Crollano le vendite digitali, ormai si ascolta solo in streaming

youtube-logo

Le vendite digitali negli Stati Uniti sono diminuite per la prima volta. Nel 2013, sono passate da 1340 a 1260 milioni. Lo riferiscono gli ultimi dati Nielsen SoundScan.

Naturalmente anche  i cd continuano la loro inesorabile discesa perdendo un ulteriore 14%. Un segnale netto, preciso che trasmette un messaggio inequivocabile: il futuro è altrove.  In un luogo virtuale che è a portata di chiunque, la rete.

Il nuovo avanza ha un nome più che familiare, Youtube, sito che insieme a Spotify e Rhapsody ha segnato una crescita incredibile: il numero di canzoni in streaming ascoltate attraverso  i tre siti (ben 118,1 miliardi )è aumentato del 32%.

Sono lontani i tempi in cui l’industria musicale sembrava essersi risollevata dalla pirateria online grazie a soluzione come l‘iTunes Store (era oltre dieci anni fa, il 2003).  Avere a portata di mano la possibilità di effettuare dowload gratuiti unita alla possibilità di ascoltare la musica in streaming è una tentazione troppo ghiotta per qualunque appassionato di musica, anche per i cultori. Un’abitudine che ha messo in ginocchio il mercato.

Lo svedese  Spotify ha portato una ulteriore rivoluzione: il suo servizio consente di accedere ad una playlist, gratuita per i primi sei mesi e poi a pagamento ma a costi molto bassi. Un trend che verrà seguito anche dai suoi competitor: anche YouTube infatti sta pensando di lanciare servizi di streaming a pagamento.

Sarà l’inizio di una nuova era? Chi vivrà vedrà.