Guarda il video di Cardigan di Taylor Swift dal nuovo album Folklore – Testo

Cardigan di Taylor Swift ha edulcorato la sorpresa che la popstar ha fatto ai suoi fan: Folklore, il suo ottavo album in studio, è stato annunciato senza preavviso nella giornata di ieri 23 luglio. In questo nuovo disco – 16 tracce + la bonus track The Lakes – Taylor Swift ha inserito tutti i suoi tormenti, sentimenti che hanno unito il mondo intero in questo 2020 pieno di brutte sorprese.

Parliamo, ovviamente, del grande lockdown e della morte di George Floyd. Un progetto, Folklore, che si è rivelato inaspettato anche per la stessa popstar di Lover che mentre procedeva ai lavori su questo nuovo disco non riusciva a trovare il momento giusto per la release. Per questo ha scelto di lanciarlo all’improvviso.

Cardigan di Taylor Swift è anche un video emozionale, con la cantante che viaggia verso un mondo parallelo mentre suona il piano. Siamo di fronte a una ballata pop che strizza l’occhio all’ambient, al trip hop e alla pancia, perché dalle prime note scopriamo tutta la sincerità di un’artista che ha bisogno di dire qualcosa e ancora e ancora.

[Verse 1]
Vintage tee, brand new phone
High heels on cobblestones
When you are young, they assume you know nothing
Sequined smile, black lipstick
Sensual politics
When you are young, they assume you know nothing

[Chorus]
But I knew you
Dancin’ in your Levi’s
Drunk under a streetlight, I
I knew you
Hand under my sweatshirt
Baby, kiss it better, I

[Refrain]
And when I felt like I was an old cardigan
Under someone’s bed
You put me on and said I was your favorite

[Verse 2]
A friend to all is a friend to none
Chase two girls, lose the one
When you are young, they assume you know nothing
[Chorus]
But I knew you
Playing hide-and-seek and
Giving me your weekends, I
I knew you
Your heartbeat on the High Line
Once in twenty lifetimes, I

[Refrain]
And when I felt like I was an old cardigan
Under someone’s bed
You put me on and said I was your favorite

[Bridge]
To kiss in cars and downtown bars
Was all we needed
You drew stars around my scars
But now I’m bleedin’

[Chorus]
‘Cause I knew you
Steppin’ on the last train
Marked me like a bloodstain, I
I knew you
Tried to change the ending
Peter losing Wendy, I
I knew you
Leavin’ like a father
Running like water, I
And when you are young, they assume you know nothing
[Verse 3]
But I knew you’d linger like a tattoo kiss
I knew you’d haunt all of my what-ifs
The smell of smoke would hang around this long
‘Cause I knew everything when I was young
I knew I’d curse you for the longest time
Chasin’ shadows in the grocery line
I knew you’d miss me once the thrill expired
And you’d be standin’ in my front porch light
And I knew you’d come back to me
You’d come back to me
And you’d come back to me
And you’d come back

[Refrain]
And when I felt like I was an old cardigan
Under someone’s bed
You put me on and said I was your favorite

Giorgia Meloni contro Imagine di John Lennon: “Inno dell’omologazione mondialista”

La politica italiana del centrodestra continua a scoccare dardi contro la musica: a questo giro abbiamo parole di diffidenza di Giorgia Meloni contro Imagine di John Lennon, la stessa canzone contro la quale si era scagliata Susanna Ceccardi definendola “comunista e marxista”.

A questo giro le parole di Giorgia Meloni contro Imagine di John Lennon sparano più in alto: la leader di Fratelli d’Italia era ospite di Luca Telese per In Onda, su La7, quando è stata interrogata dal conduttore circa le affermazioni della Ceccardi proprio sul popolare brano dell’ex Beatles.

Imagine di John Lennon è l’inno dell’omologazione mondialista. Un mondo senza identità non è il mio prototipo.

Dunque Giorgia Meloni attribuisce al brano di John Lennon una connotazione politica e sociale ben precisa, nonostante il cantautore scomparso a New York nel 1980 avesse specificato più volte che il suo era un inno umanista, una canzone di pace. Dai suoi stessi racconti:

Il concetto di preghiera positiva. Se puoi “immaginare” un mondo in pace, senza discriminazioni dettate dalla religione – non senza religione, ma senza quell’atteggiamento “il mio Dio-è-più-grande-del-tuo-Dio”, allora può avverarsi … Una volta il Consiglio ecumenico delle Chiese mi chiamò e mi chiese: “Possiamo usare il testo di Imagine e cambiarlo semplicemente in Imagine one religion al posto di no religion?” Ciò mi dimostrò che non lo capivano affatto. La modifica avrebbe affossato l’intero scopo della canzone, l’intera idea.

