Finalmente ecco la versione originale di Get Lucky dei Daft Punk

daft punk

Questa volta è vero. Il tanto atteso ritorno Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter ha ufficialmente preso il via con la diffusione in rete del singolo “Get lucky”.

Per fortuna ce l’hanno fatta, dopo tante versioni fake che hanno fatto talmente tanto clamore da far posticipare l’uscita della loro versione, della loro hit, in un mare di emulatori e scherzosi dj che li hanno presi in giro sul web in questi giorni.

Paradossalmente, però, il remix fasullo composto da un dj italiano, Fabio Nirta, scambiato per l’originale qualche giorno fa, ha fatto più successo, almeno stando alle visualizzazioni su internet, della versione incisa dai Daft Punk veri e propri.

“Get lucky” è stata realizzata con la partecipazione di Pharrell Williams e Nile Rodgers, ma sono solo due dei collaboratori chiamati in causa per un album che si prospetta diverso da tutti quelli precedentemente editi dal duo parigino.

Lo spirito era quello di fare il disco che non eravamo mai riusciti a fare prima d’ora”, hanno confessato i due all’edizione statunitense di Rolling Stone: “Lo scopo era quello di ricreare il sound che di solito facciamo con le macchine con delle persone in carne ed ossa”.

Ma c’è dell’altro, qualcosa che reagisce alla stasi del momento a sentire loro:

Il mondo della musica elettronica, oggi, è fatta da aeroporti e camere di albergo visitate da Dj: la EDM oggi si trova in una ‘comfort zone’ ma non si sta muovendo di un millimetro, e questo non è quello che ci si aspetta da degli artisti. Tu senti una canzone e pensi subito: ‘Ma di chi è?’. Non c’è una firma riconoscibile. Skrillex ha fatto successo perché è stato in grado di creare un sound riconoscibile. Adesso, però, quando senti un pezzo dubstep, pensi sia suo anche se – in verità – è stato fatto da qualcun altro.