Miley Cyrus canterà i Metallica in un album di cover

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Miley Cyrus canterà i Metallica e lo farà in un album di cover dedicato interamente ai Four Horsemen. Non le è bastato, a quanto pare, ricevere il plauso dei Cranberries per la sua cover di Zombie e per il suo indiscusso tributo alla compianta Dolores O’Riordan.

Ultimamente la popstar di Wreckin’ Ball ha indossato i panni della rocker regalando tributi a tanti artisti della storia del rock, come nel caso di Heart Of Glass dei BlondieBoys Don’t Cry dei Cure. Ora, da un’intervista rilasciata dalla ex Hannah Montana al magazine Interview emerge che nel mese di ottobre si è impegnata a registrare un album di cover dei Metallica.

La popstar non è nuova ai tributi alla band di James Hetfield: nel 2019 aveva cantato Nothing Else Matters durante il festival di Glastonbury. C’è chi, e con ragione, rievoca l’orrore della cover di Fuel eseguita da Avril Lavigne durante lo show MTV Icon: Metallica, ma è d’uopo aspettare.

Siamo fortunati a poter continuare a lavorare alla nostra arte in questo periodo. All’inizio non mi sentivo ispirata ma ora sono a pieno regime.

Del resto, nell’intervista Miley Cyrus ha ammesso di aver studiato Iggy Pop per imparare come muoversi sul palco. Del rock, ancora, ha appreso l’importanza di stare nel proprio bus anziché vivere di alberghi durante il tour. “In questo modo ho il mio spazio”, dice la voce di Adore You, che all’interno del suo mezzo riesce a scrivere, disegnare e addirittura scolpire nuove opere.

Un affetto, quello per il bus, legato inevitabilmente a suo padre che sin da piccola la portava con sé in un van che era diventato la sua sala giochi, la sua stanza personale. Per il momento non è dato sapere se e quando uscirà l’album di cover dei Metallica, ma Miley Cyrus ci ha abituati alle sorprese.

Dal momento che Miley Cyrus canterà i Metallica ci si aspetta un nuovo cambio di direzione della popstar camaleontica, decollata con la TV per ragazzi e atterrata sul mainstream come icona sexy, in un continuo processo di ridimensionamento del proprio ego: sarà gloria? Non possiamo saperlo, ma sicuramente Hetfield e soci apprezzeranno.

Cardi B sparisce da Twitter dopo la riconciliazione con Offset: “Sono stanca di spiegarmi”

cardi b sparisce da twitter

Cardi B sparisce da Twitter, vessata dai fan dopo la sua riconciliazione con Offset. La rapper lo ha annunciato durante una live su Instagram di sabato 17 ottobre. Cardi B, infatti, recentemente aveva riferito le sue intenzioni di divorziare da Offset dopo 3 anni di matrimonio, motivando la decisione con alcune divergenze nel loro modo di intendere la vita di coppia. C’era chi sosteneva che alla base della separazione vi erano i ripetuti tradimenti del rapper, ma Cardi B non ne aveva fatto menzione.

Poco dopo la rapper aveva ritrattato, annunciando di non essere più intenzionata a divorziare dal marito. Per questo, come lei stessa ha riferito sabato 17, è stata raggiunta da pesanti critiche da parte dei fan. I suoi follower la attaccavano principalmente su Twitter e per questo Cardi B ha disattivato il suo account.

“Orde di 15enni pensano di poter decidere sulla mia vita come se fossi una ca**o di Ariana Grande o altro” ha dichiarato Cardi B. “Vi comportate come se fossi un personaggio della Disney. Sono stufa di dovermi continuamente spiegare per colpa vostra”. Ancora, l’artista si scaglia contro tutti coloro che hanno attaccato anche Offset, sempre sui social e in particolare su Twitter.

Adoro i miei fan e sono davvero grata a tantissimi di loro per l’affetto dimostrato costantemente. Molti di voi, però, si comportano come se ci dormissi assieme. Offset non è il mio unico ca**o di problema. Onestamente, la mia famiglia è l’ultimo dei problemi che devo affrontare in questo momento. Noi due non siamo differenti dalle vostre ca**o di relazioni disfunzionali. Siamo simili a voi.

Infine, ancora una volta, Cardi B ripete che alla base della precedente decisione di divorziare da Offset non vi erano i tradimenti del rapper e sottolinea nuovamente che i due, semplicemente, sono maturati diversamente. Nonostante questa realtà sia venuta fuori a più riprese anche nei mesi scorsi i fan hanno continuato a sputare sentenze sulla coppia. Vessata e sfinita, Cardi B sparisce da Twitter e bacchetta i fan “impiccioni” che si sono arrogati il diritto di mettere parola sulla loro relazione, una tendenza oltremodo tipica dei social network, specie negli ultimi anni.