Sul fronte politico Lennon, che più volte fu interrogato circa il significato della sua Imagine, ribadì di non avere alcuna preferenza politica nonostante i messaggi contenuti nel brano avvicinassero il cantante all’ideale comunista. Tutto ciò che l’ex Beatles intendeva, piuttosto, era la ricerca di un’unica identità con un solo popolo al mondo, uguale e senza divisioni.

Un significato che al centrodestra, a quanto pare, non piace e per questo le parole di Giorgia Meloni contro Imagine di John Lennon sono piene di dissenso alla pari delle prime dichiarazioni di Susanna Ceccardi: il brano viene ancora usato nelle manifestazioni pacifiste che, appunto, vengono sempre attribuite alla sinistra e a tutti i movimenti che chiedono la fine di ogni guerra e di ogni discriminazione.

In memoria di Chester Bennington, così caro a noi e così caro agli dei

Il 20 luglio 2017 ci lasciava per sempre Chester Bennington. Voce di una nuova generazione, speranza per la scena alternative, autorevolezza nel nu metal e artista capace di cambiare contenitore mantenendo quell’attitudine viscerale e quasi romantica, dannatamente forte e convincente.

Con i Linkin Park aveva dominato la scena a partire dai primi 2000, quando le più grandi band avevano già dato. Per questo si parla di speranza: quando il mondo intero soffocava nell’horror vacui, quel vortice tremendo di insicurezza e smarrimento, arrivarono loro e tutti ritrovammo la calma. Una calma nervosa, certo, dal momento che la voce di Chester Bennington riusciva ad ammaliarci e a distruggerci.

In The End è di sicuro il brano simbolo di una generazione disorientata: cupa e profonda nella strofa e nello special, distruttiva e tagliente nel ritornello e, ancora una volta, nello special. Chester era così: delicato e indifeso nei segmenti più profondi, devastante e definitivo quando c’era da alzare la voce. Parliamo di From The InsideBreaking The HabitNumb, se vogliamo considerare gli esempi più intimi, ma quando Chester ci dava dentro era in grado di schiaffeggiare chiunque con Faint, Given Up e tutto ciò che era distorsione e scream.

Il 20 luglio 2017 il suo corpo fu ritrovato impiccato nella sua residenza di Palos Verdes Estates, in California. Chester aveva perso la sua battaglia contro la depressione e aveva speso la sua intera esistenza a mostrarci quella parte di sé che gridava a squarciagola in tutti i suoi brani. La storia di Chester Bennington è un racconto sul dolore, qualcosa che lo divorava ogni giorno di più e dal quale tentava di liberarsi vomitandolo sul microfono, ora dall’alto di un palco e ora dall’intimità di uno studio.

Due mesi prima aveva dato l’estremo saluto all’amico e collega Chris Cornell, frontman dei Soundgarden e degli Audioslave nonché voce di una generazione precedente, quella cresciuta con il sound di Seattle. Chris Cornell, quello di Black Hole Sun, si era tolto la vita.

Oggi, probabilmente, a 3 anni dalla morte di Chester Bennington ci sentiamo ancora tutti in colpa e probabilmente qualche responsabilità la abbiamo. Non importa: sentirsi in colpa per Chester Bennington significa ricordarlo, e questa è cosa buona e giusta.

Polemiche su Chiara Ferragni agli Uffizi, arriva Fedez contro giornalisti e hater

L’attacco di Fedez contro giornalisti e hater arriva poche ore dopo le polemiche degli hater contro Chiara Ferragni “colpevole” di aver visitato la Galleria degli Uffizi di Firenze durante la notte. L’imprenditrice social, infatti, si trovava nel prestigioso museo fiorentino per uno shooting di Vogue. Proprio come accadde per la visita privata dei Ferragnez ai Musei Vaticani, Ferragni e gli Uffizi sono stati raggiunti da pesanti polemiche anche da parte delle riviste d’arte.

Ad accendere la miccia è stata una dichiarazione rilasciata sui social dallo staff degli Uffizi che hanno paragonato Chiara Ferragni alla Venere di Botticelli. Stanco dell’odio in rete, l’attacco di Fedez contro giornalisti e hater è stato diretto e il rapper ha messo due realtà sulla bilancia.

