Ascolta Fra Me E Te di Anna Tatangelo feat. Gemitaiz – Testo

fra me e te di anna tatangelo

Fra Me E Te di Anna Tatangelo è il nuovo singolo della “ragazza di periferia” in featuring con Gemitaiz. Il brano è il secondo episodio della rinascita della cantante dopo Guapo feat. Geolier. Anche a questo giro la voce di Bastardo collabora con il producer Mixer T ed esplora gli orizzonti del rap. La metrica, infatti, è sincopata secondo i nuovi canoni del mondo del flow, un merito che senza dubbio va riconosciuto a Davide De Luca (Gemitaiz) ma anche all’autrice di testi Martina Poggi, meglio conosciuta come Martina May.

Il nuovo percorso artistico di Anna Tatangelo si sta compiendo. Oggi la troviamo nei panni di una sorta di Cappuccetto Rosso pulp, con l’artwork che ci mostra l’artista in compagnia di un lupo tenuto al guinzaglio, un outfit rosso aderente e un fucile sollevato verso il cielo.

[1a Strofa]
Il sole tace alla mia schiena
mi sveglio che lui dorme ancora-a
dal vino rossa ieri a cena
a casa sua in meno di un’ora-a
hai preso la mia mano e hai detto:
“fai piano, sveglia il vicino e poi sul divano”
Mi hai stretto i polsi e mi guardavi, lo sapevamo già
che sarebbe finita così (che sarebbe finita così)
mi rivesto e vado via da qui (qui)

Fai conto che tra noi è chiusa qua (chiusa qua)
devo restarti lontana ma
forse già lo pensi pure tu
che io e te non ci vedremo più

(Non dovrà saperlo mai nessuno
cambia le lenzuola che c’è ancora il mio profumo
spero che stanotte non mi abbia visto qualcuno
le foto e i messaggi sull’iPhone cancella tutto)

[Ritornello: Anna, Gemitaiz]
Meglio chiuderla qua (qua), no
perché lo so come andrà, lo so
che poi uno di noi due si fa male (si fa male)
pensa alle nostre facce sul giornale
deve restare fra me e te, fra me e te, fra me e te (questa cosa)
fra me e te, fra me e te, fra me e te
(deve restare fra me e te) fra me e te, fra me e te, fra me e te
(deve restare tra me e te, ahia)

[2a Strofa: Gemitaiz]
I get those goosebumps every time
Che mi stai intorno se rimani già lo sai
Che poi non mi viene il sonno
Mi hai visto che sono on line
E cosa fai? Se stai solo dove vai?
Quando esci e non ci sono tu mi dici “torno presto” (ehi)
Però torni all’alba se ti dico dove sono adesso (ehi)
Dimmi cosa cambia (cosa cambia)
Lei ha bisogno di qualcuno che la ama
Fra’, mi sa che ho fatto il passo un po’ più lungo della gamba
È un po’ che ci conosciamo (uh)
Mi dici che sono strano (mmh)
Solo perché non ti amo e non ti chiamo
Sono lupo solitario
C’ho il cuore invano

[Ritornello: Anna, Gemitaiz]
Meglio chiuderla qua (qua)
perché lo so come andrà, lo so
che poi uno di noi due si fa male (si fa male)
pensa alle nostre facce sul giornale
deve restare fra me e te, fra me e te, fra me e te (questa cosa)
fra me e te, fra me e te, fra me e te
(deve restare fra me e te) fra me e te, fra me e te, fra me e te
(deve restare tra me e te)
non dovrà saperlo mai nessuno

“Democratica Violenza” è il nuovo singolo di Lucariello

lucariello

Lo aspettavano in molti questo disco. Finalmente, è uscito. C’è di più, ad accompagnare la realease ufficiale di CMNF8, nuovo album di Lucariello, arriva il primo singolo con video. Si tratta di “Democratica Violenza”: il brano è di quelli che non si pregiano di virtuosismi e giri di parole per rappresentare una realtà comune a tutti. La canzone è infatti chiara, diretta. Non potrebbe essere altrimenti per un mc di razza pura come il napoletano, che in questo ‘episodio’ è intento ad indagare sul tema delle violenze di Stato.  Dopo aver posto per anni l’attenzione su fatti di rara violenza che hanno riempito le pagine di cronaca dei giornali italiani (quali ad esempio i casi CucchiUvaAldrovandi) Lucariello mette il nero sul bianco.