 

Donald Trump positivo al Coronavirus, Kanye West prega per lui

trump positivo al coronavirus

La notizia che vede Donald Trump positivo al Coronavirus è ancora al centro dei lanci di stampa. È di questa mattina, per esempio, l’aggiornamento sulle sue probabili dimissioni dall’ospedale dopo il ricovero presso il Walter Reed Military Medical Center. Il medico della Casa Bianca Sean Conley ha dichiarato che il presidente degli Stati Uniti “migliora progressivamente”.

Su questa esperienza il tycoon ha ammesso di aver “imparato la lezione” e addirittura si è messo a bordo di un Suv per sfilare tra gli elettori appostati sotto l’ospedale e rassicurarli. Tra le reazioni del mondo dello spettacolo ricordiamo quella di Billie Joe Armstrong dei Green Day che nelle stories di Instagram aveva definito l’inquilino della Casa Bianca “fo**uto bugiardo” accusandolo di aver inventato il contagio per sottrarsi dai dibattiti.

Ricordiamo, infatti, che il 3 novembre gli americani andranno a votare. Un’opinione diversa arriva da Kanye West, il rapper imprenditore marito (ancora per poco?) di Kim Kardashian che in uno dei tweet recenti ha invece rivolto al presidente una preghiera:

C’è un bisogno imminente di civiltà su tutti i fronti. Dobbiamo e ci riuniremo nel nome di Gesù. Prego per il pieno recupero del presidente Trump e di Melania, proprio come farei per Joe e Jill Biden se ne fossero colpiti, così come per tutti gli altri affetti da COVID-19.

Si suppone che Donald Trump e sua moglie Melania abbiano contratto il virus da un contatto con Hope Hicks, consigliera della Casa Bianca che ha viaggiato insieme alla coppia presidenziale sull’Air Force One in una delle tante tappe della campagna elettorale.

Sapere di Donald Trump positivo al Coronavirus ha scatenato battute e polemiche. Ricordiamo, infatti, che il tycoon si è sempre dimostrato impermeabile alla gravità della pandemia arrivando a creare attriti con l’OMS – un po’ sulla linea del premier britannico Boris Johnson – e oggi, a circa un mese di distanza dalle elezioni presidenziali, c’è già chi sostiene che il contagio di Trump possa influire sul voto.

Tra le tante frecciatine dal mondo dello spettacolo sulla notizia di Trump positivo al Coronavirus, Kanye West tenta un approccio umano e sfodera nuovamente la sua fede religiosa.

Ascolta 22 Settembre di Ultimo – Testo

22 settembre di ultimo

22 Settembre di Ultimo è stata annunciata a sorpresa ieri, 21, sui canali social del cantautore romano ed è il primo singolo dopo un periodo di silenzio. Il brano è il primo pubblicato con la nuova etichetta, Ultimo Records. Una ballata celebrativa e intimista, strutturata in un 6/8 e distribuita in un crescendo che ricorda le grandi hit di Tiziano Ferro e che ci proietta nello spazio gigante di uno stadio, contesto che il cantautore ha fatto suo dopo lo storico concerto allo Stadio Olimpico di Roma.

Dopo aver firmato Chissà Da Dove Arriva Una Canzone di Fiorella Mannoia, Ultimo ritorna a fare musica dopo il successo di Colpa Delle Favole (2019) e non è ancora dato sapere se questo singolo farà parte di un disco in lavorazione.

Ecco il testo di 22 Settembre di Ultimo:

Preferisco vivere
senza mai più chiedere
preferisco stringere
che lasciare perdere

Vivo nel confronto
di un secolo e un secondo
e non trovo cosi assurdo
che il mondo sia un istinto
ti va se ci lasciamo
che torna il desiderio
poi vieni qui vicino
e raccontami un segreto

Io so di un vecchio pazzo
che parla alle persone
di cose mai accadute
per vivere un po’ altrove

Io la vita la prendo com’è
questo viaggio che parte da se
che non chiede il permesso mai a me
io la vita la prendo com’è

22 Settembre di Ultimo arriva dopo che l’artista aveva pubblicato un indizio sui social. Il cantautore, infatti, aveva messo in rete una foto che mostrava un calendario con la data “22 settembre” cerchiata, senza spiegare altro. Oggi l’artista rompe il silenzio. Il suo ultimo singolo pubblicato è stato Tutto Questo Sei Tu e con la pubblicazione del nuovo brano Ultimo inaugura la nuova avventura con la sua etichetta, che per il momento è presente su Instagram con un account seguito anche da Eros Ramazzotti.

Per il momento l’account Ultimo Records contiene solo due post: il primo mostra l’artwork del nuovo singolo, il secondo è una foto del cantautore in bianco e nero. Cosa arriverà dopo 22 Settembre di Ultimo? Non è dato saperlo, ma il 2020 non è ancora finito.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Eccovi in anteprima la cover del nuovo singolo di @ultimopeterpan “22 settembre”, fuori ovunque a mezzanotte.