Da una parte c’è Mahmood al Museo Egizio di Torino per girare il video di Dorado, un’eventualità che – secondo Federico Lucia – non ha destato scalpore. Quando si parla di Chiara Ferragni, però, Fedes sostiene che lo scandalo sia dietro l’angolo. Per questo il rapper scrive: “Ditelo che vi sta sui co***oni a prescindere e pace”.

Un esempio inesatto, forse, quello di Mahmood. La voce di Milano Good Vibes, infatti, è spesso oggetto di polemica specialmente da parte di chi odia il rap per non parlare della componente razzista esplosa contro di lui dalla vittoria al Festival di Sanremo 2019 con Soldi. Mahmood, infatti, è di origini egiziane e la sua presenza al Museo Egizio di Torino, per di più a torso nudo, non è piaciuta ai più accaniti conservatori e moralisti.

L’invettiva di Fedez contro giornalisti e hater esplode sia su Twitter che nelle stories su Instagram, nelle quali ricorda che esistono anche turisti che fanno scatti alle opere senza che nessuno faccia scandali. Ancora, il rapper sottolinea che nessuno è a conoscenza del progetto di Vogue e soprattutto chiarisce che Chiara Ferragni non è stata pagata per quegli scatti.

Tuttavia Fedez offre anche una visione positiva: con Mahmood e Ferragni l’arte italiana è di nuovo in testa nei trend sui social, un dato importante per l’arte nazionale che durante i mesi del lockdown ha sofferto parecchio gli effetti del DPCM.

Ascolta Non Si Esce Vivi di Dola feat. Coez e Frenetik&Orang3 – Testo

In Non Si Esce Vivi di Dola feat. CoezFrenetik&Orang3 scopriamo l’universo della solitudine che affoga in una bottiglia. Questa è la letteratura proposta dai due cantautori, Dola e Coez, che con questo singolo hanno soddisfatto il desiderio di lavorare insieme su un nuovo materiale. Il risultato, con la colloborazione di Frenetik&Orange, è un brano trascinante per il levare delle dinamiche e funzionale all’estate dal momento che la hit estiva può essere anche fatta di sfumature malinconiche ma mai poco audaci.

Tra Dola e Coez esiste un rapporto di amicizia e stima reciproche, per questo la scrittura di Non Si Esce Vivi è stata spontanea, e si sente. Lo racconta lo stesso Dola:

È nato tutto in modo super naturale. Da tempo con Coez si parlava di scrivere una canzone insieme. Questa volta l’abbiamo fatto. Siamo stati in studio e i ragazzi erano mega carichi e hanno tirato fuori questo beat sul quale abbiamo subito iniziato a scrivere, è stato tipo flusso di coscienza, ogni parola usciva l’una dietro l’altra e a fine session già avevamo il 90% di quello che ad oggi è il pezzo.

Di seguito il testo di Non Si Esce Vivi di Dola feat. Coez e Frenetik&Orange.

Mi tieni in pugno come una bottiglia
che mentre bevi cola sulla maglia.
Tra di noi non si sa mai bene chi sbaglia
mi mandi in terapia.

Non riesco a stare sul divano
dove ho detto che ti amo
eppure se l’ho detto piano
non era una bugia.

Cerco a casa mia
un’anestesia,
fra le medicine vuote com’è
ce n’è una che parla di te.

Chiamala follia
chiama la polizia
non ho voglia più di uscire di testa
non ho voglia più di uscire da te.

Non si esce vivi da qui
tu mi fermi con le mani
se ti tiro le parole contro
mentre piangi.

Non si esce vivi da qui,
io che cerco le tue mani.
Dove vai? E dai, rimani
almeno un’ora ancora.

Tratto in salita dopo una bottiglia
rivedo la mia vita come un biliardo
tipo non so giocare, perdo un miliardo
con chi la faccia di chi non se la piglia.

Non so nemmeno se è finita
io che cerco sempre un’uscita
e anche se ho ancora le mie dita
non trovo la maniglia.

Cerco a casa mia
un’anestesia,
fra le medicine vuote com’è
ce n’è una che parla di te.

Chiamala follia
chiama la polizia
non ho voglia più di uscire di testa
non ho voglia più di uscire da te.

Non si esce vivi da qui
tu mi fermi con le mani
se ti tiro le parole contro
mentre piangi.

Non si esce vivi da qui,
io che cerco le tue mani.
Dove vai? E dai, rimani
almeno un’ora ancora.

