Sale la febbre per il nuovo album dei Daft Punk

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C’è clamore. Del resto i Daft Punk mancano da parecchio. Facile quindi che il pubblico li aspetti con ansia smisurata, tant’è che giorni fa, mentre tutti pazientavano per il singolo del duo parigino, che sarebbe dovuto uscire dopo un paio di giorni, il mondo intero abbia scambiato un remix clandestino circolato in rete e assemblato da un dj cosentino, Fabio Nirta, per la nuova hit. Una vera e propria febbre dell’attesa.

Questa volta però è il caso: accantonati in parte sintetizzatori e campionatori la coppia di produttori francesi ha scelto di circondarsi di musicisti in carne ed ossa. E che musicisti.

Tra le collaborazioni infatti figurano i nomi di Panda Bear degli Animal Collective, Pharrell dei Nerd, quello del mago dell’italo disco anni 70 e 80 Giorgio Moroder, non distante dal sound Daft Punk, e poi ancora il frontman degli Strokes Julian Casablancas e il produttore Nile Rodgers, famoso per i suoi lavori con Red Hot Chilly Peppers e Radiohead, ormai parte integrante del progetto Atoms For Peace capeggiato da Thom Yorke.

“Lo spirito era quello di fare il disco che non eravamo mai riusciti a fare prima d’ora”, hanno confessato i due all’edizione statunitense di Rolling Stone: “Lo scopo era quello di ricreare il sound che di solito facciamo con le macchine con delle persone in carne ed ossa”.

Ma c’è dell’altro, qualcosa che reagisce alla stasi del momento a sentire loro: “Il mondo della musica elettronica, oggi, è fatta da aeroporti e camere di albergo visitate da Dj: la EDM oggi si trova in una ‘comfort zone’ ma non si sta muovendo di un millimetro, e questo non è quello che ci si aspetta da degli artisti. Tu senti una canzone e pensi subito: ‘Ma di chi è?’. Non c’è una firma riconoscibile. Skrillex ha fatto successo perché è stato in grado di creare un sound riconoscibile. Adesso, però, quando senti un pezzo dubstep, pensi sia suo anche se – in verità – è stato fatto da qualcun altro”.

E poi non mancano i social network nei piani dei Daft Punk per la promozione dell’album: hanno infatti scelto di utilizzare Vine, la nuova applicazione video elaborata da Twitter, per comunicare la tracklist del disco. Ebbene sì, Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter hanno postato lì una clip di sei secondi. L’ennesimo tassello di questa vicenda che sta mandando in fibrillazione i loro fan in tutto il mondo.