Un post condiviso da Ultimo Records (@ultimorecords) in data:

Dal download di musica alle app per Spiare WhatsApp: come proteggere i minori

app per Spiare WhatsApp
app per Spiare WhatsApp

Molti genitori si dicono preoccupati per la sicurezza dei propri figli quando si trovano davanti allo schermo dello smartphone. Inutile negarlo: il mondo virtuale di internet cela rischi, insidie e minacce che possono turbare la serenità dei bambini, dai contenuti inadatti ai minori e i siti truffaldini alla pornografia e i malintenzionati a caccia di giovani prede.

Il pensiero dei Prodigy per il compleanno di Keith Flint

Il compleanno di Keith Flint ricorre oggi, 17 settembre, e il compianto artista avrebbe compiuto 51 anni. I suoi compagni di avventura non lo hanno di certo dimenticato e proprio per questo gli hanno dedicato un pensiero sui social accompagnato da una gallery con immagini bellissimi che lo ritraggono sul palco.

Keith Flint si è spento il 4 marzo 2019, ma la tragedia non ha scritto la parola “fine” per la carriera della band britannica. I Prodigy, infatti, sono tornati in studio e nelle ultime ore hanno pubblicato un nuovo aggiornamento per comunicare ai fan di essere al lavoro sul nuovo album.

Sono passati due anni da No Tourists (2018), ultima prova in studio con l’artista scomparso, ma già nel luglio 2019 i Prodigy ci avevano fatto sapere di aver riacceso la macchina di produzione per lavorare sul nuovo disco. “Facciamo un po’ di casino”, avevano scritto l’estate scorsa e anche a questo giro, accanto a una foto che mostra un pupazzo all’interno dello studio, i Prodigy annunciano di essere “back on the beats”, ovvero “di nuovo sui beat”.

Accorato il pensiero che i componenti dedicano al compleanno di Keith Flint: “Sei sempre nei nostri pensieri, continua a far casino”. La morte di Keith Flint ha spento per sempre una delle voci più autorevoli del sincretismo tra techno e rock, un ibrido che spesso è stato definito neo-punk per l’energia animalesca portata sul palco e per i beat violentissimi dei brani più famosi – ricordiamo Smack My Bit*h UpFirestarter – che oggi sono ufficialmente pietre miliari della storia del rock.

Con la morte di Flint si aggiungeva un nuovo trauma tra le perdite più gravi degli ultimi anni: David BowieChris Cornell Chester Bennington hanno salutato questa Terra dopo aver lasciato un prezioso contributo alla musica. Per questo i Prodigy hanno scelto di riprendere l’attività e, dopo mesi di chiusura per via del COVID-19, sono pronti per riprendere i lavori sul seguito ideale di No Tourists.

Il compleanno di Keith Flint viene dunque celebrato con il ritorno dei suoi amici in studio per registrare il nuovo disco che sarà interamente dedicato all’amico scomparso troppo presto.

Una petizione per Morgan: affidargli un programma musicale sulla Rai

petizione per morgan

Nelle ultime ore è comparsa online una petizione per Morgan: i suoi fan vorrebbero che la Rai gli affidasse la conduzione di un programma di approfondimento musicale, un format divulgativo che coniughi spettacolo e dibattito. La firma non è di Marco Castoldi: Morgan, infatti, si è accorto della petizione e ha ringraziato i follower, raccogliendo l’appello e sponsorizzandolo sui suoi social.

L’appello è comparso su Change.org e lo troviamo a questo indirizzo. Il testo recita:

Chiediamo che venga dato un programma televisivo musicale a Morgan, in quanto riteniamo che sia la figura più idonea e competente in materia.
Negli ultimi dieci anni non è mai stato realizzato dalla RAI un programma televisivo musicale condotto da Morgan, e tutti gli spazi musicali sono stati affidati a persone dalle inferiori doti sia dal punto di vista dell’intrattenimento che della preparazione. Morgan ha puntualmente dimostrato, nelle varie occasioni in cui è stato ospitato, di eccellere in quel ruolo, surclassando i conduttori e gli altri interpreti sia nel gradimento che nei dati di ascolto.
Nonostante sia risaputo che egli si è più volte messo a disposizione dell’azienda pubblica di comunicazione radiotelevisiva, non è stato mai accettato un suo progetto e nemmeno gliene sono stati affidati in un qualsiasi formato preesistente.
Non vogliamo sapere il perché di questo ma chiediamo a gran voce che finalmente si produca lo show televisivo che grande parte dei telespettatori desidererebbe guardare ovvero lo spettacolo che abbia Morgan come protagonista e soprattutto narratore di musica, arte in cui dimostra padronanza e competenza, incontrando il gusto ed il favore del pubblico.