Fossi te non so se mi fiderei di me
non chiedere se non vuoi risposte stupide
che dopo il dolce ci rimane l’amaro
non si esce vivi.

Fossi te non so se mi fiderei di me
non chiedere se non vuoi risposte stupide
che dopo il dolce ci rimane l’amaro
non si esce vivi.

Non si esce vivi da qui
tu mi fermi con le mani
se ti tiro le parole contro
mentre piangi.

Non si esce vivi da qui,
io che cerco le tue mani.
Dove vai? E dai, rimani
almeno un’ora ancora.

Non si esce vivi da qui
tu mi fermi con le mani
se ti tiro le parole contro
mentre piangi.

Non si esce vivi da qui,
io che cerco le tue mani.
Dove vai? E dai, rimani
almeno un’ora ancora.

Ascolta Defuera di DRD feat. Ghali, Marracash e Madame – Testo

Defuera di DRD è il nuovo mondo di Dardust, al secolo Dario Faini, che in questo singolo mette sul piatto tutto il suo estro nonché la versatilità che ci restituisce un artista completo e a tutto tondo. Quando muove le sue mani sulla musica barocca, infatti, si fa chiamare Dardust, ma quando guarda verso l’estate cercando la hit perfetta il suo nome diventa DRD.

Il risultato è Defuera, un singolo che chiama a raccolta grandi nomi come GhaliMarracashMadame. Tra un ritmo latino e una dinamica arabeggiante, DRD e soci ci offrono un singolo in cui cassa e rullante picchiano duro per superare la prova tuning e la prova costume. Il singolo è distribuito da Island Records.

Di seguito il testo di Defuera di DRD feat. Ghali, Marracash e Madame

[1a Strofa: Ghali]
Sono gli anni ’90
Illogica l’allegria
Por la calle una chitarra canta
Una strana melodia
Certe cose, io mai più, no, mai più
L’ho fatto solo per provare ciò che provi tu
Ma il profumo di lei mi incanta
Risveglia tutta la via

[Pre-Rit.: Ghali]
Vento tra le mura del mio quartier’
Acqua oltre la duna, uhm, bismillah
Non ho mai scordato da dove vengo perché
Luna piena fa da strobo
Nella street c’è il bis di po-po
Fari nella notte sono occhi di pantere
Quelli della gente su di me

[Rit.: Mad.]
Defuera
Questi palazzi sembrano le banlieue
Tu balli solo con chi balla con te
Ricordati che vieni dalla calle
Dalla calle, defuera
Tu vuoi brillare nella notte, Cartier
Non c’è nessuno che ti porta con sé
Ricordati che vieni dalla calle

[Post-Rit.: Mad.]
Dalla calle, defuera
Dalla calle, defuera
Dalla calle, dalla calle, dalla calle
Dalla calle, defuera

[2a Strofa: Marra.]
Come un cane nella calle, nella banlieue
Denti d’oro senza carie, cerca un buyer
Crimini come medaglie, lascia i buchi, fuggi alle Canarie
Gli altri sono formiche operaie
Sognava una rapa alla banca, piano perfetto
“La casa di carta” da case di cartongesso
Sa che non si fa, ma tanto lo fa lo stesso
Perché riesce a chiedere scusa, ma no il permesso (Ye-yeah)

[Pre-Rit.: Marra.]
Mentre il mare luccica, le palme danzano
Il sole ammicca ma non lo distraggono
L’idea lo stuzzica seduto a un tavolo
Luna piena fa da strobo
Nella street c’è il bis di po-po
Fari nella notte sono occhi di pantere
Quelli della gente su di me

[Rit.: Mad. & Ghali]
Defuera
Questi palazzi sembrano le banlieue
Tu balli solo con chi balla con te
Ricordati che vieni dalla calle
Dalla calle, defuera
Tu vuoi brillare nella notte, Cartier
Non c’è nessuno che ti porta con sé
Ricordati che vieni dalla calle

[Post-Rit.: Mad.]
Dalla calle, defuera
Dalla calle, defuera
Dalla calle, dalla calle, dalla calle
Dalla calle, defuera

[Ponte: Madame]
Vuoi diamanti, soldi, bella vie, eh
Profumo di Gucci da Paris
Vieni dalla calle, ora sei qui, eh
A guardare tutto da fuori, eh

