Non sarà un successo. Lo ha detto lui stesso, intervistato da Rolling Stone.
Così David Crosby, tra i massimi rappresentanti del rock californiano, ha descritto il suo nuovo album da solista, che arriva a venti anni dalla sua ultima esperienza in solitaria. L’album, che uscirà il 28 gennaio 2014, si chiamerà “Croz“ e conterrà 11 tracce che David Crosby ha creato per questo suo ritorno insieme al figlio James Raymond.
David Crosby si mostra ancora una volta essere un temerario della musica. A 72 anni invece di rimettere mano al tanto materiale creato durante la sua carriera, l’artista di Los Angeles ha raccolto una grande sfida: quella di scrivere nuovi pezzi, diversi nello stile rispetto a quelli composti fino ad ora, e dare vita ad un nuovo album registrato in studio da solista, a venti anni di distanza dall’ultima volta.
“Croz” sarà la terza avventura in solitaria in studio per David Crosby: la prima volta fu nel 1971, quando sul mercato discografico arrivò il folgorante “If I Could Only Remember My Name“, poi, a 18 anni di distanza, Croosby pubblica “OhYes, I can” (1989) e ora, dopo altri ventiquattro anni, arriva “Croz“.
11 tracce insolite, quindi, che spaziano tra temi molto diversi tra loro – in “Croz” si parla di attualità, di droni (“Morning falling“), di prostituzione (“If she called“) e dei dubbi atavici dell’uomo (“Set that baggage down“) – che David Crosby ha scritto mentre era in tour con la sua storica band, i “Crosby, Stills & Nash“. Una di queste, “What’s Broken” gode del contributo di Mark Knopfler.
Ma “Croz”, secondo il suo autore, non è un album fatto per vendere, è una sfida che David Crosby ha voluto fare con sé stesso. Il suo autore, spiazzando tutti come sempre, ha previsto una vendita di appena una novantina di copie: a lui andrebbe già bene così, lui il suo obiettivo lo ha comunque raggiunto.
Foto | Eugene Gologursky/Getty Images Entertainment/Getty Images for OCRF