Morgan ha aderito, dicevamo, presentando la petizione sui suoi canali social e ha aggiunto il suo pensiero:

Ringrazio le persone che l’hanno lanciata e la condivido sui miei canali ufficiali, pur non essendone promotore, perché concordo con il testo e con le motivazioni addotte, e mi sorprende piacevolmente constatare che ci siano “telespettatori e cittadini contribuenti appassionati di musica” che levano la voce per chiedere ciò che un servizio pubblico dovrebbe fornire a tutti gli utenti, ovvero rispetto e competenza. Mi unisco, sia in qualità di contribuente telespettatore che di oggetto della questione, affermando che se mai potesse succedere che questa proposta venga concretamente ascoltata, dovrò riconoscere il merito al pubblico e di quella gratitudine non farò solo tesoro, ma lavoro e impegno.

La petizione per Morgan ha superato le 1000 firme.

Lo staff di Leonard Cohen contro Donald Trump: “Nessuna autorizzazione di usare Hallelujah nelle convention

leonard cohen contro donald trump

Ancora una volta il mondo della musica si oppone al tycoon: la nota dello staff di Leonard Cohen contro Donald Trump ammonisce l’inquilino della Casa Bianca per aver usato il brano Hallelujah durante una convention. Giovedì 27 agosto, infatti, è successo che al termine di un discorso del Presidente degli Stati Uniti, durante i fuochi d’artificio, sia stata trasmessa la versione del brano di Leonard Cohen interpretata da Tori Kelly e inclusa nella colonna sonora del film Sing (2016). Inoltre lo stesso brano è stato cantato dal tenore Christopher Macchio.

Il problema è che l’utilizzo del brano non era autorizzato. Lo ha precisato Brian J. Monaco, come riportato da Consequence Of Sound:

Alla vigilia della serata conclusiva della convention, i rappresentanti del Comitato Nazionale Repubblicano ci hanno contattato per ottenere il permesso per l’esecuzione dal vivo di ‘Hallelujah’ di Leonard Cohen. Abbiamo declinato la loro richiesta.

Il rappresentante legale Michelle L. Rice, inoltre, fa sapere che verranno prese azioni legali contro il Comitato Nazionale Repubblicano (Republical National Convention, RNC):

Siamo sorpresi e sconcertati che il Comitato Nazionale Repubblicano abbia agito pur sapendo che la Cohen Estate aveva espressamente declinato la richiesta di utilizzo mossa dal Comitato Nazionale Repubblicano e il suo sfacciato tentativo di politicizzare e sfruttare in modo così oltraggioso ‘Hallelujah’, uno dei brani più importanti del catalogo di canzoni di Cohen. Stiamo esplorando le nostre opzioni legali. Se il Comitato Nazionale Repubblicano avesse richiesto un’altra canzone, “You Want it Darker”, grazie alla quale è stato assegnato postumo a Leonard un Grammy nel 2017, avremmo potuto considerare l’approvazione di quel brano.

Pare sia consuetudine, tra i collaboratori e durante gli eventi che riguardano Donald Trump, impiegare canzoni non autorizzate e per questo tantissimi artisti, dai Rolling Stones ai REM, a più riprese si sono opposti al tycoon diffidandolo da usare la loro musica e durante le campagne elettorali e durante le apparizioni pubbliche. Numerose le prese di posizioni più rigide, come quelle di Bruce SpringsteenTom MorelloTaylor Swift, contro il Presidente. A questo giro c’è l’intero staff di Leonard Cohen, contro Donald Trump e per il solito motivo: l’uso non autorizzato di un brano durante un evento pubblico.

L’assassino di John Lennon resta in carcere

assassino di john lennon

Nessuna libertà condizionata per l’assassino di John Lennon. Mark David Chapman, infatti, l’aveva richiesta per l’undicesima volta e la commissione giudicante, il 19 agosto, gli ha nuovamente negato la possibilità e Chapman potrà di nuovo fare richiesta a partire dal 2022.

La motivazione del veto è sia la sicurezza pubblica che quella personale di Chapman: qualcuno, per vendicare l’assassinio di John Lennon, potrebbe fargli del male o addirittura ucciderlo. Mark David Chapman uccise l’ex Beatle l’8 dicembre 1980 a New York, all’ingresso del Dakota Building nel quale abitava insieme alla moglie Yoko Ono.

Dopo essere riuscito a farsi fare un autografo su una copia del vinile Double Fantasy mentre Lennon usciva di casa, Chapman lo attese per altre quattro ore. Alle 22:52 l’ex Beatle e sua moglie rientrarono in casa e l’assassino era ancora lì, pronto per compiere il folle gesto. “Hey, Mister Lennon”, disse Chapman. Vide John voltarsi e gli esplose contro 5 colpi di pistola, 4 dei quali lo raggiunsero arrivando a perforargli l’aorta.