[Ritornello: Madame & Marracash, con Ghali]
Defuera
Questi palazzi sembrano le banlieue
Tu balli solo con chi balla con te
Ricordati che vieni dalla calle
Dalla calle, defuera
Tu vuoi brillare nella notte, Cartier
Non c’è nessuno che ti porta con sé
Ricordati che vieni dalla calle

[Post-Rit.: Mad., Marra. & Ghali]
Dalla calle, defuera
Dalla calle, defuera
Dalla calle, dalla calle, dalla calle
Dalla calle, defuera

[Outro: Ghali & Mad.]
Defue’, defue’
Dalla calle, defuera

Ascolta Defuera di DRD feat. Ghali, Marracash e Madame:

35 anni fa la storica esibizione dei Queen al Live Aid, l’evento che creò la leggenda

Rivedere i filmati dell’esibizione dei Queen al Live Aid significa visionare quel momento in cui 4 ragazzi con una carriera brillante alle spalle diventarono una leggenda. Ci aveva visto lungo Bob Geldof che seppur avesse colto la band in un momento di forte crisi insistette tanto perché Freddie Mercury e compagni salissero sul palco del Wembley Stadium di Londra.

Lo aveva detto lo stesso John Deacon, bassista talentuoso ma sempre nell’ombra, pur essendo artefice del trascinante riff di Another One Bites The Dust: i Queen erano ridotti a 4 persone che suonavano insieme, non c’era più l’affinità che li teneva legati agli esordi.

Portare i Queen al Live Aid significava trovare i testimonial più autorevoli di quegli anni, e la loro esibizione diventò una sorte di anno zero della band britannica che già aveva trascinato folle con la barocca Bohemian Rhapsody, aveva regalato un coro agli stadi con We Are The Champions, aveva creato legioni di fan con We Will Rock You e aveva dato un senso agli anni ’80 con Radio Ga Ga.

Quegli stessi brani furono messi in scaletta con un Freddie Mercury che entrava in scena sollevando il pugno, indossando un outfit che sapeva molto delle “prime cose che si trovano nell’armadio” e facendo gridare la folla ammiccando, ballando sul palco e intonando tutti i brani senza sbagliare una nota. Il pubblico, la cui voce venne catturata anche dai microfoni del palco, cantò a squarciagola tutte le canzoni.

La partecipazione dei Queen al Live Aid rubò la scena a tutti per stessa ammissione di Elton John che scherzosamente li apostrofò con “bas***di”. Non è un caso se quell’esibizione è stata scelta come sequenza di chiusura del biopic Bohemian Rhapsody di Bryan Singer con il premio oscar Rami Malek.

Lo scopo del Live Aid, organizzato nel Regno Unito a Londra e negli Stati Uniti a Philadelphia, era quello di raccogliere fondi per l’Etiopia e l’obbiettivo fu ampiamente superato. Ancora oggi la manifestazione è ricordata come il più grande evento rock di tutti i tempi.

Con il live dei Queen al Live Aid iniziò la leggenda di Freddie Mercury che diede esempio delle sue enormi doti di frontman e performer.

Arriva Eutopia dei Massive Attack, il nuovo EP

Eutopia dei Massive Attack sarà presto realtà. Con indizi sparsi sui social la band di Mezzanine ha annunciato il nuovo EP anche se non è ancora nota una data di uscita. Tra i dettagli diffusi dalla formazione britannica c’è anche un teaser di appena 16 secondi in cui è possibile ascoltare un motivo. C’è da ricordare che l’ultima fatica in studio dei Massive Attack risale al 2010 con Heligoland e nello stesso anno era uscita la raccolta Selected.

Nel 2016 era uscito l’EP Ritual Spirit e, come scrive Rolling Stone, quest’ultimo ed Eutopia hanno in comune i font utilizzati per l’artwork. I Massive Attack non hanno fornito altri indizi se non immagini che mostrano un volto in negativo e l’hashtag #eutopiaEP. Non è dato conoscere nemmeno eventuali uscite di nuovi singoli.

Le ultime notizie sulla band di Angel le abbiamo avute nel 2019 con la pubblicazione dell’album di remix Massive Attack V Bad Professor Part II, che in poche parole conteneva rivisitazioni del fortunatissimo e storico album Mezzanine. Ancora, a febbraio Robert “3D” Del Naja ha collaborato con il rapper napoletano Liberato per la canzone We Come From Napoli inserita nella colonna sonora del film Ultras di Francesco Lettieri.