Sarà Mos Def ad aprire l’Elita Festival di Milano

Un evento? Definirlo così è riduttivo. Il concerto di sabato 13 aprile a Milano, nell’ambito di Elita Festival, è un punto di raccordo della cultura black italiana e non solo. Un grande concerto che trova in Mos Def l’opportunità per aprire una tavola rotonda fatta di estetica, musica e cultura.

Fedez tra i numeri uno

È un periodo d’oro. L’ascesa del rap italiano continua inesorabilmente. Questa volta è un ragazzo nato nel 1989 ad esordire direttamente al numero uno della classifica. Si fa chiamare Fedez.

Esce il 2 aprile il nuovo album di Salmo

Ben due dischi. A dire il vero, però, Salmo ne fa uscire uno vecchio ed uno nuovo. Il pluripremiato rapper sardo, di adozione milanese, fa arrivare il suo incensato album “Death Usb” nei negozi, dopo il grande successo ottenuto.

Che brutta piega sta prendendo il rap italiano

Per uno valido ce ne sono dieci che rovinano l’ambiente. D’altronde, succede sempre così quando un genere di nicchia balza agli onori della cronaca.

Il Rap Italiano della seconda ‘Golden Age’ (la prima è quella vissuta dai pionieri a cavallo degli anni novanta) è un fenomeno variegato. Fa tendenza, fa i numeri, fa scalpore ma suscita anche numerosi scandali. In media uno ogni due settimane.

Tutti si chiedono di chi è la colpa, ma nessuno vuole assumersela. Perché farlo, poi? Apparentemente le cose vanno a gonfie vele. Fabri Fibra collabora con Elisa e Neffa per il suo nuovo album in uscita, Marracash conduce gli Mtv Days, i Club Dogo fanno uno loro reality in tv, stimolando orde di ragazzini a vivere come loro. La tendenza, in poche parole, c’è e si percepisce.

Come se il tutto fosse una grande bolla. I problemi sono due: il primo riguarda alcuni personaggi ambigui che gravitano in questa grande bolla. Il secondo concerne il fatto che ogni bolla, prima o poi, scoppia.

E al rap italiano, ciò, è già capitato, proprio dopo la prima ‘golden age’. Ben diversa dalla seconda, intendiamoci. Se facessimo una classifica delle 10 peggiori canzoni di rap italiano ce ne accorgeremmo all’istante.

Già, perché questa è l’era delle Sara Tommasi che si svegliano un giorno e decidono di fare un album rap (facendosi aiutare peraltro da un nome storico dell’ambiente, quel Flycat che qualcuno ricorderà come rapper e come capostipite della primissima generazione di writer milanesi). A tal proposito, avete visto il video rap di Sara Tommasi?

Ma è anche l’era in cui Morgan parla ad X-Factor del rap, facendo nomi e cognomi, dimostrando di avere un po’ di confusione in termini di terminologia e di avere alcuni ‘buchi’ a livello culturale. Ascoltare per credere..

Come se non bastasse, è un periodo in cui regna il ‘tormentone’. Tutti cercano il tormentone, pochi salvaguardano la qualità. I tormentoni si sa, sono merce per i discount, ben confezionati fuori ma poco nutrienti dentro.

Merito (o demerito, dipende dalle prospettive) dei numeri e della possibilità di ‘guadagnare’ con questa musica?

Così, per forza di cose, la domanda sulla brutta piega che sta prendendo il rap italiano, andrebbe rivolta tanto agli ascoltatori quanto agli addetti ai lavori.

Il vero rap italiano non è e non può essere rappresentato da Sara Tommasi, né può farsi carico della pseudo-ignoranza in materia di Morgan per restare sulla cresta di un’onda che imbarca fenomeni da Youtube, veline e personaggi che si vantano di avere uno Zio d’America. Il vero rap italiano, insomma, dovrebbe e potrebbe fare a meno dei suoi sotto-generi di consumo.