Ucciso Lennon, Mark David Chapman attese impassibile l’arrivo della polizia leggendo Il Giovane Holden di J. D. Salinger. Negli anni successivi l’assassino di John Lennon spiegò le ragioni del folle gesto:

Attraverso le lenti della malattia, mi sembrò l’unico modo per liberarmi dalla depressione cosmica che mi avvolgeva. Ero un nulla totale e il mio unico modo per diventare qualcuno era uccidere l’uomo più famoso del mondo, Lennon. Mi sentivo tradito, ma a un livello puramente idealistico. Vagando per le biblioteche di Honolulu mi imbattei in John Lennon: One Day at a Time. Quel libro mi ferì perché mostrava un parassita che viveva la dolce vita in un elegante appartamento di New York. Mi sembrava sbagliato che l’artefice di tutte quelle canzoni di pace, amore e fratellanza potesse essere tanto ricco. La cosa che mi faceva imbestialire di più era che lui avesse sfondato, mentre io no. Eravamo come due treni che correvano l’uno contro l’altro sullo stesso binario. Il suo “tutto” e il mio “nulla” hanno finito per scontrarsi frontalmente. Nella cieca rabbia e depressione di allora, quella era l’unica via d’uscita. L’unico modo per vedere la luce alla fine del tunnel era ucciderlo.

Per il momento l’assassino di John Lennon resta in carcere: sono passati 40 anni, ma c’è ancora chi vuole vendicare l’ex Beatle.

Arriva Cuore Di Cemento dei Modà, il singolo del ritorno al rock

cuore di cemento dei modà

Cuore DiCemento dei Modà sarà disponibile da venerdì 28 agosto su tutte le piattaforme streaming per l’ascolto e il digital download e anche in rotazione radiofonica. Nel comunicato stampa il frontman Kekko Silvestre ha raccontato il nuovo singolo con queste parole:

Con “Cuore di cemento” ritornano i Modà nella loro veste più riconoscibile. Un brano intenso, forse il più atteso anche da parte di chi ci segue da anni. Sono molto contento dei risultati conseguiti con “Testa o croce”, è stato un album molto apprezzato dai nostri fan, e sono allo stesso tempo curioso di sapere che cosa ne pensano di risentirci con questa sonorità.

Testa O Croce è l’album uscito nel 2019 che ha decretato il ritorno sulle scene della band milanese a quattro anni di distanza da Passione Maledetta (2015). Con questo nuovo singolo i Modà annunciano un ritorno al sound delle origini, caratterizzato dal rock romantico ed energico che oggi li fa considerare tra le band più apprezzate della scena italiana.

Il loro stile è stato spesso accostato a quello dei Negramaro di Giuliano Sangiorgi per l’accostamento tra chitarre elettriche, ballate, testi poetici e sofferti e canzoni d’amore. Il successo dei Modà è dovuto a singoli come ArriveràSon Già SoloFavolaTappeto Di FragoleLa Notte, brani che ancora oggi sono presenti nelle scalette dei concerti.

A proposito di concerti, inoltre, i Modà parteciperanno ai Seat Music Awards che si terranno all’Arena di Verona il 5 settembre, un evento a sostegno di tutti gli operatori e i lavoratori dello spettacolo che durante il grande lockdown per il contenimento della pandemia del COVID-19 sono stati duramente colpiti e ancora oggi soffrono le conseguenze della sospensione dei concerti.

Cuore Di Cemento dei Modà, pur non essendo ancora disponibile, è già una delle novità più attese del 2020: negli anni la band milanese ha saputo conquistare numeri importanti e ha abbracciato milioni di fan specialmente con gli eventi negli stadi e con le tante collaborazioni che hanno arricchito il loro percorso artistico.

Come già detto, Cuore Di Cemento dei Modà sarà disponibile a partire da venerdì 28 agosto su tutte le piattaforme.

Dynamite dei BTS è già il singolo dei record

dynamite dei bts

Sono bastate le ore successive – o forse i minuti – al lancio del singolo Dynamite dei BTS per parlare di record. Come riporta un rapporto pubblicato da NME, infatti, il video ufficiale della nuova canzone dei Bangtan Boys è il primo nella storia di YouTube ad aver superato i 100 milioni di visualizzazioni nell’arco di 24 ore.

Del resto ogni novità della band k-pop di Seul è sempre motivo di hype. Dalla loro comparsa sulla scene, i BTS hanno saputo riempire quel vuoto generazionale che è tipico di ogni decennio della storia della musica. Chi ha respirato e vissuto gli anni ’90 ricorda i Take That, i Backstreet Boys, i 5ive e gli ‘N Sync e oggi, nel 2020, i teenager di tutto il mondo adorano i BTS.

Quella del k-pop sudcoreano è una vera e propria ondata, grazie a presenze degne di pareggiare i BTS come le Blackpink che sono arrivate addirittura a partecipare all’ultimo disco di Lady GagaChromatica (2020). C’è da dire, inoltre, che Dynamite dei BTS è un brano dedicato interamente ai loro fan che si riconoscono dietro il termine Army.