Negli anni i Massive Attack sono diventati un punto di riferimento della scena trip hop mondiale accanto a grandi nomi come TrickyPortishead e Björk. Il loro cavallo di battaglia è soprattutto la meravigliosa Teardrop dall’album Mezzanine (1998), capace di ipnotizzare ancora oggi grazie alla voce di Elizabeth Fraser dei Cocteau Twins.

Mezzanine è anche considerato l’album più rock dei Massive Attack grazie all’introduzione della chitarra distorta tra i campionamenti. Terzo album della band è ancora oggi un cult proprio per le grandi innovazioni introdotte, e per scomodare il concetto di primato si può dire che i Massive Attack siano considerati i veri e propri inventori del trip hop a partire dal primo disco, Blue Lines, pubblicato nel 1991 quando ancora la locuzione “trip hop” non veniva usata nemmeno nelle riviste di settore.

Dopo anni di silenzio Eutopia dei Massive Attack sarà la novità del 2020, e i fan sono già in trepidante attesa di novità dalla band britannica.

È morto Ennio Morricone

La notizia è arrivata alle prime ore del mattino dalla famiglia dal maestro e dalle parole dell’avvocato Giorgio Assumma: è morto Ennio Morricone, maestro di musica, cultura, cinema e vita. Il compositore si è spento alle prime luci dell’alba mentre si trovava ricoverato in una clinica privata di Roma a seguito di una frattura a un femore riscontrata dopo una caduta.

Un nome, quello di Ennio Morricone, che non ha bisogno di presentazioni: un’istituzione, se vogliamo, a cui il cinema e la musica devono tanto. Piene di affetto e dolore sono le parole che l’avvocato Assumma, da parte della famiglia, dedica al nuovo grande assente:

Ha conservato sino all’ultimo piena lucidità e grande dignità, ha salutato l’amata moglie Maria che lo ha accompagnato con dedizione in ogni istante  della sua vita umana e professionale e gli è stato accanto fino all’estremo respiro ha ringraziato i figli e i nipoti per l’amore e la cura  che gli hanno donato, ha dedicato un commosso ricordo al suo pubblico dal cui affettuoso sostegno ha sempre tratto la forza della propria creatività.

Il cordoglio arriva anche dal premier Giuseppe Conte:

Ricorderemo sempre, con infinita riconoscenza, il genio artistico del Maestro Ennio Morricone. Ci ha fatto sognare, emozionare, riflettere, scrivendo note memorabili che rimarranno indelebili nella storia della musica e del cinema.

Nella nota inviata alla stampa l’avvocato della famiglia Morricone fa sapere che i funerali si terranno in forma privata e aggiunge: “Nel rispetto del sentimento di umiltà che ha sempre ispirato gli atti della sua esistenza”. Non solo cinema, tuttavia: Morricone fu l’arrangiatore di tanti successi della canzone italiana degli anni ’60, come la bellissima Se Telefonando di Mina e a tal proposito interviene Morgan che, in un post pubblicato su Facebook per commemorare il maestro, scrive:

La sua lezione deve servire a questa Italia di oggi pavida e incapace di innovare, di ricercare e portare stili e generi mai sentiti. Morricone non aveva paura della dissonanza, questo è il principale problema che invece coinvolge la quasi totalità della musica italiana odierna.

Morto Ennio Morricone muore un artista che è già leggenda, che è già infinito.

Katy Perry aveva pensato al suicidio dopo la rottura con Orlando Bloom

Katy Perry aveva pensato al suicidio dopo la fine della relazione con l’attore Orlando Bloom. La popstar si è sbottonata ai microfoni di Sirius XM dove ha raccontato quel tragico 2017 in cui alla delusione d’amore si unì il colossale flop del disco Witnessnato inizialmente come tentativo di conforto.

Avevo dato così tanto, e mi ha letteralmente spezzato in due. Avevo rotto con il mio ragazzo, che sarebbe stato il mio futuro papà (di mio figlio). E poi ero entusiasta di riprendermi dal prossimo disco. Ma le vendite non mi hanno aiutato, e quindi sono crollata.

Witness, infatti, vendette solamente 162mila copie equivalenti a meno di un decimo rispetto ai record registrati con le vendite dell’album precedente Prism (2013). Un insieme di stati negativi di cose che, in quell’anno, la portarono a sfiorare l’idea di farla finita. In suo soccorso, invece, arrivò la sua fede in Dio nella quale si rifugiò per ritrovare la forza.

