Modern Lovers: sconosciuti ma fondamentali con un solo album

I Modern Lovers si sono divisi da tempo, dopo un solo album, ma hanno influenzato la musica punk come pochi. Il loro infatti è considerato un proto-punk successivo a Patti Smith, Iggy Pop e New York Dolls. Il loro unico album è del 76 e contiene l’irriverente Pablo Picasso. Fu fondato nel 1971 da Jonathan Richman, voce e leader, a Boston.

modern lovers
Modern Lovers

Sono stati ispirati dai Velvet Underground, e dopo essersi separati, i suoi membri fecero delle esperienze diverse.

Jerry Harrison fu tra quelli che fondarono i Talking Heads; David Robinson fece parte dei The Cars; Ernie Brooks collaborò con Ellott Murphy mentre il leader Jonathan Richman andò da solo come solista.

L’apporto al punk

Gli sconosciuti Modern Lovers sono invece conosciuti nel mondo punk, almeno quello dei primordi, tanto da essere celebrati dai Sex Pistols in The Great Rock ‘n’ Roll Swindle grazie alla rudissima cover di Roadrunner.

Richman suonava la chitarra nei locali di Boston già a 15 anni, con la sua prima esibizione nel 1967. Dopo il diploma, nel 1969, andò a New York dove conobbe anche il manager dei Velvet Underground, Steve Sesnick, ma dopo nove mesi nella Grande Mela fece un viaggio in Europa e in Israele, prima di tornare a Boston.

Le prime esperienze nella formazione di una band ricalcavano chiaramente lo stile dei Velvet, prima di assumere invece una sonorità del tutto autonoma. Intanto conobbe David Robinson e Rolfe Anderson, che formeranno i primi “The Modern Lovers”. La prima performance dal vivo è del settembre 1970, e “Roadrunner” era già nel repertorio, assieme a “She Cracked” e “Hospital”. Richman fu subito leader sul campo, con belle improvvisazioni dal vivo, ma già ai primi del 1971 Anderson e Felice lasciarono la band, sostuiti da Ernie Brooks e Jerry Harrison, allora studenti di Harvard.

Un cambiamento che portò fortuna alla band, notata anche dalla Warner Bros, che organizzò le prime sessioni in studio per un demo. Nell’aprile del 1972 i Modern Lovers andarono a Los Angeles per altri due promo e un giro di concerti, che fecero da base anche ad un album live. Diventarono popolari e riuscirono a firmare un contratto con la Warner Brothers, anche se dovettero aspettare il 1976 per il primo e unico album della band, dopo che la Warner li aveva abbandonati per varie vicissitudini. Un solo album, ma fondamentale.

J.P. Bimeni in tour. La passione soul africana gira l’Italia

Uno dei personaggi più eclettici, passionali, artistici e strani della musica soul è J.P. Bimeni, che forse non tutti conoscono. Una vita sempre sul filo, vissuta pericolosamente, non per l’utilizzo delle droghe come per tante star, ma perché Bimeni è a rischio omicidio praticamente da sempre.

J.P. Bimeni
J.P. Bimeni

Nato con sangue nobile, da padre militare e madre reale, in Burundi, paese di origine, è sotto il mirino di tante fazioni avverse alla sua tribù, che tante volte hanno provato ad ucciderlo.

Un paese sconvolto dalla guerra civile, con i compagni trucidati e 41 anni vissuti pericolosamente, con tentativi di avvelenamento, sparatorie e ricoveri in ospedale per serie ferite.

Dopo l’esordio in Italia a luglio, al Porretta Soul, arrivano cinque nuove date per il grande artista, tutte a novembre: il 10 al Parco della Musica (Roma), l’11 a Sacile, il 12 al Flog (Firenze, “Musica dei Popoli”), il 16 a Mestre e il 17 a Parma. Poi volerà in Galles e Inghilterra.

Un artista incredibile

Bimeni è un artista incredibile, sia per storia personale, che per talento. Anni di gavetta vera, indipendente, nei locali di jam session, e poi spalla di grandi gruppi, prima di arrivare al successo vero. Una gavetta che ne ha costruito la bravura e la fama, lentamente ma costantemente. Tra le collaborazioni più importanti ci sono i Roots Manuva, i Noisettes, Adele, ma soprattutto Otis Redding, che è stato forse il più importante per l’artista, sia per la fama che per la spiritualità con cui ne condivideva l’arte, assieme a Marvin Gaye.

E grazie a Redding e alla sua band ufficiale, i Jezebel Sextet con cui iniziò a fare qualche live, che Bimeni è arrivato a farsi conoscere dalle case discografiche (la spagnola Tucxton Records) e quindi dal grande pubblico come uno dei grandi artisti del soul contemporaneo.

Il tour sarà tutto improntato sulla vena soul, e naturalmente ci sarà molto dell’ultimo album, Free me, che ha decretato il successo mondiale del prodigioso soulman.

Un album importante, perché riporta i ritmi soul in Africa, dove in realtà sono nati, ma in realtà si è poi sviluppata tra i neri americani. Bimeni è molto attento alla politica della sua terra, e parla del sistema predatorio delle multinazionali, e del colonialismo.

Soffre enormemente delle crudeltà a cui è sottoposta l’Africa, ma si rende conto anche delle durezze del tribalismo. Ma lui potrebbe diventare un leader per gli africani.