Alla Army, specialmente, Jungkook ha dedicato un pensiero durante un’intervista per rispondere alla domanda: “Chi porteresti con te su un’isola deserta?”. Lui ha risposto: “La Army”, rivolgendo ai supporter tutto il suo affetto. Con Dynamite dei BTS la Army ha quell’abbraccio necessario a placare l’angoscia provocata dal lockdown, alla paura per il COVID-19.

Ora, mentre scriviamo, il video su YouTube ha raggiunto quota 175 milioni e sappiamo che il numero è destinato a salire ulteriormente. A favorire il suo successo, oltre al nome della band che è sempre una garanzia per i fan del k-pop, è quel messaggio sulle good vibes sul quale è incentrato tutto il testo. I BTS ballano e cantano nel video, si muovono come Michael Jackson, citano i Beatles e i Rolling Stones e lanciano un beat che strizza l’occhio alla disco music, scegliendo di omaggiare gli anni ’70 anche nelle atmosfere e nell’outfit.

Alla musica, la band, deve tanto e così ai loro fan. Per questo Dynamite dei BTS è già record: un groove audace unito a una dichiarazione d’amore per la Army non potevano che funzionare.

Vandalizzata la statua di Chris Cornell a Seattle

statua di chris cornell

La statua di Chris Cornell è stata vandalizzata. Il monumento era stato inaugurato il 7 ottobre 2018 presso il Museum of Pop and Culture di Seattle. La notizia è stata riferita da Kiro 7 News e apprendiamo che l’autore dell’atto barbarico risulta ancora sconosciuto.

Chris Cornell è stato il frontman dei Soundgarden, dei Temple Of The Dog e degli Audioslave ed è ancora oggi una delle voci più influenti e caratteristiche della scena grunge di Seattle degli anni ’90. L’artista è morto suicida il 18 maggio 2017 mentre si trovava in una stanza d’albergo a Detroit. Sua moglie Vicky Cornell, che l’aveva commissionata insieme alla famiglia di Chris, appresa la notizia della vandalizzazione della statua del marito ha commentato il vile gesto sui social:

La statua non è solo un’opera d’arte, ma un tributo a Chris, alla sua incomparabile eredità musicale e a tutto ciò che rappresentava. Rappresenta Chris, che è amato non solo a Seattle, ma in tutto il mondo. Di fronte a tale odio e distruzione, siamo ancora una volta grati ai fan che hanno preso posizione per sostenerlo e hanno mostrato un amore immenso. Ci ha rincuorato sapere che i fan hanno offerto il proprio aiuto e hanno tentato di ripulire l’atto vandalico straziante.
La statua verrà restaurata. L’odio non vincerà.
Chris è il figlio di Seattle.

L’opera è stata realizzata dall’artista Nick Marra ed è stata imbrattata di vernice bianca. Non è possibile risalire alle motivazioni del gesto, che in ogni caso non troverebbero giustificazione: vandalizzare la statua di un artista così importante, determinante, influente e di un uomo così profondo può essere solamente il gesto di un folle incapace di stare al mondo o di qualche individuo infelice e inadeguato.

Le indagini per risalire al responsabili sono in corso e Vicky Cornell comunica che tantissimi fan sono già all’opera per contribuire alla riparazione della statua di Chris Cornell, dimostrando un affetto costante verso un artista che ha accompagnato – e lo fa ancora oggi – un’intera generazione di sognatori.

Vandalizzare la statua di Chris Cornell significa brutalizzare un intero mondo, l’intero universo della musica e una generazione che ha fatto una rivoluzione che dura ancora nel tempo.

This is what the Chris Cornell statue looks like in front of Seattle’s Museum of Pop Culture. Somebody apparently vandalized the statue of the late Soundgarden frontman by painting it white.

Pubblicato da KIRO 7 News su Giovedì 20 agosto 2020

Gira ancora la bufala sulla morte di Eminem da uno scherzo di un utente: “L’ho ucciso”

La morte di Eminem è una bufala, ma nonostante l’assenza di riscontri ufficiali continua a girare su Twitter per colpa dell’hashtag #RipEminem. Tutto sarebbe partito da un utente che nelle ultime ore ha twittato la frase “I killed Eminem”, letteralmente: “Ho ucciso Eminem”, accompagnata dall’hashtag che non conosce battuta d’arresto.

Come accade per ogni bufala virale, tantissimi utenti hanno creduto all’hashtag senza verificare e per questo l’argomento è in forte tendenza su Twitter. Parliamo di mancata verifica in quanto gli stessi utenti hanno preferito unirsi all’hashtag anziché verificare l’attendibilità della notizia. L’account che ha fatto partire la bufala, probabilmente per evitare di essere individuato o probabilmente raggiunto da pesanti shitstorm ha privatizzato il suo account restringendo la privacy ai soli follower.

