Club Dogo: “Siamo contro il sistema e denunciamo quello che non va”

I Club Dogo, gruppo hip hop lombardo, hanno rilasciato alcune dichiarazione al quotidiano La Repubblica, che ne ha celebrato il successo discografico. Guè Pequeno e Don Joe, due dei componenti del gruppo, insieme a Jake La Furia, hanno recentemente pubblicato per Universal dei progetti autonomi, anch’essi premiati dalle classifiche musicali (primo e secondo su iTunes). E soprattutto entrambi hanno chiesto la collaborazione di una quarantina di musicisti non solo di hip hop, come ad esempio Fabri Fibra, J-Ax, Shablo, Ensi e lo stesso collega Jake La Furia, sfatando il luogo comune che vuole il mondo di questo genere musicale caratterizzato quasi esclusivamente da invidie, litigi e polemiche.

I Club Dogo hanno i piedi ben fissati in terra, nonostante il meritato successo:

La fama in sè ci interessa poco perché spesso quando il grande pubblico ti scopre lo fa per un tormentone che è una cosa usa e getta. Conta molto di più consolidare una band presso chi ha vera passione per l’hip hop e migliorare artisticamente.

Il gruppo, il quale ha al suo attivo anche un libro, intitolato La legge del cane, in cui si racconta proprio la loro storia, si mostra orgoglioso di due fatti:

Noi abbiamo preso l’hip hop del mondo e l’abbiamo italianizzato, a partire dai temi. Siamo molto orgogliosi di avere parlato di vallette, cocaina e altre amenità, prima che venissero fuori gli scandali.

E, così, dice Joe,  in un mondo della musica in cui la gente ha delle rendite di posizione che sfrutta, senza lasciar spazio ai più giovani, i Club Dogo sono

visti come quelli che – pur con toni quasi arroganti e testi duri – riescono ad essere contro il sistema, a voler cambiare qualcosa, a denunciare quello che non va. E sa qual è il bello? E’ che è proprio così.