Retrograde presenta il nuovo James Blake

C’è chi oggi è un uomo nuovo. Sì, il fatto che James Blake ieri abbia lanciato in etere il primo estratto da quello che sarà il suo nuovo album ha cambiato la vita ad un po’ di persone. Esagerazione? Ovviamente, forse, sì, ma non si può negare che qualche hit inedita, senza la speranza e la data di un nuovo 33 giri rischiava di essere una condanna per i fan.

Dopotutto è lui il futuro. Coniugare la forma canzone con i bassi del dubstep è stata una mossa geniale, ma non lo ha fatto per un’astuta mossa di marketing; nossignore, il giovane James ha solo lasciato che le sue passioni si sposassero in un ideale di sound.

E allora ha buttato dentro l’elettronica vecchie e nuove canzoni, scritte in forme classiche, lasciando che saturassero in metamorfosi di quello che i giovani come lui stavano ascoltando il quel periodo, ovvero la dubstep. Ed eccolo quindi ricondurre tutto ad un altro step: il post-dubstep, come lo hanno prontamente chiamato i critici. 

James Blake è esploso grazie al singolo “Limit to your love”, cover di un brano della cantautrice canadese Feist ed inserito nel suo lavoro d’esordio. Un pezzo pop che sfruttava le ritmiche che stavano ridisegnando le frontiere della dance. Elettronica, sì, anche se il suo terzetto sembra un ensemble jazz.

Facile quindi che tutti si innamorassero di questa sua miscela. Ancora più semplice che il suo secondo album fosse atteso come un nuovo millenium bug del pop. Ebbene, arriverà l’8 aprile. Si intitola “Overgrown”. Ma c’è di più: ieri sera, il piccolo James ha lanciato il primo singolo, Retrograde, dalle frequenze della BBC. Inutile dire che molti cuori sono già andati in brodo di giuggiole per il brano. Altro che limiti all’amore insomma.