Tuttavia il web, come sappiamo, non dimentica e lo screenshot del suo tweet è in libera circolazione sulle bacheche. Per il momento il rapper di Detroit non ha rilasciato smentite ufficiali ma l’assenza di riscontri attendibili sulle testate internazionali ha fatto sì che il silenzio facesse da smentita.

Il problema della viralità delle bufale è una piaga del mondo dei social: la bufala sulla morte di Eminem è solo un ultimo episodio di un fenomeno che non conosce resa. Una notizia di una certa portata – e la dipartita della voce di Lose Yourself è di certo una news di un certo peso – ottengono sempre una certa visibilità dal pubblico più compulsivo e disattento, e tantissime volte i diretti interessati si sono trovati a smentire palesi voci di corridoio sulla loro incolumità.

C’è chi sostiene che l’utente abbia voluto inscenare una delle classiche tragedie che di tanto in tanto colpiscono il mondo del rap: i rapper, infatti, spesso cadono vittime di agguati da parte di gang rivali, specialmente nel contesto del Bronx newyorkese o semplicemente per vecchi attriti con diverse realtà.

Non è il caso di Marshall Mathers, per fortuna: la morte di Eminem è l’ennesima bufala creata con assoluta semplicità ma che ha trovato nella rete una fortissima cassa di risonanza tanto da salire nei trend anche tra gli utenti italiani, anch’essi particolarmente avvezzi a condividere bufale che rispondono alla loro pancia.

Fedez contro Andrea Bocelli sul COVID-19: “Fare silenzio ogni tanto non fa male”

fedez contro andrea bocelli

Arriva Fedez contro Andrea Bocelli, inevitabilmente, dopo il discorso che il tenore ha tenuto durante il convegno dei “negazionisti del COVID” organizzato da Vittorio Sgarbi in Senato.

Bocelli, infatti, ha scatenato un putiferio dopo il video diffuso da Repubblica in cui lo sentiamo pronunciare parole che sottilmente mettono in discussione l’esistenza di una pandemia: “Io conosco un sacco di gente, ma non ho mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva, quindi perché questa gravità?”. Non è tutto: Andrea Bocelli contesta anche il lockdown che secondo lui non è stata una misura di contenimento della pandemia necessaria ai governi e ai cittadini.

C’è stato un momento in cui mi sono sentito umiliato e offeso per la privazione della libertà di uscire di casa senza aver commesso un crimine e devo confessare pubblicamente di aver disobbedito a questo divieto che non mi sembrava giusto e salutare.

L’attacco di Fedez contro Andrea Bocelli non si è lasciato attendere. Dopo il tweet iniziale “Non ho parole” il rapper ha postato un’immagine che lo ritrae insieme a un suo amico, entrambi con la mascherina, accompagnata da un messaggio:

Se non conoscete nessuno che sia stato in terapia intensiva e vi permettete di instillare il dubbio che la pandemia sia stata fantascienza vi presento un mio amico che causa Covid ha dovuto subire un trapianto di polmoni a 18 anni. Poi fare silenzio ogni tanto non fa male eh.

Il dibattito sui cospirazionisti, dunque coloro che negano l’esistenza di una pandemia o che vedono il COVID-19 come una montatura messa in atto dalle aziende farmaceutiche per fare cassa, è dunque ancora in atto. A fare da megafono, molte volte, sono proprio i personaggi dello spettacolo che improvvisamente si fanno portavoce di teorie discutibili scatenando i commenti più risentiti e gli stessi artisti che, invece, lottano per sensibilizzare sull’argomento.

Fedez, del resto, aveva effettuato una donazione importante al San Raffaele di Milano insieme alla moglie Chiara Ferragni. L’attacco di Fedez contro Andrea Bocelli, dunque, nasce anche da una certa esperienza con l’emergenza in Italia di cui si era reso parte attiva per la gestione e per le strutture a rischio sovraffollamento.

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Cookie di terze parti

Attraverso il sito https://www.politicalive.com/ sono installati alcuni cookie di terze parti, anche profilanti, che si attivano cliccando “ok” sul banner.

Si riportano nel dettaglio i singoli cookie di terze parti, nonché i link attraverso i quali l’utente può ricevere maggiori informazioni e richiedere la disattivazione dei cookie.

Nielsen: https://priv-policy.imrworldwide.com/priv/browser/it/it/optout.htm

Triboo: https://cookie-siti-in-concessione.triboomedia.it/

Google Analytics

Il Sito utilizza Google Analytics. Si tratta di un servizio di analisi web fornito da Google Inc. (“Google”) che utilizza dei cookie che vengono depositati sul computer dell’utente per consentire analisi statistiche in forma aggregata in ordine all’utilizzo del sito web visitato.

I Dati generati da Google Analytics sono conservati da Google così come indicato nella Informativa reperibile al seguente link: https://developers.google.com/analytics/devguides/collection/analyticsjs/cookie-usage

Per consultare l’informativa privacy della società Google Inc., titolare autonomo del trattamento dei dati relativi al servizio Google Analytics, si rinvia al sito internet http://www.google.com/intl/en/analytics/privacyoverview.html

Al seguente link https://tools.google.com/dlpage/gaoptout è inoltre reso disponibile da Google il componente aggiuntivo del browser per la disattivazione di Google Analytics.

