All Access, così Google sfida Spotify

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Senza alcun dubbio, il futuro della musica è in streaming. Dopo il boom di servizi del calibro di Spotify, altri pretendenti al trono come Apple si sono subito dati da fare per stare al passo e non perdere utenti stringendo accordi per le royalties con le major discografiche.

Google non poteva di certo restare a guardare e così, in breve tempo, ha creato il suo servizio battezzandolo con il nome di All AccessIl mercato della musica digitale registra costantemente cambiamenti. Mountain View è una delle case dalle quali molti di questi partono e, sicuramente, data la potenza del motore di ricerca in breve tempo Google riacquisterà un enorme vantaggio malgrado sia partito in ritardo in questo comparto.

All Access si appoggia alla piattaforma “Play” e si configura come una sorta di radio via web. Un pò come un altro gigante di questi ultimi tempi, Pandora. Il panorama dello streaming musicale si fa sempre più vasto. L’entrata in gioco di Google è particolareggiata e l’offerta è non molto differente da quella di Spotify: trenta giorni gratis e poi abbonamento mensile di circa dieci dollari. Al momento All Access e disponibile per coloro che ‘montano’ Android e Windows sui propri smartphone. Non poteva essere altrimenti, ma ci sarà spazio anche per gli Apple fanatics, a patto che decidano di lasciare iTunes.

Il futuro di iTunes

A proposito, che fine farà iTunes? Riuscirà a rinnovarsi? Da quando Spotify ha ingrandito il suo dominio sono calate le vendite di musica digitale. Cupertino pensa a una radio e da oggi dovrà vedersela con la Mountain View, per un duello all’ultimo click.