La gratitudine è la cosa che mi ha salvato probabilmente la vita. Se non ci fosse stata quella mi sarei crogiolata nella tristezza e forse mi sarei buttata già. Ho trovato il modo per essere riconoscente e grata. Se le cose se mettono male me ne vado in giro a dire: ‘Sono grata, sono grata!’. Anche se sono di cattivo umore. La speranza è sempre stata un’opzione per me, a causa della mia relazione con Dio e qualcosa di più grande di me. La mia speranza è che qualcosa di più grande di me mi abbia creato per uno scopo e mi abbia creato per un motivo.

Oggi è tutto passato e Katy Perry attende un figlio da Orlando Bloom. I due sono tornati insieme, infatti, e il peggio è passato. Per superare la depressione la popstar ha raccontato di aver sfruttato il peso di quel buio che la circondava per spingersi a cercare altrove la forza senza crogiolarsi nel dolore e, come ella stessa ha sostenuto nel corso dell’intervista a Sirius XM, la fede ha svolto il suo ruolo.

Katy Perry aveva pensato al suicidio e proprio quel pensiero estremo aveva premuto il bottone della ripartenza: oggi la popstar è una donna nuova, entusiasta di diventare madre.

Giorgia canta Non Sono Una Signora di Loredana Berté per I Love My Radio – Testo

Giorgia canta Non Sono Una Signora di Loredana Berté e partecipa al progetto I Love My Radio che celebra il sistema radiofonico italiano. Dopo le partecipazioni di Eros Ramazzotti, Marco Mengoni, Elisa, Gianna Nannini e tanti altri artisti, Giorgia partecipa con la celebre hit del 1982 scritta da Ivano Fossati.

L’iniziativa permette di votare le 3 canzoni preferite (dal 1975 a oggi) tra le 45 disponibili e selezionabili online sul sito ufficiale di Ilovemyradio.

La fretta del cuore
E’ già una novità
Che dietro un giornale sta
Cambiando opinioni
E il male del giorno
E’ pochi chilometri a sud
Del mio ritorno
Del mio buongiorno
Ma è un volo a planare
Dentro il peggiore Motel Di questa “carretera”
Di questa vita-balera
E’ un volo a planare
Per essere inchiodati qui
Crocifissi al muro
Ma come ricordarlo ora

Non sono una signora
Una con tutte stelle nella vita
Non sono una signora
Ma una per cui la guerra non è mai
Finita
Oh no, oh no…

Io che sono una foglia d’argento
Nata da un albero abbattuto qua
E che vorrebbe inseguire il vento
Ma che non ce la fa
Oh ma che brutta fatica
Cadere qualche metro in là Dalla mia sventura
Dalla mia paura
E’ un volo a planare
Per esser ricordati qui
Per non saper volare
Ma come ricordarlo ora…

Non sono una signora
Una con tutte stelle nella vita
Non sono una signora
Ma una per cui la guerra
Non è mai finita
Non sono una signora
Una con troppi segni nella vita
Oh no, oh no…
Non sono una signora
Una con tutte stelle nella vita
Non sono una signora
Ma una per cui la guerra
Non è mai finita
Non sono una signora

Protagonisti delle prossime cover saranno Biagio AntonacciTiziano FerroMassimo RanieriJ-AxJovanotti e i Negramaro. Il pezzo è andato online oggi lunedì 29 giugno e sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale a partire dal 3 luglio. Giorgia canta Non Sono Una Signora e rende omaggio a un grande classico della canzone italiana che trionfò al Festivalbar nonché uno dei singoli più venduti di Loredana Berté.

Ascolta Una Vita Da Bomber di Bobo Vieri, Nicola Ventola e Lele Adani – Testo

Una Vita Da Bomber di Bobo Vieri, Nicola Ventola e Lele Adani esce oggi, 26 giugno, su tutte le piattaforme streaming e in rotazione radiofonica. I tre campioni si presentano nella veste inedita di cantanti e voci da hit dell’estate. Il brano è stato scritto da Piero Romitelli, Tony Maiello, Vincenzo Colella e prodotto da Bobo Vieri.

Su un tappeto musicale tipicamente estivo come il reggaeton i tre fuoriclasse raccontano tutto ciò che molti italiani desiderano: una vita da bomber, appunto, descritta dagli stessi protagonisti.

