la combriccola del Blasco, sempre con mille adepti in più.

Ed anche le recenti avventure di Vasco sul web hanno la stessa valenza: sono pronti i sessantenni per internet e i social network? Ebbene, lui ha dato la risposta tangibile, esemplificando un Paese in preda ad una rivoluzione tecnologica insostenibile, almeno se non si attua un cambio di poltrone, mandando a casa i vecchi. Si immagini come viaggerebbe più spedita la burocrazia di questo Paese con solo i giovani al computer nei ministeri, o alle Poste e via dicendo.

Ma in tutto questo, lui, il signor Vasco Rossi, non si arrende. Ha ancora voglia di divertirsi e di ribadirlo, senza prendersi responsabilità, un po’ come ogni classe dirigente, ma senza quella ipocrisia; lo canta ne L’uomo più semplice.

L’uomo semplice e buono della provincia italiana non smette di vivere e di amare la vita. Che sia patetico o meno non importa. Lo saranno anche i giovani d’oggi, invecchiando, più in là.

Ed ecco di nuovo il signor Rossi, dunque, a spiegare al mondo le istruzioni di che mondo sia questo, di che fase storica stiamo attraversando, di quali sono i problemi se osservati dal basso.

Che ci piaccia o no è lui l’Italia, il resto sono, davvero, solo canzonette o inutili sermoni da demagoghi e snob.

L’uomo più semplice – Video