Fossati e Mina insieme per un album di inediti

Fossati e Mina

L’annuncio è di quelli importanti, soprattutto per la caratura dei due personaggi, Ivano Fossati e Mina. Due autori e cantanti che non amano la platea, ma di tanto in tanto regalano performance da sogno, nonostante non siano più in concerto da tanto.

Forse si tratta dei due personaggi della musica più schivi in Italia, e tra i migliori, e hanno deciso di cantare in duetto, mentre Fossati è anche autore di musica e testi.

Il nuovo album

Il nuovo album uscirà il 22 novembre, e sarà pubblicato dalla Sony Music. Nello stile schivo dei due artisti, anche il titolo sarà semplice: solo MinaFossati. Tanto basta per chiamare a raccolta i fans. Non servono giri di parole per descrivere l’album, se Mina non parla nemmeno con i giornalisti, qualcosa l’ha detto Fossati, sia sull’album, sia sulla sua scelta di non fare performance dal vivo:

“Dopo otto anni la mia decisione non cambia: non torno a fare dischi né concerti, ma per niente al mondo mi sarei negato la gioia di scrivere questo album. Nessun musicista sano di mente direbbe di no a Mina”.

Ecco spiegato perché Fossati è tornato a scrivere e suonare. L’unico motivo è che a Mina non si può dire di no, e la grande cantante bresciana ha dimostrato in passato di adorare il cantautore. Sono tante le cover di Mina per i brani di Fossati, come Cowboys, Non può morire un’idea, Stasera io qui, Matto e La casa del serpente.

E Fossati aveva ricambiato solo una volta, facendo un piccolo cammeo in Notturno delle tre. Per lei aveva scritto una canzone, incredibilmente rifiutata dalla casa discografica di allora, la Pdu. Era E non finisce mica il cielo, che invece fece il successo di Mia Martini in un’edizione di Sanremo dei primi anni 80.

L’idea di un album insieme parte da lontano, e difatti Fossati ne aveva parlato nella sua biografia. Aveva parlato di un incontro tra i due a Milano, in cui avevano preso le “misure”, ma poi, sempre secondo il cantautore, i discografici facevano sempre naufragare il progetto.

Ma ora tutto si è realizzato, nonostante le titubanze dichiarate di Fossati, che vedeva troppe ingerenze dei produttori e temeva di perdere il controllo del progetto. Ora ci siamo, ancora un paio di mesi, e potremo ascoltare un altro capolavoro della musica italiana.

Spotify, ecco chi ha vinto la classifica dei tormentoni estivi 2019

Ormai l’estate 2019 sta per finire: ecco spiegato il motivo per cui Spotify ha deciso di indurre una particolare gara che riguarda i tormentoni estivi. Sappiamo alla perfezione, come i tormentoni rappresentano uno dei principali trend di questa stagione. E così, Spotify ha voluto già decretare un vincitore. Infatti, nella graduatoria dei singoli che hanno ricevuto maggiori ascolti in streaming, ci sono alcune sorprese.

ABBA: sale l’attesa per il nuovo album di inediti

ABBA
Photo by AVRO / CC by 3.0

Grandissime notizie per i milioni di fan degli ABBA sparsi in tutto il mondo. Dopo la notizia della reunion dello scorso anno ne è arrivata una ancora più interessante a giugno: la band svedese sarebbe al lavoro su un nuovo album di inediti a 38 anni di distanza dall’ultimo disco pubblicato, “The Visitors”. La data di uscita? A cavallo fra fine 2019 e inizio 2020.

Fong Fei-Fei, l’omaggio di Google ad una famosa cantante di Taiwan

Fong Fei-Fei

Oggi Google ha voluto rendere omaggio al compleanno di una delle più importanti cantanti di Taiwan. Probabilmente in pochi la conoscono sul territorio italiano, eppure stiamo parlando di Fong Fei-Fei. Proprio oggi, l’artista asiatica, infatti, avrebbe festeggiato i suoi 66 anni. Nonostante a livello mondiale la sua fama non sia certo così elevata, in realtà per Taiwan rappresenta un vero e proprio simbolo, non solo dal punto di vista mediatico, ma anche sotto il profilo artistico.

Vasco, ecco la nuova canzone dedicata ad Emma

Nel corso degli ultimi giorni si sta parlando con notevole frequenza della nuova canzone di Emma, che è stata intitolata “Io sono bella”. Ebbene, in realtà non tutti sanno come si tratti di un brano che è stato scritto appositamente per lei da parte di Vasco Rossi e Gaetano Curreri. La data di uscita è già stata fissata ed è prevista per il prossimo 6 settembre.

Lady Gaga, questi sono i video musicali più apprezzati

Foto | Bryan Bedder/Getty Images Entertainment/Getty Images for Benjamin Rollins Caldwell

Quando un artista vuole lasciare il segno, spesso ci riesce. Lady Gaga, in effetti, più che un segno ha lasciato un vero e proprio marchio indelebile sul mondo della musica. A partire da “Poker Face” fino ad arrivare a “Born This Way”, la cantante ha sempre realizzato dei video musicali che hanno riscritto la storia della musica pop. Andiamo alla scoperta di quelli più apprezzati.