Monitoraggio conversioni di Google AdWords (Google Inc.)

E’ un servizio di statistiche fornito da Google Inc. che collega le azioni compiute dagli utenti di questo sito ai dati provenienti dal network di annunci Google AdWords.

Dati personali raccolti: cookie e dati di utilizzo.

Per maggiori informazioni: Privacy Policy

Pubblicità

Questi servizi consentono di utilizzare i dati dell’utente per finalità di comunicazione commerciale in diverse forme pubblicitarie, quali il banner, anche in relazione agli interessi dell’utente e potrebbero utilizzare Cookie per identificare l’utente al fine di visualizzare annunci pubblicitari personalizzati in base agli interessi e al comportamento dell’utente stesso, rilevati anche al di fuori di questo sito.

Per avere maggiori informazioni in merito, ti suggeriamo di verificare le informative privacy dei rispettivi servizi.

Social Buttons

I Social buttons sono quei particolari “pulsanti” presenti sul sito che raffigurano le icone di social network (esempio, Facebook e Twitter) e consentono agli utenti che stanno navigando di interagire con un “click” direttamente con i social network.

I social buttons utilizzati dal sito nella pagina “Contatti” e nel footer della pagina, nell’area dedicata alla pubblicazione dei dati societari, sono dei link che rinviano agli account del Titolare sui social network raffigurati. Tramite l’utilizzo di tali pulsanti non sono pertanto installati cookie di terze parti.

I social buttons utilizzati invece nella pagina “Blog” consentono al social network cui l’icona si riferisce di acquisisce i dati relativi alla visita. Tramite l’utilizzo di tali pulsanti sono pertanto installati cookie di terze parti, anche profilanti. Il sito non condivide però alcuna informazione di navigazione o dato dell’utente acquisiti attraverso il proprio sito con i social network accessibili grazie ai Social buttons.

Si riportano i link ove l’utente può prendere visione dell’informativa privacy relativa alla gestione dei dati da parte dei Social cui i pulsanti rinviano:

https://support.twitter.com/articles/20170519-uso-dei-cookie-e-di-altre-tecnologie-simili-da-parte-di-twitter

https://www.facebook.com/help/cookies

https://www.linkedin.com/legal/cookie_policy

Modalità del trattamento

Il trattamento viene effettuato con strumenti automatizzati dal Titolare. Non viene effettuata alcuna diffusione o comunicazione.

Conferimento dei dati

Fatta eccezione per i cookie tecnici, il conferimento dei dati è rimesso alla volontà dell’interessato che decida di navigare sul sito dopo aver preso visione dell’informativa breve contenuta nell’apposito banner e/o di usufruire dei servizi che richiedano l’installazione di cookie (così per la condivisione dei contenuti tramite Add This).
L’interessato può evitare l’installazione dei cookie mantenendo il banner (Astenendosi dal chiuderlo cliccando sul tasto “OK”) nonché attraverso apposite funzioni disponibili sul proprio browser.

Disabilitazione dei cookie

Fermo restando quanto sopra indicato in ordine ai cookie strettamente necessari alla navigazione, l’utente può eliminare gli altri cookie attraverso la funzionalità a tal fine messa a disposizione dal Titolare tramite la presente informativa oppure direttamente tramite il proprio browser.

Ciascun browser presenta procedure diverse per la gestione delle impostazioni. L’utente può ottenere istruzioni specifiche attraverso i link sottostanti.

Microsoft Windows Explorer

Google Chrome

Mozilla Firefox

Apple Safari

La disattivazione dei cookie di terze parti è inoltre possibile attraverso le modalità rese disponibili direttamente dalla società terza titolare per detto trattamento, come indicato ai link riportati nel paragrafo “cookie di terze parti”.

Per avere informazioni sui cookie archiviati sul proprio terminale e disattivarli singolarmente si rinvia al link: http://www.youronlinechoices.com/it/le-tue-scelte

Diritti dell’interessato

Art. 7 D. Lgs. 196/2003

1. L’interessato ha diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile.

2. L’interessato ha diritto di ottenere l’indicazione:

a) dell’origine dei dati personali;

b) delle finalità e modalità del trattamento;

c) della logica applicata in caso di trattamento effettuato con l’ausilio di strumenti elettronici;

d) degli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai sensi dell’articolo 5, comma 2;

e) dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o incaricati.

3. L’interessato ha diritto di ottenere:

a) l’aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha interesse, l’integrazione dei dati;

b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati;

c) l’attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato.

4. L’interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte:

a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta;

b) al trattamento dei dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.

Titolare

Il titolare del trattamento è ISayBlog