Buon compleanno Lucio!

Sarebbero stati 70 anni oggi per Lucio Dalla. Una data in cui si sarebbe dovuto festeggiare il grande artista bolognese e che invece è talmente tanto vicina alla data che segna il primo anno dalla sua scomparsa da esserne quasi totalmente offuscata.

Ma stasera Lucio sarà ricordato da una grande festa, un evento che si terrà a Bologna, a Piazza Maggiore, quella piazza che l’anno scorso, proprio in questi stessi giorni, era gremita delle tante persone accorse per dare l’ultimo saluto a Lucio Dalla.

4-3-43. Una data simbolo, una data che segna la nascita di uno dei più grandi artisti italiani, uno di quelli che la musica la amava per davvero e che ha fatto dell’arte, di tutta l’arte, la sua unica ragione di vita. Formatosi come jazzista, ha poi esplorato tutti i generi musicali, sfornando un incredibile repertorio di canzoni.

All’inizio solo compositore delle musiche, con il crescere e il maturare ha scoperto la sua grande abilità anche come paroliere, con le sue canzoni  che hanno fatto il giro del mondo. Il primo grande successo lo raggiunge con la canzone che ha come titolo la sua data di nascita, 4-4-43,che gli è valsa il terzo posto assoluto al Festival Di Sanremo del 1971 e che lo ha fatto conoscere all’Italia intera.

Ulteriore svolta alla sua carriera nel 1973, quando inizia la collaborazione con il poeta Roberto Roversi. Tre album bellissimi, politicamente impegnati e letterariamente perfetti, ma la collaborazione si interrompe e Lucio Dalla arriva a comprendere che, forse, ce la può fare anche da solo.

Un lungo ritiro alla Isole Tremiti e un nuovo album, dei cui è autore sia delle musiche che dei testi. Da quell’isolamento nasce Com’è profondo il mare (1977) e poi altri dischi, tutti dal grande successo di critica e di pubblico.

A questo punto arriva un altro passo avanti nella sua carriera con la collaborazione con Francesco De Gregori che segna la maturità artistica del cantante, anche se non la si può considerare un punto di arrivo della sua musica, che continuerà ad evolversi e cambiare.

Sono gli anni ’80, ci sono gli Stadio, ci sono i premi per le colonne sonore, l’America e Caruso: una canzone leggendaria, una pietra miliare della sua carriera.

Poi tantissimo altro, come la collaborazione con Gianni Morandi, la sua passione per il teatro, per la lirica, per il cinema e per tutto quanto fosse arte, e soprattutto il suo impegno nella scoperta di nuovi talenti.

Ed è stata proprio questo suo lato da talent scout a portarlo sul palco di Sanremo per l’ultima volta, dopo quaranta anni. Accompagna Pierdavide Carone, giovaissimo cantautore italiano, dirigendo l’orchestra e duettando nella bellissima Nanì.

Ultima perla dell’artista che, di lì a breve, mentre era in corso il suo nuovo tour europeo, è stato stroncato da un infarto a meno di 69 anni.