 

Le leggende dell’Hip Hop irrompono nelle classifiche nazionali con Guè Pequeno e Don Joe & Shablo

Torniamo ad occuparci del mondo Hip Hop e R&B nel consueto spazio settimanale curato da Daniele Vit. Il cantante oggi ci parla di Guè Pequeno e Don Joe & Shablo.

Abbiamo già parlato la scorsa settimana del fatto che l’HipHop in italia ha un vasto pubblico ma è altrettanto ghettizzato dalle televisioni e dalle radio e che invece quando ci si trova a contatto con la realtà ci si rende conto che oramai è il futuro della musica anche in Italia. Proprio per questo, nel post di questa settimana voglio parlarvi di due dischi, dischi che,  pur essendo per 3/4 della popolazione catalogati come dischi underground, appena usciti, hanno scalato le classifiche nazionali delle vendite (vedi Fimi ad esempio) e si sono posizionati trai primi posti delle vendite davanti a mostri sacri della popmusic italiano ed internazionale.

Parliamo dei dischi di Guè Pequeno, Il ragazzo d’oro, e del clamoroso disco di Don Joe & Shablo, Thori e rocce: appartenenti ognuno di loro alla “famiglia” Dogo, loro si sono messi in gioco singolarmente per tirare fuori un altro pezzo di storia dell’hiphop italiano. Il Guè ha afferrato le sue idee e mettendole su un foglio ha decisamente tirato giù uno dei dischi più veri e più belli che ci sono in giro da qualche anno a questa parte. Molti a pensare “ma… un disco solista, saranno sempre le solite menate Dogo” e invece no, per niente, un disco ricco di collaborazioni e molto molto variegato (fatto a mio parere molto ma molto bene). Troviamo vari feat. ( entics, Vacca, Montenero, Caneda, ecc. ) quindi se non vi piace una traccia ve ne piacerà sicuramente un’altra, ma la cosa principale è che non può non piacervi Guè, sempre più particolare in quello che dice e nel modo in cui lo dice. Altro discone uscito lo stesso periodo è (come dicevo prima) quello di Don Joe & Shablo – Thori e Rocce.

Hip Hop Italiano, il racconto di Daniele Vit inizia dagli MTV Days

Da questa settimana, ogni venerdì, Musickr ospiterà uno spazio dedicato al panorama Hip Hop e R&B italiano curato da Daniele Vit. Il cantante oggi ci racconta la sua esperienza agli MTV Days:

Come si fa a continuare a dire che l’ Hip Hop e l’R&B sono generi di nicchia in Italia? Guardando ieri agli MTV Days la gente che gridava e cantava tutti i pezzi dei Club Dogo, di Dargen D’amico, dei OneMic, di J-Ax, di Marracash, e del sottoscritto, e confrontando le grida con altri artisti (senza nulla togliere) sicuramente più conosciuti e con più copie di dischi vendute sulle spalle, non ci sono stati paragoni. Semplicemente un pollice in sù per tutta la scena Hip Hop italiana che, anche se con i bastoni tra le ruote, è sempre in grado di prendersi il massimo dei consensi quando è “la gente” e non “i media” a dover sostenere un genere musicale.

Ieri all’ MTV days ho assistito alla vittoria morale della BlackMusic, alla rivincita su tutto e tutti. Parlando effettivamente della giornata passata dietro e sopra il palco, posso raccontarvi un po’ di sensazioni vissute e di quello che ho visto dietro le quinte. Partendo dal pomeriggio e partendo dalla prima esibizione Hip Hop della giornata, i OneMic hanno scaldato la piazza. Torinesi di nascita, hanno saputo tirar su sin dalle 18.30 tutti i consensi verso il genere. Grande performance. Sono da ricordare due cose fondamentali su questo gruppo:  la prima è che ieri sul palco con loro c’era il loro produttore artistico Big Fish che faceva partire la basi e la seconda è che è uscito da qualche settimana il loro nuovissimo disco “Commerciale”, disco che ogni giorno che passa, conquista sempre più consensi.