Queste le dichiarazioni dei tre campioni:

Bobo Vieri: “Un vero bomber lo si è sia in campo che nella vita”
Nicola Ventola: “Cantare? Per me è il sogno di una vita”
Lele Adani: “La musica e il calcio sono di tutti. Il senso profondo che li anima è la libertà”

Nel video diretto da Fabrizio Conte l’inizio è un omaggio a L’Allenatore Nel Pallone con Lele Adani che spiega una tattica di gioco a un gruppo di ragazze, ma la partita sarà una festa in piscina.

Una Vita Da Bomber di Bobo Vieri, Nicola Ventola e Lele Adani – Testo

Mai stato un uomo assist, no
Bobo sa fare solo goal
cartellino giallo bollettino rosso
in casa fuori casa tanto cambia poco

Eppure la tua amica è la fine del mondo
se porti pure lei in trasferta vale doppio
dietro di me, che fila c’è
ma sai com’è

Questa è la vita da bomber
sogno una vita da bomber
lo stadio vuole il suo bomber
la rete esplode con bomber,
bomber

Bom ba da bom ba da bom bomber
Bom ba da bom ba da bom bomber
Bom ba da bom ba da bom bomber
Bomber, bomber

Gioco d’attacco senza la difesa
sombrero tacco tunnel gamba tesa
sogno una ola della bombonera
calcio con la F
lei a Formentera
io faccio pressing alto non guardo indietro
io non tradisco mai mai, Coca zero
bevo Martini come fosse acqua naturale
tutti vogliono fare
una vita da bomber

Sogno una vita da bomber
lo stadio vuole il suo bomber
la rete esplode con bomber,
bomber

Bom ba da bom ba da bom bomber
Bom ba da bom ba da bom bomber
Bom ba da bom ba da bom bomber
Bomber, bomber

Canzone perfetta, ecco la formula giusta per andare in cima alle classifiche

Il brutto periodo da cui stiamo fortunatamente uscendo, legato alla diffusione e ai contagi per il Covid-19, ha lasciato indelebilmente il segno su vari settori, che si trovano ora ad affrontare uno scenario, in modo particolare dal punto di vista economico, davvero complicato.

Uno dei settori che si trovano più in difficoltà è sicuramente quello legato alla musica, dal momento che, in questo periodo e ancora non si sa per quanto tempo, non si possono organizzare concerti o altri spettacoli. Ecco, quindi, che tanti artisti sono rimasti fermi ai box, ma stanno comunque lavorando su nuovo materiale che verrà proposto a tutti i fan nel corso dei prossimi mesi. In attesa delle novità che verranno lanciate e che sicuramente renderanno un po’ meno difficile questa stagione estiva, è interessante capire quali possano essere le caratteristiche che vanno a determinare il successo o meno di una canzone.

Canzone perfetta
Canzone perfetta

Ascolta My Own Soul’s Warning dei The Killers, il nuovo singolo – Testo

My Own Soul’s Warning dei The Killers esce oggi, 17 giugno, come terza anticipazione del nuovo album Imploding The Mirage che inizialmente era atteso per il 29 maggio ma che per via della pandemia del COVID-19 ha subito uno slittamente. In questo nuovo singolo, dopo Caution e Fire In Bone, la band di Somebody Told Me ha collaborato con Jonathan Rado dei Foxygen che ha partecipato anche alla produzione.

My Own Soul’s Warning dei The Killers si presenta nel tipico stile della band di Brandon Flowers, un pop-rock con tanta nostalgia degli anni ’80. Per il momento non è dato conoscere la data d’uscita di Imploding The Mirage.

My Own Soul’s Warning dei The Killers – Testo

I tried going against my own soul’s warning
But in the end, something just didn’t feel right
Oh I tried diving even though the sky was storming
I just wanted to get back to where you are

If you can see through the banner of the sun
Into eternity’s eyes like a vision reaching down to you
Would you turn away, what if it knew you by your name
What kind of words will cut through the clutter of the whirlwind of these days

I tried going against my own soul’s warning
But in the end, something just didn’t feel right
Oh I tried diving even though the sky was storming
Thunder heads were forming

And then I thought I could die
And when I hit the ground
It made a messed up sound and it kept rattling through my days
Cutting up my nights like a goddamn knife
And it got me thinking no matter how far
I just wanted to get back to where you are

I tried going against my own soul’s warning
But in the end, something just didn’t feel right
Oh I tried running from the memory and the morning
But the penalty kept on pouring

And now I think I know why
‘Cause when I hit the ground
It made a messed up sound and it kept rattling through my days
Cutting up my nights like a goddamn knife
And it got me thinking no matter how far
I just wanted to get back to where you are.